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Covid. Odontoiatri: “Nessuna tolleranza verso i professionisti non vaccinati. Rimane massima la sicurezza negli studi dentistici”


I 106 presidenti degli Albi a convegno a Milano dopo 2 anni di ‘stop’ forzato in una due giorni di lavori per discutere delle eccellenze della professione e della sicurezza post Covid. Anelli (Fnomceo): “La pandemia ha messo in luce anche una distanza tra medici e odontoiatri un modo differente di vedere le nostre professioni. Ora è il tempo per ritrovare le ragioni per stare insieme, che sono ragioni reali”.

10 DIC - Sono gli unici medici che curano pazienti che non indossano la mascherina a distanza ravvicinata. Hanno dovuto creare in brevissimo tempo ambienti sicurissimi, in cui nessun errore è concesso, per tutelare sia il paziente che loro stessi. Sono i dentisti, i medici odontoiatri, che più di altri devono dunque porre enorme attenzione alle regole di sicurezza. Alla vigilia della quarta ondata Covid, aggravata dalla comparsa per la variante Omicron, e dopo due anni di ‘pausa’ forzata, si ritrovano oggi e domani a Milano per un convegno di carattere scientifico nazionale che discuterà non solo di covid ma anche delle eccellenze della professione (10 e 11 dicembre quando si alterneranno relatori di fama internazionale).
 
Il Convegno, è stato preceduto, il 9 dicembre e la mattina del 10, dall’Assemblea nazionale dei 106 Presidenti degli albi Odontoiatri che hanno fatto il punto sulle linee guida per la gestione in sicurezza dei pazienti all'interno dei laboratori dentistici e nelle strutture ospedaliere e la vigilanza sui medici che non si sono vaccinati di competenza diretta degli ordini professionali.
 
Sono intervenuti anche il sottosegretario alla salute, Andrea Costa, Riccardo Pase in rappresentanza di Regione Lombardia, componente della commissione Sanità e Politiche Sociali e l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolè.
 
“Gli odontoiatri – spiega Andrea Senna, vicepresidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e presidente della commissione Albo Odontoiatri della provincia di Milano – sono gli unici medici che lavorano con i pazienti che non indossano la mascherina a distanza ravvicinata.  Proprio per questa ragione non sarà possibile abbassare la guardia. Tutte le procedure di sicurezza, dunque, non saranno allentate, i nostri pazienti saranno protetti e tutelati come prevede la legge e, soprattutto, la deontologia professionale. Nonostante qualche caso finito in cronaca, gli odontoiatri che non hanno rispettato queste regole sono pochissimi nel nostro territorio, parliamo al massimo di una ventina, già sospesi e impossibilitati a esercitare. Su questo come Ordine siamo stato chiamati a vigilare direttamente, e l’attenzione resta sempre altissima”.
 
“Il settore medico e odontoiatrico ha fatto gli straordinari in questi ultimi due anni – ha detto Massimo Gaudina, capo rappresentanza Unione europea (EU) – Si è trattato di una situazione drammaticamente imprevedibile, dalla quale tutto il personale medico in senso ampio ha contribuito con abnegazione e con esempi di autentico eroismo, professionale e umano. Non siamo ancora usciti dalla pandemia – ha concluso – e non lo saremo presto, ma questo resta un contributo che i nostri paesi e i nostri cittadini non dimenticheranno”.
 
Cambiare il Codice Deontologico: farlo tutti insieme, medici e odontoiatri, per renderlo in grado di rispondere alle nuove sfide che investono la società e la professione. A proporlo, il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, intervenendo  al Convegno.
 
“Oggi siamo qui non solo per ricordare i tanti colleghi che ci hanno lasciato – ha affermato – ma anche per aprire una prospettiva di futuro. Il Covid ha slatentizzato una serie di problematiche e ci ha fatto vivere una serie di passaggi. Ora dobbiamo riflettere insieme su come questi cambiamenti possano incidere sul Codice, che è il punto di unità delle nostre due professioni”.
 
“La pandemia ha messo in luce anche una distanza tra medici e odontoiatri – ha ammesso Anelli -, un modo differente di vedere le nostre professioni. Ora è il tempo per ritrovare le ragioni per stare insieme, che sono ragioni reali”.
 
Telemedicina, nuove tecnologie, ambiente: sono queste, secondo Anelli, le nuove frontiere che incidono sulla relazione di cura.
 
“La sfida delle macchine, dell’intelligenza artificiale – ha evidenziato – ci interroga sul nostro ruolo e sui rapporti con il paziente. La difesa dell’ambiente, di un pianeta le cui sfaccettature incidono sulla nostra salute, deve vederci protagonisti”.
 
“Occorre – ha auspicato – un cambio di paradigma: il medico non è colui che cura la malattia, è colui che cura la persona. Nel momento in cui la relazione di cura significa mettere al centro non più la malattia ma il paziente, lì troviamo la sintesi”.
 
“Vorrei che tutti insieme accettassimo la sfida – ha concluso – per scrivere insieme quella carta che ci ha sempre accomunato: questo Codice, dal quale è sparito il binomio ‘scienza e coscienza’. E forse lo dovremmo riprendere, ragionare su quanto sono importanti i principi e le codifiche deontologiche che condizionano in maniera fondamentale l’esercizio della Professione, e quindi la scienza e la sua applicazione”.
 
La scienza è stata protagonista in tutto il discorso di Anelli, che si è aperto proprio evidenziando il crollo della mortalità tra i medici a seguito della campagna vaccinale.
 
“Abbiamo dato una grande dimostrazione alla società: vaccinandoci, la nostra mortalità si è azzerata, siamo passati dagli 80/90 morti al mese della prima ondata a quasi zero” ha ricordato.
“Insieme abbiamo mostrato quanto la scienza può fare per questo paese, quanto può essere un punto di riferimento fondamentale. Lo abbiamo fatto noi che abbiamo un patrimonio di competenze acquisite nel corso di un lungo periodo di studi. Noi siamo qui a ricordare che siamo un pezzo della scienza, e per questo ci battiamo perché si segua la scienza”.
 
“Voi odontoiatri avete dato una grandissima dimostrazione di come affrontare il rischio clinico – aggiunto -. Lo avete fatto con dignità, capacità, competenza, e credo che questo sia un esempio per tutta la categoria. Siete stati un punto di riferimento per aver ripreso l’attività dopo il lockdown, e averlo fatto in piena sicurezza”.
 
Infine, l’adesione alla vaccinazione da parte dei medici, il cui controllo passa ora in capo agli Ordini.
 
“Siamo chiamati a una diretta responsabilità – ha constatato -, a un maggior lavoro. Ma ritorniamo ad avere un ruolo nella società: quello di garanti della professione e della scienza. Di quelle evidenze scientifiche che oggi vedono la mortalità dieci volte minore di un anno fa, vedono numeri estremamente più bassi per i ricoveri in rianimazione”.
“Il 16 dicembre – ha promesso – gli Ordini avranno i primi elenchi e potranno così iniziare la loro attività. Un’attività di verifica ma anche di persuasione. Stiamo lavorando per dare agli Ordini tutti gli strumenti necessari, abbiamo già collaudato il software per estrarre i dati, stiamo completando la modulistica. E indiremo un bando per costituire un pool di legali che, a costi calmierati, possa aiutare i medici nel resistere ai ricorsi”.

10 dicembre 2021
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