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Legge di stabilità. Assobiomedica: “Pronti a chiedere il pagamento in contrassegno delle forniture”


È questa una delle decisioni dell’Assemblea straordinaria che si è riunita oggi a Milano per stabilire come far fronte alle misure predisposte dalla legge di stabilità. Assobiomedica, ricordando gli oltre 5 mld di euro di crediti vantati dal settore, ha sottolineato come “nulla è stato fatto per porre rimedio”.

22 OTT - “La situazione in cui versa il settore biomedicale, aggravata dalle recenti manovre del Governo, che prevedono tagli lineari per i dispositivi medici, e l’ulteriore proroga a tutto il 2013 del blocco dei pignoramenti, hanno costretto le aziende associate ad Assobiomedica a decidere di richiedere tassativamente il pagamento in contrassegno delle forniture agli enti sanitari peggiori pagatori. Va ricordato, infatti, che il settore vanta tutt’ora crediti per oltre 5 miliardi di euro e che nulla è stato fatto per porre rimedio a questa situazione vergognosa. Il passo successivo sarà l’avvio della procedura di risoluzione dei contratti di fornitura per inadempimento”. Questa è una delle decisioni dell’Assemblea straordinaria di Assobiomedica che si è riunita oggi a Milano per stabilire come far fronte alle recenti misure predisposte dal Governo con la legge di stabilità.


È stato inoltre deciso di sospendere il sostegno agli eventi Ecm visto che “lo Stato impone per legge l’aggiornamento continuo degli operatori sanitari, ma non lo finanzia. Lo fa da sempre l’industria, ma a fronte dei tagli previsti, è un investimento non più sostenibile; d’altronde – è l’amara considerazione dell’Assemblea – evidentemente l’aggiornamento dei professionisti sanitari non è una priorità per il nostro Paese”.


“La riduzione al 4,8% del tetto di spesa per il 2013 e al 4,4% per il 2014 per l’acquisto di dispositivi medici – è emerso ancora dall’Assemblea – unitamente ai provvedimenti già adottati dalla spending review quale quello dei prezzi di riferimento, mettono in ginocchio il settore e a rischio il 20% dei posti di lavoro”.

L’assemblea ha quindi deciso di organizzare una manifestazione pubblica di protesta per contrastare il Governo che rifiuta di comprendere che di questi tagli “faranno le spese prima di tutto i cittadini, che si troveranno un sistema sanitario a doppio regime: quello pubblico impoverito, con dispositivi medici acquistati al prezzo più basso, quindi di mediocre qualità e di tecnologia obsoleta; e quello privato non convenzionato, efficiente e tecnologicamente avanzato, al quale però potranno accedere esclusivamente i cittadini abbienti”.
 

22 ottobre 2012
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