Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Verso le elezioni. Mandelli (Fofi): “Nel 2012 troppe 'riforme' per le farmacie. Ora serve stabilità e programmazione”


Per il presidente della Fofi il Governo Monti ha "radicalmente cambiato pelle alle farmacie" con interventi a "strappo” che destano “forti preoccupazioni”, soprattutto in termini di sostenibilità economica. Il 2013 si preannuncia "difficile". Chiesta "stabilità normativa e possibilità di programmare la nostra attività".

03 GEN - La farmacia è stata uno dei settori che ha subìto gli interventi più radicali da parte del Governo Monti. Al centro di uno slancio liberalizzatore che ha portato allo spostamento di molti farmaci nelle parafarmacie e al prolungamento dell’orario di apertura degli esercizi. Oggetto di un concorso straordinario per l’assegnazione di oltre 3.500 nuove sedi farmaceutiche. Protagonista di una trattativa per il rinnovo del sistema di remunerazione che sembrava avere raggiunto il traguardo ma poi bruscamente interrotta dal ministero della Salute e dal ministero dell’Economia. Solo per citarne alcuni.

Ma qual è il bilancio delle farmacie sull’anno appena trascorso? E quali gli auspici per il 2013 e le istanze da rivolgere al prossimo Governo? A rispondere a queste domande è Andrea Mandelli, presidente della Fofi, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.

Presidente Mandelli, il Governo tecnico che doveva risollevare le sorti dell’Italia ha invece inferto duri colpi alle farmacie con interventi fortemente criticati dalla categoria.
Indubbiamente nel 2012 abbiamo assistito a una serie di riforme importanti che hanno radicalmente mutato la pelle delle farmacie italiane. Questo è un dato oggettivo. Sicuramente alcuni interventi destano forti preoccupazioni, sia in termini assistenziali che per il fatto di mettere a rischio la sostenibilità economica delle farmacie, che peraltro erano già in sofferenza.
Tuttavia non tutti i provvedimenti del Governo Monti sono stati osteggiati dai farmacisti e dalla Federazione degli Ordini. Mi riferisco in particolare al concorso straordinario per l’assegnazione di nuove sedi, che rappresenta un’opportunità importante per i farmacisti. Anche se avremmo preferito che si svolgesse attraverso i quiz, che riteniamo più meritocratici. Peraltro, è quello che ci saremmo aspettati da parte di un Governo che faceva della meritocrazia un punto d’onore.
Indubbiamente, comunque, ci lasciamo alle spalle un anno che ha fortemente inciso sull’organizzazione del sistema.

Nel 2013 assisteremo agli effetti di queste riforme sulle farmacie?
Il problema è che non sappiamo cosa aspettarci e le nostre analisi non fanno ben sperare. Ancora una volta, infatti, invece di agire attraverso riforme organiche, la politica ha scelto di percorrere la via degli “strappi”, apportando una serie di interventi a catena ma senza tenere conto dell’impatto che il complesso delle norme avrebbe avuto e avranno sulla farmacia. Lo stesso è accaduto con la sanità, in generale.
Si tratta di un metodo di lavoro che riteniamo assolutamente errato. Ogni intervento, infatti, necessita di un tempo di assestamento, che permetta di valutare a pieno gli effetti derivanti. In questo modo la norma successiva sarà utile per correggere le distorsioni provocate dalla precedente o per continuare sulla strada intrapresa e che si è rivelata corretta. Altrimenti non si fa che creare confusione e destabilizzare il sistema. Che è quello che purtroppo si continua a fare in Italia.
Ora, dunque, si tratta di capire come tutte le riforme del Governo Monti andranno ad impattare sul settore e se permetteranno la tenuta del sistema sanitario e di quello farmaceutico.

E non siete ottimisti.
Non molto. Ma siamo razionali. Prima di qualsiasi commento, aspettiamo di vedere quali saranno le effettive conseguenze delle nuove norme. Chiediamo solo che la politica faccia altrettanto, cioè che non intervenga nuovamente sulla farmacia senza che prima si sia fatta una seria valutazione dell’impatto delle precedenti manovre. Che, purtroppo, temiamo essere insostenibili.

Si prospetta un 2013 difficile…
Sicuramente sarà un anno di difficoltà e sacrifici. Ma intendiamoci: noi non vogliamo frenare l’innovazione e l’ammodernamento del sistema delle farmacie. Chiediamo solo che le riforme, prima di essere approvate, siano seriamente valutate nelle loro conseguenze.

Al prossimo Governo cosa chiedete?
Di cominciare a considerare veramente le farmacie come una risorsa e un capillare punto di riferimento sanitario di cui l’Italia, sempre più anziana e sempre più cronicamente malata, ha seriamente bisogno. Anzitutto come servizio offerto alle persone, ma anche per essere quello strumento di risparmio per le casse dello Stato che la farmacia italiana ha dimostrato da tempo di essere.
Il nostro auspicio è che il nuovo anno e il nuovo Governo porti alla sanità e alla farmacia la stabilità normativa ed economico-finanziaria di cui hanno bisogno.

La proroga dell’entrata in vigore del nuovo sistema di remunerazione mette a disposizione altri 6 mesi per uscire dall’impasse che si è creato dopo la bocciatura della Salute e dell’Economia all’accordo firmato all’Aifa il 16 ottobre e fortemente difeso dalle farmacie. Dal momento che in questi mesi il Governo sarà rinnovato, crede che ci sarà modo di recuperare quell’accordo e portarlo a compimento?
Lo sforzo delle organizzazioni rappresentative era stato quello di giungere a un accordo di filiera che rispettasse il dettame della legge, ed è quanto è stato fatto con l’accordo siglato il 16 ottobre 2012 all’Aifa. Per noi resta quindi incomprensibile l’opposizione dei ministeri su un’intesa che aveva tutti i crismi per rispondere all’obiettivo di sostenibilità del servizio e di risparmio per il sistema sanitario.
Le trattative ora andranno riprese e auspichiamo che si possa raggiungere una soluzione condivisibile. La situazione preoccupa molto le farmacie italiane, perché quell’accordo teneva conto della situazione economica veramente difficile che i servizi di dispensazione del farmaco stanno vivendo. Al prossimo Governo chiediamo anche di non dimenticare che questo non è solo un problema dei titolari di farmacia, ma anche un problema occupazionale, perché le assunzioni si sono fermate e i posti di lavoro di molti collaboratori sono a rischio. Abbiamo bisogno di stabilità e, con essa, della possibilità di programmare il futuro e di garantire la sostenibilità di queste piccole aziende che sono importanti per noi, ma anche per il nostro Paese.

03 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy