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Stupefacenti. Farmacisti chiedono chiarimenti dopo la sentenza della Consulta


La legge Fini-Giovanardi, bocciata dalla Consulta, conteneva infatti  anche norme sul servizio di assistenza farmaceutica, che erano state anche modificate da altre leggi. Fofi e Federfarma scrivono a Lorenzin: “Arduo capire quali norme debbano essere considerate vigenti, modificate o soppresse”. Il ministero è già al lavoro per fornire risposte.

05 MAR - Problemi, per i farmacisti, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti. A segnalarli allo stesso ministero della Salute sono stati la Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) e Federfarma. Con due rispettive lettere inviate lo scorso 3 marzo al ministro Beatrice Lorenzin per segnalare che, alla luce della sentenza, “ appare ora più che arduo comprendere se e quali norme debbano essere considerate vigenti ovvero modificate o, addirittura, soppresse”.

Un problema non di poco conto per i farmacisti, considerato che gli articoli bocciati dalla Consulta contenevano anche norme che disciplinano il servizio di assistenza farmaceutica, con particolare riguardo alla classificazione dei medicinali stupefacenti e alle loro modalità di prescrizione, dispensazione e registrazione.

“Trattasi, peraltro – sottolinea Federfarma -, di disposizioni successivamente anche modificate in occasione della emanazione della normativa sulla terapia del dolore, di cui alla legge n. 38/2010, e integrate, per di più, da decreti ministeriali attuativi, aspetto che rende ancora più difficile per i farmacisti capire quali siano le norme oggi da seguire". 
 
Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale ed a seguito della caducazione delle disposizioni impugnate, dovrebbe, come spiega la Fofi,  tornare in vigore il previgente regime contenuto nel Testo Unico in materia di stupefacenti, "con tutte le criticità a cioè connesse", osserva la Fofi. Anche secondo Federfarma, "non sembra possibile tornare ad applicare regole non solo del tutto incongrue per l’efficienza del servizio, ma anche palesemente incoerenti con le altre norme dello stesso Testo Unico".

Fofi e Federfarma hanno quindi chiesto un intervento urgente per ripristinare una situazione di chiarezza e certezza normativa e, conseguentemente, operativa, soprattutto per medici e farmacisti, nell’attività di prescrizione e di dispensazione dei medicinali stupefacenti.

Intervento che dovrebbe arrivare presto. Perché, fa sapere oggi Federfarma, “il ministero assicura che gli uffici sono già al lavoro per studiare quali interventi mettere in campo”.
 

05 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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