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Decreto appropriatezza. Alcune Regioni ‘frenano’ sull’applicazione. Fimmg: “Ci sono errori che lo rendono di fatto inapplicabile”

di L.F.

Il sindacato continua a denunciare le difficoltà nell’applicazione. ”Ci sono errori che lo rendono di fatto inapplicabile nella sua interezza, indipendentemente dal chiarimento sulle modalità applicative”. E poi ringrazia alcune regioni (Toscana e Veneto) che hanno preso o stanno prendendo iniziative per “sospendere in qualche modo l’attuazione del decreto”

29 GEN - Il decreto appropriatezza continua a far polemiche in merito alla sua applicazione. E intanto alcune regioni 'frenano' sull'attuazione. I medici di famiglia della Fimmg denunciano da giorni le difficoltà. “Un approfondimento più dettagliato del testo – si legge in una nota del segretario nazionale Giacomo Milillo - sta dimostrando evidenti errori formali e di logica nella definizione delle prestazioni erogabili dal SSN. Questi errori lo rendono di fatto inapplicabile nella sua interezza, indipendentemente dal chiarimento sulle modalità applicative”.
 
E in questo senso la stessa Fimmg plaude alla scelta di alcune Regioni di 'sospendere' l'attuazione del decreto. In primis la Toscana che ha inviato una nota ai medici e i Dg in cui precisa come “i criteri, le modalità e i tempi del monitoraggio sul comportamento prescrittivo dei medici dovranno essere individuati con successivo accordo sancito in sede di Conferenza SR, che tenga in considerazione le specificità regionali”. “La Toscana – ha confermato l'assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi - non vuole mettersi in contrasto con lo Stato, ma neppure mandare in tilt il sistema sanitario più che di singole prestazioni precisa L'assessore Stefania Saccardi -vogliamo ragionare del percorso sanitario del pazienti. Perciò la Regione vuole concordare i criteri di appropriatezza con i medici sia con quelli di famiglia che gli specialisti che poi sono quelli che del resto hanno contatto ogni giorno coi pazienti”. Ma da quanto si apprende anche il Veneto dovrebbe schierarsi quanto prima, e in modo ancora più duro, contro la norma.
 
Interventi che la Fimmg apprezza ingraziando “i Presidenti e gli Assessori alla Salute di diverse Regioni che hanno deciso di sospendere in qualche modo l’attuazione del decreto “appropriatezza” prendendo atto che ancora devono essere formulate le modalità applicative, rimandando a valutazioni condivise con la professione sulle più efficaci modalità per perseguire l’obiettivo dell'appropriatezza”.
 
“Stupisce – conclude il sindacato - che il Ministero abbia licenziato un provvedimento così delicato per la tutela della salute dei cittadini senza le opportune verifiche.
 
L.F.

29 gennaio 2016
© Riproduzione riservata

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