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Fondazione Onaosi. Zucchelli è il nuovo Presidente


L’Onaosi ha un nuovo presidente, Serafino Zucchelli. Con l’insediamento di tutti gli organi statutari della Fondazione si conclude il primo passo della riforma dell’Ente sancita dal nuovo statuto che ha visto per la prima volta il voto diretto di tutti i contribuenti. Ma sulla nomina di Zucchelli è polemica. L’Ugl medici attacca: “Presidenza illegittima”. Pronta la replica del presidente della commissione elettorale Graziano Conti: “Tutto regolare”. E sul caso anche un’interrogazione di due parlamentari del Pdl.

24 MAG - Zucchelli e il suo vice Aldo Grasselli come primo atto incontreranno le organizzazioni sindacali dei dipendenti della Fondazione. La necessità di potenziare l’attività dell’ente e mettere in evidenza l’immagine presso i contribuenti rappresenta l’obiettivo di questa consigliatura e a tal fine è stato fissato per mercoledì 25 maggio il primo Cda per impostare la realizzazione del programma di gestione.
 
Ma sull’elezione di Serafino Zucchelli alla presidenza è polemica. Per l’Ugl medici essa è “illegittima” poiché lo status di sanitario in pensione di Zucchelli, gli impedirebbe per Statuto di essere eletto nel Cda.  “L’art. 12 dello Statuto della Fondazione Onaosi – si legge nella nota dell’Ugl Medici - stabilisce espressamente che il Consiglio di Amministrazione è composto da 9 sanitari eletti dal Comitato di indirizzo di cui: 1 medico veterinario pubblico dipendente, 1 farmacista pubblico dipendente, 1 odontoiatra contribuente volontario, e n. 6 medici chirurghi, di cui n. 5 pubblici dipendenti e n. 1 contribuenti volontario. Nella seduta del 14 maggio è stato invece, eletto quale Consigliere di Amministrazione, tra gli altri,  un medico che non può a nessun titolo essere definito quale pubblico dipendente, ovverosia  il dr. Zucchelli Serafino, sanitario in pensione”.
 
Secondo il Sindacato risulta “ovvio che tale circostanza inficia totalmente e definitivamente l’elezione del Consiglio di Amministrazione dal momento che così facendo è stata violata espressamente la previsione di uno Statuto che, si ribadisce, è stato espressamente approvato dai Ministeri vigilanti ai sensi del D. Lgs. 509/2004”.
 
A stretto giro è arrivata la replica di Graziano Conti, presidente dell’Omceo di Perugia, che in qualità  di Presidente della Commissione elettorale ha voluto “attestare come tutte le operazioni, a partire da quelle preliminari, quali l’ammissione delle liste e la verifica dei requisiti dei candidati, compito della Giunta Esecutiva, fino allo scrutinio e alla proclamazione degli eletti, si siano svolte nella più attenta e scrupolosa osservanza delle procedure predisposte e approvate dalla Fondazione con delibera GE n. 255 del 20/10/2010, a norma dell’art. 25 dello Statuto, e preventivamente comunicate ai Ministeri vigilanti”.
 
La diatriba ha avuto anche seguito in Parlamento dove il vicepresidente dei deputati del Pdl Pietro Laffranco e il senatore Franco Asciutti (Pdl)  hanno presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali e dell’ Economia e della Finanza sul caso.
 
Nell’interrogazione si ricorda che “il Comitato d’indirizzo insediatosi lo scorso 14 maggio, non ha rispettato l’articolo 12 dello Statuto della Fondazione (approvato con decreto interministeriale dai ministeri Lavoro e Politiche sociali ed Economia e Finanze ) che stabilisce che il CdA deve essere composto da 9 sanitari eletti dal Comitato di indirizzo, tra questi 1 medico veterinario pubblico dipendente, 1 farmacista pubblico dipendente, 1 odontoiatra contribuente volontario e 6 medici chirurghi, di cui 5 pubblici dipendenti e uno contribuente volontario”. “Il nuovo Comitato di indirizzo - è sottolineato nel testo - ha invece eletto quali consiglieri di Amministrazione, oltre a 4 medici pubblici dipendenti, 2 medici chirurghi che non possono ricondotti alla categoria di pubblici dipendenti”. “In questo modo - concludono i due parlamentari - appare violata una norma statutaria approvata attraverso il vaglio di un decreto ministeriale e chiediamo al governo di intervenire per ristabilire il rispetto delle regole  disattese”.

24 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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