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Fisioterapisti. Aifi lancia campagna contro l'abusivismo


“Giù le mani!”. È questo lo slogan che da oggi al 9 settembre accompagnerà la campagna lanciata dall’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi) contro i finti fisioterapisti. A disposizione dei cittadini un numero verde 800.03.60.77, un indirizzo email e un sito internet per fornire informazioni su come riconoscere i professionisti veri e segnalare situazioni sospette.

05 SET - In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia - che si svolgerà l’8 settembre - l’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi) lancia una settimana di sensibilizzazione e prevenzione contro l’abusivismo dedicata ai cittadini, con una locandina digitale, un numero verde 800.03.60.77, un indirizzo email (info@aifi.net), un sito internet (www.aifi.net) e quattro semplici consigli per evitare brutte sorprese
Secondo l’Aifi i fisioterapisti abusivi in Italia sono 100 mila, il doppio di quelli veri (50 mila). “Un vero dramma non solo per chi svolge con competenza il proprio lavoro, ma anche per i pazienti, che si trovano, spesso in buona fede, nelle mani di persone incapaci che possono peggiorare le loro già precarie condizioni di salute”, sottolinea l’Associazione. Ecco perché l’Aifi ha deciso di promuovere una campagna nazionale, caratterizzata dallo slogan “Giù le mani!”, per sensibilizzare i cittadini e informare pazienti e operatori. Uno slogan, “Giù le mani!”, molto chiaro, e una serie di servizi semplici ma fondamentali per aiutare tutti a riconoscere i professionisti veri, a segnalare situazioni sospette, ad ottenere informazioni corrette.

Ecco, intanto, i quattro consigli dell’Aifi per non incorrere in falsi professionisti:
1) verificare che il titolo di laurea sia stato rilasciato dall’Università Italiana e, in caso di titolo estero, che abbia ottenuto il riconoscimento dal Ministero della Salute;
2) verificare l’iscrizione ad una delle associazioni rappresentative dei fisioterapisti, definite per decreto ministeriale;
3) verificare se, durante la visita fisioterapica, è richiesta la visione della documentazione clinica esistente;
4) chiedere sempre il rilascio della corrispondente ricevuta fiscale, in caso di libero professionista.

05 settembre 2011
© Riproduzione riservata

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