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Specializzazioni. Fassid Sinafo: “Farmacia ospedaliera ancora penalizzata rispetto ai medici. Pronti ad azioni legali”


Il sindacato contesta il mancato riconoscimento dei contratti di formazione per gli specializzandi in medicina ospedaliera. “Stessi doveri degli specializzandi medici, ma diritti palesemente e inspiegabilmente diversi”. Per la Fassid Area Sinafo il vulnus che si è creato nel tempo “è palesemente pesante, illogico e, a nostro parere giuridicamente illegittimo”.

30 AGO - “Si perpetua la penalizzazione per gli specializzandi della Scuola di Specializzazione quadriennale di Farmacia Ospedaliera ai quali viene negato, ancora una volta, il diritto ad usufruire dei contratti di formazione. Sebbene ricompresa fra le Scuole di Area Sanitaria elencate nel DM 68/2015, pur soddisfacendo tutte le condizioni necessarie, il Governo continua a non riconoscere ai nostri specializzandi un diritto sacrosanto!”. Ad affermarlo, in una nota, il segretario generale Fassid Area SiNaFO Roberta Di Turi, e il presidente nazionale Fassid Area SiNaFO Giangiuseppe Console. Una questione, quella discriminazione a discapito dei farmacisti specializzandi, che “dura da anni”, come evidenzia Di Turi al nostro giornale. L'ultimo esempio è, secondo la sindacalista, il finanziamento delle borse di specializzazione medica, “mentre nessun aiuto economico viene riservato ai giovani farmacisti durante i 4 anni di formazione specialistica”.
 
Eppure, osservano Di Turi e Console, “gli specializzandi sia medici che farmacisti seguono mimeticamente il medesimo decreto ordinante maturando i crediti formativi con le stesse modalità sia per quanto riguarda l’ impegno orario sia per la partizione del monte ore fra lezioni teoriche e pratica professionalizzante (30/70). Identici, anche, gli aspetti clinici che richiedono la medesima percentuale (20%). Stessi doveri, dunque, ma diritti palesemente e inspiegabilmente diversi anche in considerazione del fatto che i numeri degli specializzandi farmacisti sono piccoli (130 posti/anno) se rapportati alle migliaia di contratti di formazione stanziati per i medici (6100)”.

Per la Fassid Area SiNaFO “il vulnus che si è creato nel tempo è palesemente pesante, illogico e, a nostro parere giuridicamente illegittimo”.

Per questo il sindacato annuncia, “dopo tanta delusione”, la decisione di “adire le vie legali, così come hanno fatto del resto anche i medici, in illo tempore esclusi dai contratti di formazione, che hanno ottenuto non solo il riconoscimento del diritto rivendicato ma, anche, la retroattività degli emolumenti. L’Italia, ed è bene rammentarlo, resta l’unico Paese Europeo che non riconosce i contratti di formazione agli specializzandi in Farmacia Ospedaliera”.

30 agosto 2017
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