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Federazione infermieri: Mangiacavalli confermata presidente per triennio 2018-2020


“Il primo compito del nuovo Comitato centrale – ha commentato la neo presidente Mangiacavalli, al suo secondo mandato ai vertici della Federazione - è quello di partecipare e vigilare sui decreti attuativi della legge Lorenzin perché tra tre anni le regole siano fissate e chiare anche per gli infermieri”“ e di accompagnare gli Ordini provinciali nell'applicazione della legge "creando consapevolezza di ruolo della rappresentanza professionale, fornendo strumenti di supporto, integrazione e di crescita reciproca".

02 FEB - Il nuovo Comitato centrale della Federazione degli infermieri (ancora per pochi giorni Ipasvi, ma dal 15 febbraio, giorno di entrata in vigore della legge 3/2018, la legge “Lorenzin”,  Federazione nazionale degli Ordini Professioni infermieristiche – Fnopi che rappresenta gli oltre 440mila infermieri presenti in Italia) si è riunito per la prima volta oggi per decidere le cariche dei vertici della Federazione:

Presidente:
Barbara Mangiacavalli

Vicepresidente:
Ausilia Pulimeno (presidente Roma)

Segretaria:
Beatrice Mazzoleni (presidente Bergamo)

Tesoriere:
Giancarlo Cicolini (presidente Chieti)
 
Componenti Comitato centrale:
Cosimo Cicia (presidente Salerno)
Nicola Draoli (presidente Grosseto)
Franco Vallicella (presidente Verona)

Revisori dei conti:

Presidente:
Salvatore Occhipinti (presidente Agrigento)
 
Componenti:
Sandro Arnofi (presidente Ferrara)
Mariacristina Magnocavallo (presidente Campobasso-Isernia)
 
Revisore supplente:
Fausto Sposato (presidente Cosenza)
 
Il primo compito del nuovo Comitato centrale – ha commentato la neo presidente Mangiacavalli, al suo secondo mandato ai vertici della Federazione - è quello di partecipare e vigilare sui decreti attuativi della legge Lorenzin perché tra tre anni le regole siano fissate e chiare anche per gli infermieri”.
“In questa ottica – ha proseguito - dobbiamo accompagnare gli Ordini provinciali nell'applicazione della Legge Lorenzin creando consapevolezza di ruolo della rappresentanza professionale, fornendo strumenti di supporto, integrazione e di crescita reciproca.

D’altra parte si tratta di un cambiamento storico nella professione, una tappa importante ed essenziale che non può permettersi di avere zone d’ombra nella sua realizzazione”.

Ma non solo. “Nell’immediato poi – ha detto ancora Mangiacavalli - dobbiamo anche presidiare, a livello ministeriale e istituzionale, l'applicazione della legge 24/2017 sulla responsabilità sanitaria  e dei decreti ministeriali  attuativi perché la professione infermieristica possa esprimere al meglio ii proprio contributo per la sicurezza degli assistiti e la  gestione del rischio clinico  e delle collegate responsabilità”.

“E dobbiamo far conoscere e riconoscere i nostri professionisti a tutti i livelli e formalizzare il loro riconoscimento a livello istituzionale perché siano chiari i ruoli, la professionalità e l’infungibilità degli infermieri”.

Mangiacavalli ha tenuto poi a sottolineare che “per tutto questo e perché crediamo in un gruppo allargato, partecipato, che lasci spazio ad autonomie di pensiero e di cultura, senza personalismi, autocrazie, populismo, demagogia e lotte intra professionali, abbiamo già attivato e daremo il massimo impulso da subito sia gli degli osservatori permanenti che abbiamo realizzato nello scorso triennio per coinvolgere tutta la comunità professionale, ma anche i cittadini e le altre professioni, sia le consulte, alla quale ne aggiungeremo una dedicata ai giovani infermieri che hanno creduto nella professione e ora dalla professione hanno bisogno di supporto e guida. Le consulte rappresentano l’espressione della democrazia professionale che caratterizzerà questo mandato”.

Riguardo all’immediato futuro e alla partecipazione degli infermieri alla vita della Federazione “è nostra intenzione grazie a questa struttura attiva da subito elaborare  analisi e documenti che possano contribuire  allo sviluppo  di processi  innovativi  nel sistema salute del paese e anche creare sinergie con le rappresentanze sindacali e proporre ii  nostro contributo rispetto alla normativa contrattuale perché sia mantenuto ii decoro e la dignità della professione da un lato, e dall'altro, venga riconosciuto e valorizzato ii contributo peculiare, competente e strutturato che gli infermieri a tutti i livelli (clinico-assistenziale, gestionale­ organizzativo, formativo e di ricerca), esercitano quotidianamente, anche per prevenire situazioni di sfruttamento retributivo e  previdenziale”.

“C’è molto ancora da fare – ha concluso Mangiacavalli - e il nuovo Comitato centrale non lascerà certo in sospeso nulla in questi anni. Ma queste cose sono immediate e in parte già avviate dal triennio precedente: siamo già al lavoro, al lavoro per la professione e per gli infermieri perché possano sempre essere orgogliosi di esserlo”.

02 febbraio 2018
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