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Regioni incontrano i sindacati della dirigenza medica e sanitaria. Venturi fiducioso: “Ci sono condizioni per chiudere contratto”


Il presidente del Comitato di Settore ha spiegato come “ci sono tre condizioni (comma 687, comma Gelli e parte economica contratto) su cui le Regioni si impegneranno ed un corollario che possono far tornare le organizzazioni sindacali al tavolo Aran per sbloccare l’ultimo fra i contatti del comparto, quello della dirigenza medica e sanitaria, che ancora resta da firmare”.

16 GEN - Il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Sergio Venturi (assessore alla salute dell’Emilia-Romagna), il coordinatore della commissione affari finanziari, Davide Carlo Caparini (assessore al bilancio della Regione Lombardia) e il coordinatore della commissione Salute, Antonio Saitta (assessore alla salute della Regione Piemonte) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome hanno incontrato oggi, nella sede dell’ufficio di Roma della Regione Lombardia, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria.
 
“E’ stato un incontro utile – ha spiegato Venturi – perché ha consentito un confronto approfondito e nel merito delle questioni sollevate dalle organizzazioni sindacali. Ci siamo concentrati sui fattori che ostano al rinnovo del contratto della dirigenza medica, cercando di distinguere le responsabilità che competono ai diversi livelli istituzionali.
 
Ci sono tre condizioni su cui le Regioni si impegneranno ed un corollario che possono far tornare le organizzazioni sindacali al tavolo Aran per sbloccare l’ultimo fra i contatti del comparto, quello della dirigenza medica e sanitaria, che ancora resta da firmare.
 
La prima condizione è che si faccia maggiore chiarezza sul comma 687 della legge di Bilancio 2019 che riporta la dirigenza Pta del Servizio Sanitario all’interno del Comparto Sanità. Possiamo lavorare su questo “contenitore” e in particolare sulla sua decorrenza. La seconda condizione fa riferimento alle risorse stanziate dal c.d. comma Gelli rispetto alla quale occorre lavorare per trovare la strada ed applicarne il dispositivo già nell’attuale contratto. La terza ed ultima condizione è quella relativa ad una applicazione puntuale della parte economica e una gestione efficace della parte normativa. Il corollario infine è che un eventuale ampliamento di quanto previsto per la Ria, retribuzione individuale di anzianità, non può che essere discusso con il Governo.
 
Noi continueremo a fare la nostra parte fino in fondo, l’aspettativa è che i nostri interlocutori sappiano distinguere le competenze e l’impegno dei diversi livelli istituzionali. E’ un momento – ha concluso Venturi - in cui sono opportune e necessarie la massima chiarezza a una grande responsabilità nell’interesse del servizio sanitario e della tutela del diritto alla salute”.

16 gennaio 2019
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