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Covid. Gli infermieri in campo per i vaccini a domicilio. Accordo Fnopi, Regioni e Governo. Compenso da 6,16 euro a inoculazione


Mangiacavalli: “Questo ulteriore tassello costruito dalla Federazione testimonia ancora una volta il ruolo e la rilevanza di un’assistenza infermieristica”. Fedriga: “L'intesa raggiunta ridurrà non solo i tempi di attesa, ma permetterà anche di rafforzare i servizi a domicilio a vantaggio dei soggetti più fragili”. IL PROTOCOLLO

21 MAG - Sottoscritta oggi l’intesa come già accaduto per altre professioni sanitarie per l’arruolamento degli infermieri nella campagna di vaccinazione anti Covid. Il Protocollo d’intesa definisce la cornice nazionale e le modalità per il coinvolgimento e che dovranno essere successivamente declinate a livello regionale anche in relazione alle diverse modalità organizzative e alle caratteristiche territoriali nonché alle modalità concrete di vaccinazione della popolazione individuata.
 
Il documento si basa sulla possibilità di deroga all’esclusiva per gli infermieri dipendenti prevista nel decreto Sostegni e allargando la platea degli assistiti anche agli over 18 per gli infermieri pediatrici, prevede che tutti gli infermieri, in autonomia svolgano, con adozione di adeguato “Triage prevaccinale (anamnesi standardizzata)” per verificare la presenza di controindicazioni e/o di precauzioni da seguire prima di somministrare il vaccino, il servizio di vaccinazione al domicilio dei soggetti che hanno difficoltà a muoversi per raggiungere i siti vaccinali.
 
Il servizio sarà organizzato dai Distretti delle Asl territorialmente competenti che provvederanno anche a fornire a quanti dei 270.000 infermieri e infermieri pediatrici del Ssn daranno la propria disponibilità, le dosi vaccinali anti SARS-CoV-2, farmaci, dispositivi e presidi sanitari necessari per le attività di vaccinazione e per l’intervento sui possibili eventi avversi collegati alla vaccinazione.
 
L’accordo prevede che gli infermieri e gli infermieri pediatrici siano opportunamente formati sulla base degli specifici programmi e moduli formativi organizzati dall'Istituto superiore di sanità.
 
Obiettivo primo per gli infermieri sarà quello di rafforzare “la somministrazione a domicilio dei vaccini anti SARS-CoY-2 per le persone che non possono recarsi presso i siti vaccinali organizzati dalle Regioni e dalle Province autonome sia fondamentale per incrementare la copertura vaccinale della popolazione”.
 
Per questo la somministrazione a domicilio dei vaccini anti SARS-CoY-2 “potrà essere effettuata anche dai soli infermieri e infermieri pediatrici, previa anamnesi da parte di un medico in ordine all' idoneità del soggetto a sottoporsi alla somministrazione vaccinale cui l' infermiere concorre attraverso il triage prevaccinale (anamnesi standardizzata)”.
 
Il compenso
“Agli infermieri che aderiscono all'attività di somministrazione al di fuori dell’orario di servizio e agli infermieri pediatrici che partecipano alla campagna nazionale di vaccinazione sono corrisposti emolumenti (6,16 euro a inoculazione) per i quali si rende necessario un finanziamento aggiuntivo ad integrazione del fondo sanitario nazionale”
 
“La sottoscrizione dell'accordo con gli ordini delle professioni infermieristiche rappresenta un altro decisivo passo in avanti che consentirà di accelerare sulle vaccinazioni.” Dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, a margine dell'odierna firma del Protocollo d’Intesa tra Governo, Conferenza e la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche.
 
“In particolare - sottolinea Fedriga - l'intesa raggiunta ridurrà non solo i tempi di attesa, ma permetterà anche di rafforzare i servizi a domicilio a vantaggio dei soggetti più fragili a cui è preclusa la possibilità di raggiungere i siti vaccinali." 
 
“Ringraziamo per la piena valorizzazione dei nostri professionisti – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, che hanno accolto la disponibilità, l’impegno e la professionalità degli infermieri per dare uno sprint decisivo alla campagna vaccinale”.   
 
“Questo ulteriore tassello costruito dalla Federazione – conclude Mangiacavalli – testimonia ancora una volta il ruolo e la rilevanza di un’assistenza infermieristica organizzata secondo i canoni di risposta vera ai bisogni dei cittadini che non sono solo sanitari, ma anche sociali: i fragili vanno tutelati ed è il sistema e l’assistenza a dover andare verso di loro, non il contrario. E questo è da sempre l’obiettivo e l’azione degli infermieri. Un grazie infine all’attività di interlocuzione e mediazione istituzionale svolta del portavoce FNOPI Tonino Aceti che ha permesso di raggiungere questo obiettivo e ai colleghi impegnati nella rappresentanza istituzionale”.

21 maggio 2021
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