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Rinnovo contratti. Ecco perché l'Aaroi-Emac ha scioperato

di Domenico Minniti

18 DIC - Gentile direttore,
raggiunto l’accordo tra Governo, CGIL CISL e UIL, sulla contrattazione nazionale, la “Triplice”, accontentandosi di quella che da più parti è stata etichettata come un’autentica elemosina, ha riposto (sempre che fosse stata realmente dissotterrata) l’ascia di guerra.

Le tre rispettive costole di categoria, CGIL, CISL e UIL Medici hanno dovuto immediatamente prendere le distanze dalla manifestazione di astensione dal lavoro precedentemente indetta da tutte le Organizzazioni sindacali mediche.
 
A queste si sono accodate, poco dopo, ANAAO-Assomed e CIMO, segno che, elemosina o meno, la stragrande maggioranza dei medici ha ritenuto congruo l’aumento di ottanta euro lordi in busta paga. Al lordo naturalmente dell’indennità di vacanza contrattuale pari a ben ventiquattro euro, attualmente percepita.

Insomma i medici, il cui contratto è scaduto nel 2009, pur avendo subìto dal 2010 il blocco del turn over, blocco che nelle regioni soggette a piano di rientro dal disavanzo economico è tutt’ora in vigore e che in virtù del quale non hanno potuto beneficiare di un ricambio generazionale, si sono dovuti accontentare di cifre che recuperano solo le briciole percentuali dell’incremento della pressione fiscale cui sono stati sottoposti negli ultimi anni.

Decisamente controcorrente - diremmo soli contro tutti - i Medici Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani (AAROI-EmAC) e, naturalmente, anche quelli degli ospedali calabresi, hanno deciso di manifestare il loro dissenso per l’indecente proposta, del pari indecentemente sottoscritta/condivisa dalle altre Organizzazioni Sindacali, al Governo da poco caduto.

Ma hanno anche deciso di lanciare un messaggio inequivocabile al nuovo Governo, - ahimè fotocopia del primo - che è bene venga dallo stesso preso in considerazione in vista dell’avvio e del proseguo della contrattazione nazionale.

È stato però anche un messaggio chiaro al Dipartimento Tutela della Salute, ed alle Direzioni Generali di ASP ed Aziende Ospedaliere della Calabria affinché sia chiaro che la misura è oramai colma, che i Medici Anestesisti Rianimatori chiedono sì adeguati aumenti contrattuali, ma soprattutto chiedono idonee condizioni di lavoro, in particolare nei Dipartimenti di Emergenza ed Urgenza.

Condizioni che non possono prescindere dall’immediata assunzione dei professionisti necessari alle singole Unità Operative di Anestesia e Rianimazione degli Ospedali calabresi, affinché possano essere garantiti i turni secondo le modalità richieste dal D.lgs. 161/2014.

Un’organizzazione che consenta quindi opportuni periodi di recupero tra un turno e l’altro ad una categoria di professionisti non più giovanissimi ed ai quali è richiesta la garanzia di un’assistenza medica di elevato impegno psico-fisico nelle rianimazioni e nelle sale operatorie.

Lo sciopero del 16 dicembre, in Calabria come nel resto del Paese, ha raggiunto percentuali elevate, inusuali per analoghe manifestazioni indette negli ultimi anni dalle Organizzazioni Sindacali di categoria medica.

Sciopero che ha determinato il blocco degli interventi chirurgici di routine in un numero importante di strutture ospedaliere.
Inviterei la parte pubblica a riflettere attentamente su questo dato.

Dott. Domenico Minniti
Vicepresidente AAROI-EmAC sezione Calabria 


18 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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