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Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano. Fiasl e Nursind denunciano licenziamenti e aumenti di carichi di lavoro

Presidio domani, 27 giugno, indetto dalla Fials Milano e Usb  per la decisione dell’azienda di “licenziare, senza nessuna comunicazione alle organizzazioni sindacali, il personale a tempo determinato dichiarando un esubero del costo delle assunzioni di 4 miliardi”.Aggiunge il Nursind: “I pazienti saranno assistiti molto, molto peggio: è giusto che i cittadini sappiano”.

26 GIU - C’è preoccupazione da parte del personale dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano per la decisione dell’azienda di “licenziare, senza nessuna comunicazione alle organizzazioni sindacali, il personale a tempo determinato dichiarando un esubero del costo delle assunzioni di 4 miliardi”. Per questo la Fials, insieme all’Usb, ha indetto per domani un presidio davanti al pronto soccorso oftalmico.
 
“La funzionalità dei servizi dell’azienda si regge solo ed esclusivamente grazie agli innumerevoli sacrifici degli operatori sanitari , costretti a lavorare in situazione di forte stress e con carichi di lavoro non più sostenibili”, afferma il Segretario Generale della FIALS Milano ed area metropolitana Vincenzo De Martino.
 
“Domani – aggiunge - saremo a manifestare con i lavoratori dell’azienda perché non è più possibile tollerare simili situazioni che mettono a rischio gli operatori, utenti ma soprattutto il diritto alla salute. L’azienda senza nessuna comunicazione alle organizzazioni sindacali ha provveduto al licenziamento del personale a tempo determinato dichiarando un esubero del costo delle assunzioni di 4 miliardi. Sinceramente non riusciamo a comprendere questo esubero visto che da tempo denunciamo situazioni di carenza cronica di personale sanitario in tutti i presidi dell’ azienda, inoltre l’azienda con atto unilaterale ha provveduto a decurtare il 20% della produttività mensile ai lavoratori del comparto.  In tutto questo non dimentichiamo la mancanza di sicurezza che regna in azienda dopo gli ultimi episodi accaduti ( vedi aggressione infermiere pronto soccorso Fatebenefratelli) e caduta dei soffitti nel presidio ospedaliero L. Sacco . Questo è inaccettabile. E lo faremo capire domani alla Direzione Aziendale”, conclude il sindacalista che, “in caso di mancato ascolto da parte della Direzione aziendale”, non esclude un futuro “sciopero”.
 
Anche gli infermieri del Nursind alzano la voce “sia per difendere la loro professionalità e la valenza del loro lavoro, sia per informare e tutelare i cittadini”. A preoccupare il Nursind anche la situazione all’Asst Ovest Milanese, dove si assiste a una situazione analoga. Questi licenziamenti, per il Nursind, sono “un fatto gravissimo” che avrà “pesanti ripercussioni sull'operatività delle strutture e sulla qualità dei servizi offerti ai pazienti. Dopo la carenza di medici, segnalata in questi giorni da diversi organi di stampa, ora tocca anche agli infermieri. Quale futuro si prospetta per la Sanità?”.

“Questo fatto – evidenzia peraltro il Nursind - si inserisce in un momento in cui anche gli Infermieri assunti con contratto a tempo indeterminato sono già in numero insufficiente rispetto le necessità e in concomitanza con il periodo di ferie estive. In parole povere, i pazienti saranno assistiti molto, molto peggio: è giusto che i cittadini sappiano”.

Al momento, riferisce il sindacato, “dalle due Aziende non sembrano essere giunti riscontri, né tanto meno risposte confortanti. Gli Infermieri attendono anche rassicurazioni dalla Regione Lombardia, alla quale chiedono di conoscere quanto previsto dalla Regione stessa per l'assunzione di personale del comparto e di quantificare in merito a eventuali esuberi già a bilancio relativi al costo delle assunzioni”.

“Comunque sia - precisano dal NurSind di Milano -, il risultato è che ci troviamo sotto una scure di ulteriori nuovi tagli. Tagli che significano maggiore precariato, minore  sicurezza sul lavoro, abuso degli straordinari a favore solo di alcuni e ore di straordinari non pagati per i tanti altri. La situazione è davvero critica: le Aziende dovrebbero riconoscere le proprie responsabilità e mettere in atto una serie di misure migliorative. Perché qui c'è in ballo il diritto alla salute dei cittadini, oltre che quello degli Infermieri”.

26 giugno 2019
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