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Lazio. Il Gemelli dopo i tagli di Bondi: “Servizi a rischio e stop agli investimenti”


I decreti del commissario straordinario prevedono per il Policlinico romano un taglio complessivo di 29 mln di euro sul budget 2012. Il Dg Guizzardi: “Stiamo accumulando debiti da fornitori che ad un certo punto non riusciremo più a sopportare e questo punto si sta avvicinando”.

29 NOV - È allarme rosso al Policlinico Gemelli di Roma dopo i due decreti (n.348 e n. 349) adottati dal commissario per il debito del Lazio, Enrico Bondi che prevedono, nonostante il precedente e recente accordo raggiunto il 14 settembre con la Regione (il budget era stato fissato a 529 mln), un ulteriore taglio sul budget quantificabile in 29 milioni di euro (che equivalgono a circa il 30% dei tagli previsti per tutte le strutture sanitarie accreditate del Lazio).  Di questi tagli circa 5 milioni riguardano le funzioni per l'Emergenza e per il Pronto soccorso senza riduzione delle prestazioni erogate.
La prima questione che hanno evidenziato i responsabili riguarda la decisione, assunta dai decreti, di assimilare il Gemelli ad altre strutture più piccole e private. “Indistintamente il Gemelli e' stato messo allo stesso livello di strutture più  piccole ed è stato investito da provvedimenti non negoziabili", ha dichiarato Marco Elefanti, Direttore Amministrativo Università  Cattolica del Sacro Cuore.

Critico anche Rocco Bellantone, Preside della Facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore per cui “il Gemelli esiste per le istituzioni quando vengono richieste determinate prestazioni, che evidentemente vengono richieste perché il Gemelli e' una struttura simbolo insostituibile per la Regione Lazio. Poi però quando si tratta di sostenerlo a livello economico, il Gemelli non viene considerato".

Duro anche il commento del Dg Maurizio Guizzardi: "Siamo amareggiati, soprattutto perché avevamo avviato  in piena autonomia un percorso di razionalizzazione che prevede risparmi nell’ordine di 70 mln di euro entro il 2014 in collaborazione con la Regione con cui avevamo stipulato un accordo di reciproco impegno, senza dimenticare gli sforzi fatti da tutto il personale. Noi lo stavamo mantenendo, ma con questa nuova ondata di tagli, siamo sull'orlo del precipizio". Ma il problema, è anche molto più ampio, perché il Gemelli vanta circa 800 mln di crediti nei confronti della Regione e per far andare avanti la struttura deve indebitarsi.

"Stiamo accumulando debiti da fornitori e banche - ha evidenziato il Dg - che ad un certo punto non riusciremo più a sopportare e questo punto si sta avvicinando”. In ogni caso, il Policlinico non intende intaccare l’offerta di salute. “ Noi continueremo a garantire l’assistenza finché potremo, perché questa è la ‘mission’ del Policlinico, ma le istituzioni devono rendersi conto che se chiudiamo sarà un disastro con pesanti ricadute su tutta la sanità regionale e non solo. Una situazione inimmaginabile".

“Ancora una volta – hanno specificato i repsonsabili del Policlinico -, piuttosto che intervenire sulla programmazione sanitaria regionale al fine di garantire il diritto alla salute dei cittadini in un quadro di sostenibilità economico finanziaria del sistema, si è deciso a tavolino di intervenire con tagli lineari per giunta fatti in via retroattiva. Questi interventi vanno a colpire pesantemente il Policlinico Gemelli di cui va ribadito il ruolo e le funzioni pubbliche che svolge per il Servizio sanitario nazionale e regionale e che offre gratuitamente assistenza senza fare selezione di pazienti sulla base della redditività delle patologie e senza calcoli di remunerazione dei casi da trattare. Il Gemelli, quale policlinico universitario non statale, svolge cioè un servizio identico a quello delle strutture pubbliche di pari alta complessità. E il comportamento della Regione Lazio rischia di compromettere, fino a vanificarli, gli sforzi che il Gemelli, insieme a tutto il personale, sta facendo con l’attuazione del Piano strategico per ristrutturare i propri processi e contenere i costi al fine di raggiungere l'equilibrio economico entro i prossimi due anni e mantenere gli elevati standard assistenziali a beneficio di tutti i cittadini”.

Per il momento la dirigenza dell’ospedale ha fatto sapere di non voler tagliare le prestazioni ma, probabilmente i decreti del commissario per la Sanità del Lazio verranno impugnati. In ogni caso, per i responsabili del Policlinico i tagli vogliono dire una brusca frenata dal lato degli investimenti e dell’innovazione. “Come conseguenza di del taglio ulteriore sul budget non sarà possibile aprire attività già programmate proprio con la Regione, come per esempio il potenziamento dell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale, in quanto ciò comporterebbe un aumento dei costi insostenibili da parte dell'ospedale”.

29 novembre 2012
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