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Lombardia. Fimmg: “Sanità territoriale a rischio, Maroni coinvolga i medici di famiglia”


È questo l’invito che il sindacato rivolge al presidente della Regione. La sanità territoriale è a rischio di decomposizione. Serve un’azione forte di Coordinamento regionale, i medici di famiglia sono pronti a fare la loro parte e aspettano solo un cenno dal Governo regionale.

16 LUG - Postazioni di guardia medica smantellate. Campagna autunnale di vaccinazione antiinfluenzale sostenuta dai medici di famiglia a rischio. Assistenza domiciliare integrata gestita indipendentemente dal settore sanitario. Sperimentazione dei Creg – che coinvolge quasi 700 medici e 70mila pazienti – totalmente scoordinata a livello regionale.
 
Sono queste le criticità del sistema sanitario regionale segnalate dalla Fimmg Lombardia che lancia l’allarme, e invita il Governatore della Regione, Roberto Maroni, a coinvolgere i medici di famiglia se non vuole assistere al disfacimento dell’assistenza territoriale. “La sanità territoriale è a rischio di decomposizione – ha avvertito in una nota il sindacato – noi ci siamo, aspettiamo solo un cenno dal Governo Regionale”.
 
Quel che succede a Bergamo non vale per Como, quel che succede a Milano non vale per Lecco e Melegnano, denuncia la Fimmg. Sono state chiuse le iniziative di cure primarie a Pavia e sono ferme le iniziative che in passato nella Asl di Monza hanno permesso ai pazienti di eseguire Ecg, spirometrie e Tao negli studi dei medici di famiglia senza recarsi nelle strutture ospedaliere. E ancora, c’è un assoluto disinteresse sulle iniziative di telemonitoraggio e telemedicina partite a Milano, Bergamo, Como e Melegnano, iniziative che permettono ai cittadini anziani e più malati di essere curati e controllati a casa o nello studio del proprio medico di famiglia.
 
“È uno scenario drammatico quello che ci troviamo di fronte – ha dichiarato Fiorenzo Corti, segretario della Fimmg Lombardia – se non si pone rimedio in tempi brevi la sanità territoriale entro pochi mesi è destinata allo sfascio e alla decomposizione. Serve un’azione forte di Coordinamento Regionale a tutt’oggi assolutamente inesistente, i medici di famiglia sono pronti a fare la loro parte nell’interesse dei cittadini, soprattutto anziani e malati cronici, aspettiamo dalla Regione un cenno di interesse”.

16 luglio 2013
© Riproduzione riservata

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