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Zingaretti rompe gli indugi. Le performance degli ospedali laziali saranno messe on line 


L’annuncio alla presentazione del nuovo Piano regionale esiti (Prevale). Zingaretti: “Non si tratta di pagelle ma di dati per il rilancio”. Lorenzin: “La sfida è il potenziamento della governance”. Bissoni: “Problema del Lazio è cattiva gestione delle risorse”.

25 LUG - “Non potevamo non partire dai dati oggettivi, oggi partiamo con la novità della rivoluzione della trasparenza”. È questa la frase con cui il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ha voluto far capire la ratio della presentazione della versione 2013 del ‘Programma regionale di valutazione degli esiti degli interventi sanitari del Lazio (Prevale)'. Numeri attraverso i quali anche i cittadini potranno consultare tutti i dati della sanità del Lazio struttura per struttura, ospedale per ospedale, con i dati di efficienza, gli esiti degli interventi, i tassi di successo ma anche di mortalità. Dati che sono stati elaborati dalla Asl Roma E, in stretto legame con il Programma Nazionale Esiti, gestito dall'Agenas per conto del ministero della Salute nel rispetto della legge 189/2012 (la 'spending review'). E proprio il direttore scientifico del programma Esiti-Agenas, Carlo Perucci ha aperto il consesso chiarendo subito come “non si tratta di valutazioni di merito o di pagelle ma di dati quantitativi utili non solo al paziente per orientare le sue scelte, ma anche alle amministrazioni per individuare criticità, frammentazione dei reparti potenzialmente costose o inefficienti, disomogeneità (spesso macroscopiche) nella qualità delle cure da territorio a territorio”.
 
Ma all’evento è intervenuto anche il presidente di Agenas,Giovanni Bissoni che è entrato nello specifico di quelle che sono le macro criticità del sistema regionale laziale. “Quella del Lazio è una situazione a macchia di leopardo, non tra le più brillanti del Paese. Ma la differenza è nel fatto che il Lazio è una delle Regioni che ha le più alte dotazioni di risorse per il sistema sanitario, non solo finanziarie ma anche di competenza e conoscenza professionale”. Ma proprio in virtù di questa grande dotazione di risorse a 360 gradi il Lazio può rappresentare “il più grande esempio di spreco di risorse della sanità”. E in effetti è la Regione con il disavanzo di gestione (prima delle coperture) più alto d’Italia. Bissoni ha poi sottolineato però come “la novità è dunque che il Lazio vuole utilizzare quei dati nell'ambito di un processo riorganizzativo. Speriamo perciò che quest'anno questi esiti abbiano un effetto sulla reale erogazione dei servizi come avvenuto in altre Regioni. La Sicilia ad esempio ha dato risultati di grande miglioramento. La falla del Lazio è il cattivo uso nell'organizzazione e nell'utilizzo delle risorse”. Bissoni ha parlato anche del ruolo di Agenas in merito alla selezione dei nuovi Dg.  “L’Agenas – ha specificato - non fa la selezione dei direttori generali: la selezione è demandata a una commissione che ha insediato Zingaretti. La novità del è che a differenza di quanto accade in altre regioni, il Lazio ha chiesto ad Agenas di indicare l'intera composizione della commissione anche se noi per legge abbiamo diritto a indicare 1 componente”.
 
Ma il presidente di Agenas è andato oltre: “Ho però una osservazione da fare: se il Veneto o la Toscana fa un bando per i direttori generali, le domande presentate sono normalmente 100-150. Mentre in alcune Regioni dal Lazio in giù le domande sono 700-800. C'e' una sorta di cultura diffusa per cui una moltitudine di soggetti si sente in grado di ricoprire questo ruolo. Magari è cosi, ci troviamo davanti a grandissime professionalità. Oppure ci troviamo davanti a una sottovalutazione della funzione del Dg”. “Insomma - ha concluso Bissoni con una battuta - a me piace andare in bicicletta ma non mi verrebbe mai in mente di iscrivermi al Tour de France”.
 
A seguire ha preso la parola il governatore laziale Nicola Zingaretti che ha spiegato lo scopo dell’evento. “Ciò che emerge dai dati è un quadro, che in parte conoscevamo, di convivenza tra strutture di eccellenza e sacche di inefficienza, o addirittura di rischi per la salute dei cittadini. Noi non vogliamo stilare la pagella dei buoni e dei cattivi, dei bravi e dei non bravi ma finalmente partire dai dati oggettivi di quella che è oggi l'offerta della sanità nel Lazio per uscire dal tunnel”.
 
“Gli esiti – ha specificato il presidente - saranno accessibili a tutti i cittadini e saranno soprattutto la base tecnico-scientifica per cominciare a trasformare la sanità nel Lazio. Ciò vorrà dire usare i dati per valutare chi gestirà la sanità in questa Regione, perché figli di una storica ed eccellente esperienza nel Lazio. Il problema era che questi esiti non erano mai stati presenti alla base delle valutazioni dei direttori o di chi gestisce la sanità pubblica”.
 
“Questo - ha concluso - è dunque l'inizio della costruzione della nuova sanità  che si fonderà certo sulle strutture ospedaliere e sul loro efficientamento, ma soprattutto sulla costruzione di quel nuovo modello su cui puntiamo” che vuol dire “dare a questa regione una sanità più giusta, equa e che riconosca l'universalità dei diritti alle prestazioni come un diritto costituzionale”.
 
In conclusione il governatore ha poi voluto sottolineare come in questi mesi si sia costruito un rapporto forte con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Ho riscontrato un grande spirito e disponibilità alla partecipazione, ringrazio il ministro Lorenzin perché ha dimostrato che il Lazio potrà contare su un rapporto forte e sereno con il governo per uscire dal tunnel”.
 
“Questo è lo spirito giusto - ha aggiunto Zingaretti - collaborare nel nome del bene comune e per il diritto dei cittadini e degli operatori del Lazio. Il fatto che ci sia questo rapporto e' sicuramente un valore aggiunto che ci rende tutti più forti”.
 
A chiudere l’assise proprio il Ministro della Salute che oltre ad affrontare il tema Lazio ha analizzato anche le grandi questioni che attengono la sanità italiana, a partire dalla direttiva Ue sull’assistenza transfrontaliera. “Il nostro sistema sanitario ha livelli altissimi dal punto di vista della preparazione dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio: operatori di primissima qualità. abbiamo anche delle innovazioni tecnologiche molto avanzate, sul nostro territorio. Il problema vero è la governance, la gestione”. E per il Ministro la sfida è quella insieme alle Regioni nell'ambito del nuovo Patto per la salute di “potenziare la governance, di puntare di più sui piani di efficienza, di valutazione per obiettivi e per parametri delle governance regionali”. Poi il Ministro ha parlato della direttiva Ue: “Dobbiamo fare sistema e promuovere il nostro modello sanitario. Il tema della mobilità non riguarderà più le Regioni ma gli Stati”.
 
A margine dell’evento il Ministro ha poi dichiarato di voler realizzare durante l’Expo 2015 “un G20 sulla nutrizione su cui stanno ovviamente lavorando le azioni diplomatiche perché non è ordinaria amministrazione. Però sarebbe molto importante perché l'Expo 2015 sarà la vetrina della nutrizione”. 

25 luglio 2013
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