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Patto per la Salute. Chiuso il seminario delle Regioni: "Governo faccia chiarezza sui conti"


A conclusione della maratona che ha visto oggi i presidenti a Roma per fare il punto sul Patto si conferma il "mantra" degli ultimi mesi: "Noi siamo pronti ma il Governo metta nero su bianco le disponibilità finanziarie reali". La palla torna quindi a Saccomanni e Lorenzin. Ma è molto probabile che bisognerà attendere la legge di Stabilità.

25 SET - Le Regioni scaldano i muscoli in attesa che l’arbitro fischi il segnale di inizio per la partita che deciderà le sorti del nuovo Patto per la Salute.
Ma al momento non sono arrivati aut aut dai Governatori alla conclusione del seminario organizzato oggi nella sede delle Regioni. Ci si è limitati a fare il punto della situazione (almeno questo è quanto è stato detto ufficialmente, ma l'aria che girava nei corridoi era preoccupata). Si rimane quindi in attesa che l’impegno da parte del Governo sulle risorse per il 2014, venga confermato. 
 
“Abbiamo fatto il punto della situazione confidando sull’impegno preso dal Governo in relazione al reintegro delle risorse per ticket relative al 2014 – ha infatti dichiarato il Presidente, Vasco Errani – adesso vogliamo stringere su punti fondamentali come la farmaceutica, le innovazioni per i piani di rientro per fare il salto di qualità necessario per garantire il sistema universalistico finanziato ed efficiente. Quindi vogliamo avere queste conferme per procedere in questa direzione”.
 
“Abbiamo scattato una fotografia dell’attuale per iniziare a lavorare sul Patto – ha aggiunto Luca Coletto, coordinatore alla sanità delle Regioni – abbiamo definito i tavoli tecnici che si sono insediati e ora stiamo disponendo le linee guida per sostanziare la proposta del Patto. La nostra deve essere una risposta rivoluzionaria se vogliamo far fronte alla situazione di congiuntura economica negativa. Tutto possiamo fare tranne che andare a tagliare su sanità e sociale”.
 
"Il Governo nazionale vorrebbe proporre uno stanziamento del fondo sanitario nazionale non quantificato ma fissando una percentuale del Pil, ma così le Regioni non conoscerebbero l'importo e non sarebbero messe in grado di gestire programmi operativi". Lo ha spiegato, Gianni Chiodi, presidente dell’Abruzzo, che ha aggiunto: "La sanità è in gran parte un investimento e per programmare gli investimenti ed i costi di struttura , vi è la necessità di conoscere quello su cui si può contare".
 
Meno ottimista anche il Governatore della Puglia, Nichi Vendola, secondo il quale si brancola ancora nel buio per cui il negoziato appare difficile e complesso. “Il Patto per la salute – ha affermato –  è un altro capitolo in cui sono molte più le domande che non le risposte: innanzitutto le domande riguardano il quantum degli investimenti che il Governo intende fare. È un negoziato difficile, complesso, ancora in corso”.
 
Se a queste dichiarazioni sommiamo anche quelle del presidente della Lombardia Maroni (vedi altro articolo) la sensazione che i giochi siano ancora aperti si rafforza. E per capire come e se si farà il Patto è molto probabile che bisognerà aspettare le decisioni del Governo sulla legge di Stabilità che, lo ricordiamo, dovrà essere presentata entro il prossimo 15 ottobre.

25 settembre 2013
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