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Toscana. Da Giunta via libera a nuovo Piano sanitario e sociale integrato. Priorità, le liste d'attesa


Dalle liste di attesa alla riorganizzazione delle reti. Ma non solo: odontoiatria, continuità ospedale-territorio, Adi, benessere degli operatori, salute di genere e ricerca scientifica. Questi alcuni punti del nuovo Piano aggiornato e ridefinito alla luce dei cambiamenti della situazione economica nazionale, tagli delle risorse, spending review. Ora il Piano andrà in commissione per poi approdare in Aula consiliare.

12 FEB - Piano Sanitario e Sociale Integrato al via. Il risultato è un prodotto di alto profilo, che consolida i risultati ottenuti e guarda al futuro, con interventi molto innovativi. Un Piano che guarda  avanti, ereditando un lavoro ben fatto. E perfettamente in linea con il Patto per la Salute che verrà siglato a Roma tra Governo e Regioni.
 
Aggiornato e ridefinito alla luce dei cambiamenti della situazione economica nazionale, tagli delle risorse, spending review, il nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato è stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta. Stamani gli assessori Luigi Marroni (diritto alla salute) eSalvatore Allocca (welfare e politiche per la casa) lo hanno presentato alla stampa, illustrandone i contenuti e gli aspetti innovativi.
 
"Questo Piano Sanitario e Sociale Integrato rappresenta per noi una grande sfida, particolarmente significativa in questo momento così complesso e in evoluzione - ha detto l'assessore Luigi Marroni - Il Piano era stato approvato dalla giunta nel 2011. Da allora, sono trascorsi due anni segnati da una profonda crisi economica e da normative statali che hanno richiesto un continuo e difficile lavoro di adeguamento da parte di tutto il sistema regionale, un percorso di profonda verifica e di riorganizzazione dell'intero sistema. Il sostanziale pareggio del bilancio 2012 ci ha consentito di riavviare il percorso di approvazione del Piano, per arrivare alla sua adozione definitiva e alla sua consegna alle strutture, agli operatori, alla cittadinanza. La sanità toscana è in piedi, in buona salute, e anzi è migliorata. I due anni della traversata del deserto, anziché indebolirci, ci hanno rafforzato. I conti sono sotto controllo. Sta continuando il processo di investimento e completamento della rete ospedaliera. Dal punto di vista economico, l'importo che è stato investito nel nuovo millennio per le strutture ospedaliere attualmente operative è di 3.000.000.000 di euro, consentendo anche di procedere alla realizzazione dei quattro nuovi ospedali con tempi contenuti. Una serie di classifiche nazionali dimostrano che siamo tra le prime Regioni, e siamo migliorati proprio negli anni della stretta economica".
 
“Ma nonostante le classifiche e i riconoscimenti a livello nazionale – specifica l’assessore - , sui quali non ci si è adagiati in maniera acritica, la Toscana è consapevole chesi può e si deve ancora migliorare. Per esempio, sulle liste di attesa, alle quali sono dedicate ben due delle 7 azioni prioritarie del Piano sanitario”.
 
"Finalmente – dice l'assessore Salvatore Allocca - la stesura definitiva del Piano è approdata in giunta. Il lavoro di questi mesi ha prodotto un atto importante, anche se condizionato nei tempi da una ricorrente incertezza del complessivo quadro normativo e finanziario. Le critiche relative all'allungamento dei tempi sono legittime, ma adesso è necessario che il Piano, subito dopo l'approvazione in giunta, segua in tempi brevi il suo corso in commissione ed in consiglio. Alcuni quotidiani hanno parlato di una discussione che si è aperta sull'ipotesi di rinvio dell'atto alla prossima legislatura. Non sono d'accordo. Il documento – conclude l'assessore - certamente è da discutere, da valutare e migliorare in sede di commissione, ma resta un atto fondamentale, non solamente necessario per la programmazione in campo sociale e sanitario, ma anche per l'elaborazione di nuovi contenuti di sistema imposti dalla crisi in atto".
Ora che è stato approvato dalla Giunta, il Piano proseguirà il suo iter in Consiglio Regionale: quarta commissione, e quindi in aula.
Per la prima volta il Piano è sanitario e sociale insieme, con una forte integrazione che, accanto a capitoli strettamente sanitari - screening, lotta ai tumori, rete ospedaliera, rischio clinico, malattie croniche, materno infantile, ecc. - ne vede altri squisitamente sociali, come i diritti di cittadinanza, il diritto alla casa, il contrasto alla fragilità e alla disuguaglianza, in una logica di pensiero e di stesura univoca.

 
I punti del Piano
 
Per la prima volta il Piano è sanitario e sociale insieme, con una forte integrazione che, accanto a capitoli strettamente sanitari - screening, lotta ai tumori, rete ospedaliera, rischio clinico, malattie croniche, materno infantile, ecc. - ne vede altri squisitamente sociali, come i diritti di cittadinanza, il diritto alla casa, il contrasto alla fragilità e alla disuguaglianza, in una logica di pensiero e di stesura univoca.
 
La rete territoriale. L'ulteriore sviluppo della rete territoriale rappresenta uno degli obiettivi qualificanti del Piano. Attraverso una maggiore strutturazione si intende perseguire una effettiva presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini. Le linee di intervento sono la nuova modalità di lavoro della medicina generale in forma aggregata, le equipe multidisciplinari e multiprofessionali nel territorio e la creazione di luoghi fisici di risposta complessa, tra cui le Case della Salute.
 
La rete ospedaliera. Anche dal confronto con le altre regioni italiane, emerge la qualità e l'eccellenza della rete ospedaliera toscana. La Toscana presenta ottimi indicatori di performance e di esito delle cure, come si rileva da tutti i rapporti di confronto pubblicati in merito. Pur tuttavia il nuovo Piano intende accrescere l'azione coordinata della propria rete, sviluppando reti cliniche e caratterizzando le funzioni dei diversi ospedali, in maniera tale che ognuno trovi la sua specifica vocazione all'interno della stessa. Si coglie inoltre la sfida della necessità di concentrare le attività laddove ci siano evidenze di patologie i cui esiti migliorino in base ai volumi di casistica trattata.
 
La rete dell'emergenza-urgenza. Continua la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza, secondo gli standard di Agenas al fine di garantire il massimo della sicurezza e di innovazione, poiché questa rete rappresenta la cerniera tra ospedale e territorio.
 
La sanità d'iniziativa centrata sulla persona. Le patologie croniche. Nello scenario di crisi economica che stiamo attraversando, le fasce più deboli della popolazione rischiano di subirne le conseguenze più pesanti. In questo contesto le Cure primarie, in particolare la Medicina generale e la Pediatria di famiglia, rappresentano le risorse generose di conoscenza delle storie di vita e del contesto socioeconomico; a loro è attribuito il ruolo primario di sentinelle attive, e propositori di specifici progetti di salute, per coloro che sperimentano in questi anni condizioni di deprivazione, anche per lo stato nutrizionale, con effetti sulle condizioni di salute. La gestione della cronicità richiede un approccio basato sulla prevenzione, la proattività, la multidisciplinarità. In Toscana negli ultimi anni si è applicato il Chronic Care Model, che verrà sviluppato e ampliato sulla base dell'esperienza avviata, per assicurare una sempre maggiore presa in carico di tutti i pazienti, sviluppando anche modelli di autogestione della malattia.
 
La medicina personalizzata e la personalizzazione delle cure. Garantire ad ognuno servizi e cure basati sul suo bisogno di salute tenendo conto della variabilità individuale nel rapporto tra genetica, fattori ambientali, stili di vita e storia dell'individuo. Le cure, tra cui farmaci e terapie, vengono sempre più calibrati secondo le caratteristiche genetiche di ogni cittadino.
 
Nuove modalità di offerta delle prestazioni specialistiche diagnostico-strumentali. La riduzione delle liste di attesa rappresenta uno dei temi fondamentali per la credibilità di un sistema sanitario (vedi comunicato sulle sette azioni prioritarie).
 
Sviluppo delle professioni e delle motivazioni professionali. La qualità dei servizi socio-sanitari non può prescindere dalla qualità dei professionisti e dal loro continuo miglioramento professionale.
Dall'aziendalizzazione della sanità alla creazione di un "sistema salute". Sviluppare un sistema sanitario regionale armonico e unitario, in cui le aziende perseguano obiettivi comuni di salute, focalizzandosi sugli esiti delle cure sulla omogeneità dei trattamenti nella rete regionale.
 
LEP (Livelli delle Prestazioni sociali regionali). Sarà avviato il percorso destinato ad una prima configurazione dei LEP, col duplice scopo di definire un quadro riassuntivo degli obiettivi dei servizi sociali sul territorio e consolidare, e possibilmente ampliare, consistenza e qualità delle risposte presenti.
 
Nuovi criteri di riparto delle risorse alle Società della salute/Zone distretto. Sarà attivato il processo di revisione degli attuali criteri di assegnazione del finanziamento ordinario, individuando nuovi indicatori in grado di cogliere la dinamica dei fenomeni. L'obiettivo è delineare un sistema di riparto quanto più in linea con i bisogni emergenti dal territorio: popolazione per fasce omogenee di età, disoccupazione, immigrazione, redditi dei singoli e/o famiglie, povertà e altri indicatori che saranno ritenuti confacenti agli obiettivi.
 
Fondo di solidarietà interistituzionale. Sarà attivato il bando per l'attribuzione ai Comuni, che ne avanzino istanza motivata, delle risorse del Fondo di Solidarietà Interistituzionale. Il fondo, confermato dalla Regione con delibera di giunta nel novembre 2013, viene messo a disposizione degli enti locali per far fronte a spese di carattere urgente ed emergenziale e di difficile sostenibilità a livello locale. Saranno attuate le ulteriori annualità dell'applicazione delle misure prioritarie.
 
Sistema informativo sociale regionale. Sono previste attività di razionalizzazione degli strumenti informativi esistenti (rilevazioni e applicazioni informatiche) e di ampliamento del livello di informatizzazione delle aree del sociale. Lo scopo è costituire e consolidare un unico sistema informativo sociale.
 
Patti territoriali. A partire dal secondo semestre 2014 ne è prevista l'attivazione, con lo scopo di costruire reti di solidarietà sociale ed avviare, nel modo più omogeneo possibile, le 4 azioni precedenti e favorire il miglioramento dell'accesso al sistema di welfare toscano, anche attraverso il più ampio coinvolgimento dei soggetti del terzo settore che operano sul territorio.
 
Sostegno alle famiglie in difficoltà. Proseguirà il progetto di prestito sociale, già avviato nel 2013, a sostegno di persone e famiglie in situazioni di particolare difficoltà o fragilità socio-economica. Confermato anche il pacchetto di aiuti alle famiglie (legge 45 del 2013): bonus nuovi nati, famiglie numerose, famiglie con figli disabili e sarà costituito un fondo per la prestazione di garanzie integrative sui mutui immobiliari concessi alle famiglie. Le misure relative ai contributi finanziari, oltre a quelle per il microcredito, hanno sviluppato, ad oggi, un volume di contributi circa 16.500/17.000 famiglie in pochi mesi (dal 7 ottobre 2013). L'imminente redazione della relazione sul primo anno di attività fornirà i relativi elementi di dettaglio. Verrà inoltre attuato l'accordo tra Regione e Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il riparto di risorse per azioni in favore degli anziani e della famiglia.
 
Casa. Sarà mantenuto il Fondo regionale per il sostegno alla locazione, con risorse regionali che, sostanzialmente, andranno a sostituire il Fondo statale. Confermato anche l'aiuto agli inquilini che, a causa della crisi o di eventi straordinari, si sono trovati a subire uno sfratto perchè impossibilitati a pagare l'affitto. Sarà attivato il sistema di accreditamento di agenzie sociali per la casa che svolgeranno direttamente nei territori un ruolo di stimolo nei confronti dell'offerta di alloggi in locazione, e di organizzazione della domanda da parte di soggetti in difficoltà nell'accesso al mercato privato dell'affitto. Per incrementare l'offerta di edilizia sociale sono previsti attivazione e gestione di specifici programmi operativi che prevedono la realizzazione di nuovi alloggi Erp, attraverso interventi di recupero o nuova costruzione. Inoltre è previsto l'avvio di un percorso per individuare iniziative di Social Housing, attraverso il ricorso ai fondi immobiliari ed alle risorse del sistema integrato dei fondi. Sul versante del cohousing e dell'edilizia sostenibile, infine, saranno sperimentati modelli abitativi non convenzionali, attraverso forme innovative di intervento (sperimentazioni già in atto ed interventi di auto costruzione e auto recupero), e si procederà alla riqualificazione del patrimonio abitativo, l'utilizzo di tecniche costruttive innovative di edilizia sostenibile in grado di realizzare edifici ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale anche adottando filiere corte, con particolare riferimento alle tecnologie del legno.
 
Politiche sull'immigrazione. Ad integrazione del PSSIR è previsto uno specifico 'Piano di indirizzo integrato per le politiche sull'immigrazione', piano pluriennale approvato nel 2012 e valido fino al 2015. Tre i macro-obiettivi: rappresentanza e partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri; qualificazione di una rete di servizi informativi rivolti ai cittadini stranieri collegata a una rete di servizi di tutela, contrasto e rimozione degli episodi di discriminazione; promozione di opportunità di apprendimento della lingua italiana nella prospettiva della promozione di una "cittadinanza attiva" intesa come appartenenza piena e consapevole alla vita della comunità.
Sicurezza. Saranno avviate azioni per ampliare a Prefetture, Questure, Carceri ed Aziende sanitarie l'indagine conoscitiva, già avviata nel 2012 nei Comuni toscani, dall'Osservatorio regionale per la lotta alle discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere. Previste anche giornate informative alle forze dell'ordine locali con la collaborazione della Scuola Interregionale di
Polizia Locale delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Liguria.
 
Omofobia e disuguaglianze di genere. Saranno sviluppate la seconda fase del progetto 'Omofobia, transfobia e bullismo', rivolto ai ragazzi della Scuola primaria e secondaria, e patrocinato dall'Ufficio Scolastico Regionale, ed azioni di sensibilizzazione nelle scuole per favorire il superamento delle disuguaglianze di genere e la subordinazione delle donne nella società. Coinvolgimento della Regione nella strategia nazionale di contrasto all'omofobia attraverso la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni (Ready).
 
Tutela dei consumatori. Va avanti il progetto 'Infoconsumo' per mettere in rete soggetti e flussi di informazione, attività di assistenza al cittadino e di informazione/formazione operata dalle associazioni dei consumatori attraverso il Centro Tecnico per il Consumo.

12 febbraio 2014
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