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Lazio. Ecco come gestire bene la farmaceutica. Le proposte di Fassid-Sinafo


Revisione del sistema di remunerazione per la “distribuzione per conto”. Valutazioni più attente sull’impatto dei nuovi farmaci. Appropriatezza e incremento dell’uso di equivalenti e biosimilari. Queste le principali opzioni dei farmacisti ospedalieri del Lazio indirizzate ai vertici regionali dopo la presentazione dei nuovi Programmi Operativi.

07 MAG - Con questo documento sulla razionalizzazione del sistema farmaceutico territoriale e ospedaliero, avviamo la pubblicazione di una serie di contributi della Fassid Lazio riferiti alle proposte contenute nei Programmi Operativi regionali per la sanità presentati nei giorni scorsi dal presidente della Regione Nicola Zingaretti.
 
L’assistenza farmaceutica nel Lazio
Le proposte Fassid-Sinafo Lazio per migliorare la qualità e razionalizzare la spesa
 
In tempo di spending review nella Pubblica Amministrazione, Fassid-Sinafo Lazio ha voluto fornire un contributo concreto per una previsione di interventi nel settore farmaceutico che riescano a coniugare le misure che riguardano la revisione della spesa e, contestualmente, quelle che possano assicurare un miglioramento dei servizi offerti al cittadino. Sembrano (a prima vista) misure in antitesi, eppure, attraverso una riprogrammazione delle linee di intervento, si potranno raggiungere obiettivi fino ad oggi scarsamente perseguiti.
 
La fonte dalla quale si potranno attingere le opportune competenze e linee di attività per avviare i processi di razionalizzazione della spesa farmaceutica, è rappresentata dai servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali. E’ di tutta evidenza che dal 1980 in poi compiti e funzioni dei servizi farmaceutici hanno subito una netta evoluzione e si  sono fortemente ampliati e professionalizzati. Con l’avvento dei Prontuari e le nuove frontiere che hanno aperto la strada ad una valutazione sempre più approfondita sull’appropriatezza prescrittiva per ottimizzare le risorse, si è realizzato, per i servizi farmaceutici, un drastico viraggio professionale e gestionale.
 
Si è, così, passati  dalla semplice gestione di magazzino a incombenze sempre più complesse in armonia con gli obiettivi della pubblica amministrazione e in coerenza con i nuovi  percorsi formativi universitari e di specializzazione dei farmacisti. Ovviamente è bene precisare in premessa che la programmazione di linee di attività, volta a garantire e a rimodulare l’assistenza farmaceutica nel suo complesso, può essere efficacemente perseguita solo investendo risorse in ambiti finora non valorizzati interamente.
 
Partendo da questo presupposto e analizzando le proposte presenti nel documento di programmazione regionale  n. 1007/CZ del 21 marzo 2014 (Programmi Operativi 2013-2015, pag. 51) si formulano una serie di proposte su diversi aspetti. Dalla revisione degli accordi di remunerazione per la “distribuzione per conto” (DPC) con le farmacie, alla valutazione sull’impatto dei nuovi farmaci. Dall’appropriatezza prescrittiva alla razionalizzazione dell’uso dei farmaci oncologici, fino all’implementazione dell’uso di equivalenti e biosimilari.
 
Tutto questo perché serve un salto di qualità nell’assistenza farmaceutica rispetto agli anni precedenti e questo presuppone una concreta presa di coscienza politica.
 
Perciò pur apprezzando lo sforzo effettuato per rendere efficiente il sistema sanitario regionale, con richiesta di forti sacrifici in tutti settori, è necessario nell’avvio del monitoraggio delle aree di sovra/sotto-dotazione tenere conto che i 190 farmacisti presenti nel SSR nel 2014 (che diventeranno 185 nel 2015 e così a scalare) rappresentano appena lo 0,4% di tutto il personale dipendente del SSR, cioè uno ogni 250 dipendenti, ovvero uno ogni 26.500 cittadini circa a cui devono assicurare una assistenza farmaceutica di qualità e in sicurezza intervenendo anche sulla vigilanza del servizio erogato dalle farmacie di comunità. Per dare anche un’idea della dimensione economica del mondo farmaceutico regionale va ricordato che l’importo della Spesa Farmaceutica netta ammonta a quasi 1 mld di Euro per la convenzionata, 0,85 mld circa per la  farmaceutica ospedaliera e territoriale (quest’ultima in termini di distribuzione diretta) e circa 1 mld di Euro di dispositivi medici.
I numeri parlano da soli, mentre di attività e competenze specifiche della farmaceutica è intriso tutto il Piano Regionale.
 
Razionalizzare il sistema farmaceutico è certamente possibile, è altrettanto utile lavorare su modelli organizzativi efficienti a condizione però che si investa in modo adeguato su personale e strutture.
Un modesto investimento sul personale dirigenziale farmacista determinerà nel breve-medio termine una sicura riduzione della spesa della farmaceutica intra-extra ospedaliera senza per questo ridurre i livelli assistenziali. Ne trarrà beneficio anche la qualità degli interventi sia nel campo dell’appropriatezza sia in quello della sicurezza per i pazienti, per gli operatori e per le strutture ( attivazione delle unità di manipolazione medicinali antiblastici ).
Insomma risparmiare migliorando si può. Basta volerlo!
 
A cura della Fassid-Sinafo Lazio
 
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07 maggio 2014
© Riproduzione riservata

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