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Telemedicina, nel Lazio diagnosi in tempo reale dall’ambulanza all’ospedale


Grazie ad un sistema chiamato Telemed, oltre 100 mezzi di soccorso della Capitale e dell’intera Regione saranno in collegamento con i medici del pronto soccorso per garantire un’azione più rapida all’arrivo in ospedale. La tempestività di intervento può aumentare le possibilità di sopravvivere ad un infarto fino al 40%.

06 DIC - Dall’ambulanza all’ospedale in collegamento diretto, per monitorare l'elettrocardiogramma dei pazienti a distanza. Un’innovazione in ambito di medicina d’urgenza che permetterà ai medici del pronto soccorso di essere preparati sullo stato di un paziente prima che arrivi al Pronto Soccorso. Il suo nome è Telemed: si tratta di una piattaforma informatica che, dal 19 dicembre, sarà disponibile nel circuito delle emergenze sanitarie del Lazio. La trasmissione di informazioni sui parametri vitali in diretta, permetterà di accelerare i tempi di diagnosi, ma anche di intervento.

La tempestività è, infatti, il fattore più importante per la sopravvivenza di una persona colpita da infarto miocardico acuto. Circa un terzo di decessi per questo tipo di patologia si verificano prima dell’arrivo in ospedale.

Grazie a Telemed è possibile anche inviare direttamente un paziente al reparto, a seconda del livello di gravità diagnosticato. Il progetto finanziato dalla Regione Lazio e realizzato in collaborazione con l’Ares118, con il supporto tecnologico di LAZIOcrea S.p.A., è stato presentato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Telemed è stato già ampiamente sperimentato in provincia di Viterbo dove è attivo dal mese di novembre 2015, con 19 apparati ECG, una postazione di consultazione presso la Centrale Operativa Ares118, oltre a diverse postazioni di refertazione presso l’Ospedale di Belcolle.

I numeri del Lazio saranno ovviamente decuplicati rispetto a quelli del viterbese: sono previsti 110 elettrocardiografi, di cui 75 per la città di Roma, con un numero identico di tablet, per la trasmissione dati dalle diverse ambulanze alle postazioni ospedaliere.

Questo progetto è stato realizzato anche in base agli ultimi dati, raccolti nel Lazio, sulla mortalità da infarto. E’ emerso che intervenendo precocemente con angioplastica, in 4 anni, la mortalità nei trenta giorni successivi al ricovero è passata dal 9.8% del 2012 al 7.7% del primo semestre del 2016.  Ma c’è un dato su tutti che semplifica il quadro e spiega l’importanza delle tempestività di diagnosi e intervento: chi arriva nell’ospedale “giusto” entro 20 minuti dall’attacco cardiaco, a parità di fattori di rischio concomitanti, ha il 40% in più di possibilità di sopravvivenza.

06 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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