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Domani la Giornata nazionale incontinenza. Diagnosi gratuite in 200 ospedali italiani


L’iniziativa in occasione della giornata promossa dalle associazioni dei pazienti e dal ministero della Salute. In Italia si stima che ne siano affette circa 5 milioni di persone. Anche in giovane età: ne soffre un bambino su 10 fino a 7 anni. E per i pannoloni la spesa vola a 500 euro l'anno per paziente.

27 GIU - Domani, 28 giugno 2013, si celebra la giornata nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza urinaria promossa dagli stessi pazienti – Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico – FINCOPP - e dal Ministero della Salute. Per l’occasione 200 ospedali italiani apriranno  le porte ai cittadini per informare ediagnosticare gratuitamente il grave disturbo che colpisce nel nostro paese a circa 5 milioni di persone uomini e donne anche in giovane età  senza risparmiare i più piccoli-  l’enuresi riguarda 1 bambino su 10 a 7 anni.Per le prenotazioni si può chiamare il Numero Verde FINCO: 800.050415 o i Centri indicati sul sito internet: www.giornataincontinenza.com.
 
“L'incontinenza urinaria”consiste nell'emissione involontaria di urina e si distingue in due forme: da sforzo (IUS) - dove un colpo di tosse,  una risata  o il semplice sollevamento di una borsa causano  fughe di urina - che  interessa maggiormente le donne ed è causata da gravidanze, parti e menopausa  e l’incontinenza  da urgenza o  sindrome della vescica iperattiva  dovuta a contrazioni involontarie della vescica e caratterizzata dall'improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare più volte durante il giorno e la notte   che colpisce invece entrambi sessi senza distinzioni. Altra forma è l'incontinenza urinaria di origine neurogena (legata a sclerosi multipla, parkinson, alzheimer, lesioni, midollari da trauma, etc.). Nonostante la diffusione del problema che, con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare la vescica, incide pesantemente sulla  qualità della vita, i rapporti sociali la sessualità, solo una minoranza, vincendo imbarazzo e vergogna  si rivolge al medico -  circa il 25 %. La malattia può invece essere curata con successo con la rieducazione perineale, i farmaci, infiltrazioni locali di acido ialuronico, la nuova chirurgia mininvasiva oggi estesa anche all’uomo, pace- maker vescicali  e sfinteri artificiali. Per le forme neurogene, c’è la neuromodulazione sacrale che si avvale di un una sorta di 'pacemaker' applicato  sull'osso sacro''.
 
E sulla rimborsabilità dei farmaci anti–incontinenza (i pannoloni sono oggi rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale mentre la terapia farmacologica è gravemente a totale carico dei pazienti) e la riabilitazione perineale carente in Italia. Il Presidente della Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico - FINCOPP,lancia da Bari  un accorato  appello al  Ministro della Salute  per la  rivalutazione  della patologia, per consentire a tutti i pazienti le terapie  più adeguate che oltre a ridare dignità al paziente  riducendo i costi sociali.
Tra gli obiettivi della FINCOPP c’è anche la tutela della qualità dei dispositivi medici, vale a dire che sonde, cateteri e pannoloni, ottenibili oggi gratuitamente, sono attualmente insufficienti per le reali esigenze del malato. Questo comporta la necessità di dare un impulso all’innovazione tecnologica e alla qualità di questi prodotti che il SSN è costretto a fornire. Per contrarre drasticamente i costi è vitale l’attivazione di centri specialistici per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dell’incontinenza, oltre al varo di una norma legislativa che agevoli il reinserimento nel mondo del lavoro, garantendo la mobilità nel Territorio grazie alla costruzione di bagni pubblici.
La riabilitazione perineale è indicata dalle linee-guida dell’International Continence Society come primo approccio terapeutico contro l’incontinenza urinaria, a tutti i livelli e, secondo i risultati di un  recente studio italiano,  raggiunge il 70 % di guarigione. La terapia farmacologica per la forma da urgenza o vescica iperattiva si basa su farmaci antimuscarinici (o anticolinergici) ed i più usati sono l’ossibutinina, il trospio la tolterodina ai quali si è aggiunta la solifenacina, che ha mostrato una maggior efficacia e tollerabilità rispetto agli altri farmaci.
 
Stime indicano che lo Stato spende oltre 300 milioni di euro l’anno per i pannoloni mentre i farmaci anti-incontinenza sono a totale carico del paziente costretto a una spesa media annua di  500 euro. 

27 giugno 2013
© Riproduzione riservata

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