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Mal di schiena. Troppe TC e RMN per assecondare i pazienti

di Kathryn Doyle

Molti medici che prescrivono una Tomografia Computerizzata (TC) o una Risonanza Magnetica per Immagini (RMI) in caso di lombalgia, o mal di schiena, lo farebbero solo per assecondare i pazienti o perché hanno poco tempo per spiegare ai malati i rischi/benefici di questi esami.

18 OTT - (Reuters Health) – Molti medici che prescrivono una Tomografia Computerizzata (TC) o una Risonanza Magnetica per Immagini (RMI) in caso di lombalgia, o mal di schiena, lo farebbero solo per assecondare i pazienti o perché hanno poco tempo per spiegare ai malati i rischi/benefici di questi esami
 
A sollevare il problema è stato uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine e coordinato da Erika Sears del Veterans Affairs Center for Clinical Management Research di Ann Arbor, in Michigan. Nel 2012, l’American Board of Internal Medicine lanciò la campagna Choosing Wisely, che tra le altre cose raccomandava di non prescrivere esami di imaging nel caso di mal di schiena, almeno in assenza di problemi specifici.

Lo studio
Per valutare gli effetti di questa campagna, Sears e colleghi hanno preso in considerazione 579 medici, infermieri e assistenti medici del circuito degli ex combattenti ai quali hanno sottoposto un questionario demografico, oltre a uno scenario ipotetico nel quale una donna di 45 anni con una mal di schiena richiedeva una TC o una RMI. Dall’indagine è emerso che quasi un terzo delle RMI a livello lombosacrale, eseguite dal Dipartimento degli ex combattenti USA, sarebbero ‘inappropriate’.
 
Inoltre, solo il 3% dei medici si è detto convinto che l’esame può aiutare la paziente, mentre più di tre quarti degli intervistati sarebbe preoccupato di ‘scatenare’ il ricorso a ulteriori test o procedure non necessarie. Molti medici, però, non se la sentirebbero di consigliare alla paziente di rivolgersi a uno specialista senza prima aver visto i referti di esami di imaging; così come più della metà dei medici avrebbe avuto paura di deludere la donna, che l’esame voleva farlo. Secondo circa il 15% dei medici, inoltre, sarebbe difficile seguire le raccomandazioni della campagna. Mentre il 63% degli intervistati sarebbe convinto che è difficile per il paziente accettare questa cosa.
 
I commenti
“L’abuso dei test di imaging è un problema comune in sanità e riguarda sia i pazienti che afferiscono al Department of Veterans Affaris che quelli privati”, ha dichiarato Sears. “Il mal di schiena è proprio una di quelle condizioni in cui l’abuso di esami o delle terapie può sprecare molte risorse”, ha spiegato  J. C. Andersen, capo del dipartimento di Health Sciences and Human Performance all’University of Tampa (Florida), che non ha preso parte alla ricerca, sostiene che posters o infografiche affissi nelle sale di attesa dei medici potrebbero aiutare a spiegare perché ad alcune persone è giusto prescrivere questi esami e ad altre no.” Tuttavia – sottolinea – bisogna ancora lavorare per far arrivare questo messaggio ai pazienti”.
 
“Il nostro studio ha dimostrato che quasi tutti i medici sapevano che i test di imaging non sono indicati per un paziente con mal di schiena senza sintomi pericolosi o problemi gravi a livello spinale ed erano d’accordo con le raccomandazioni del Choosing Wisely di non prescrivere gli esami”, ha dichiarato Sears alla Reuters Health. La TC, per esempio, espone il paziente a radiazioni, e un test di imaging potrebbe rilevare problemi che sono insignificanti per il paziente, ma che dovrebbero essere comunque approfonditi, con ulteriore spreco di soldi e tempo, ha sottolineato l’esperta. “Dal momento che il mal di schiena tende a tornare, mantenersi attivi, attraverso una camminata o lo yoga, è importante per evitare le ricadute”.

Fonte: JAMA Intern Med 2016

Kathryn Doyle

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

18 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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