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Esclusivo. Pillola dei “5 giorni dopo”. E’ pronto il parere del Css


Non sappiamo ancora in che modo ma è certo che il Consiglio superiore di sanità si è espresso in merito alla compatibilità con la 194 del contraccettivo d’urgenza che agisce entro cinque giorni dall’atto sessuale per prevenire una gravidanza indesiderata. Il parere era stato annunciato da Fazio nel maggio 2010 dopo che l’Aifa aveva sospeso l’iter di ratifica dell’approvazione europea.

15 GIU - Il parere tanto atteso del Css sul farmaco “EllaOne”, noto come “pillola dei 5 giorni dopo”, è pronto. Non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento ma fonti autorevoli ci confermano che il massimo organo di consulenza scientifica del ministro della Salute ha concluso il suo lavoro e che il parere è stato consegnato a Fazio.
Tutto inizia nei primi mesi del 2010 quando l’Aifa, al termine di una prima istruttoria per deliberare l'eventuale autorizzazione in commercio in Italia dopo il sì dell'Ema e la richiesta della ditta produttrice, aveva espresso “preoccupazione riguardo alle eventuali conseguenze di un uso ripetuto” del farmaco e "ritenuto opportuno sospendere la valutazione e sottoporre al Css un quesito specifico circa la compatibilità con la normativa vigente in tema di contraccezione e interruzione volontaria di gravidanza”.
Lo stesso ministro Fazio confermerà la richiesta di parere in un question time svolto il 12 maggio 2010 alla Camera in cui l’on. Luisa Capitanio Santolini (Udc) chiedeva al ministro di chiarire la differenza tra EllaOne e la RU486. In quell’occasione Fazio annunciava  la richiesta di un parere al Consiglio superiore di sanità “sulla compatibilità del farmaco con la normativa vigente, e perché sia chiarita la differenza con la RU486 e che sia escluso con certezza che il farmaco EllaOne  agisca dopo il concepimento”.
Proprio poche settimane fa i senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca, in un’interpellanza parlamentare chiedevano di sapere “a che titolo sia stato chiesto il parere del Consiglio superiore della sanità da parte del ministro, che, non essendo vincolante, non può interferire nella procedura tecnica dell’Aifa” e “perché invece dei 90 giorni sia trascorso oltre un anno e mezzo senza che l’Aifa abbia immesso in commercio un farmaco giù autorizzato dell’Ema”.
Ora il parere è pronto e presto sapremo se saranno sciolte le riserve e se, anche in Italia, sarà disponibile questo farmaco, come già avviene in Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Gran Bretagna, Olanda, Finlandia, Svezia, Lituania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Danimarca, Norvegia, Spagna, Austria, Gracia, Polonia, Lettonia, Lettonia, Portogallo, Romania e Stati Uniti.
 
Vedi articolo del 16 giugno con il parere del Css
 

15 giugno 2011
© Riproduzione riservata

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