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Il segreto di una lunga vita? Avere uno scopo

di Linda Carroll

Darsi degli obiettivi nella cosiddetta “terza età” è vero e proprio elisir di lunga vita. Uno studio USA, che ha seguito circa settemila over 50 per dieci anni, ha registrato come la progettualità in questa fase della vita influisca positivamente sugli apparati cardiocircolatorio e digerente

30 MAG - (Reuters Health) – Gli anziani che pensano di avere ancora uno scopo nella vita presentano una minore probabilità di morire per malattie cardiache, patologie circolatorie e digestive e maggiori probabilità di vivere più a lungo. A evidenziarlo è uno studio che ha seguito quasi settemila persone ultracinquantenni per più di dieci anni. La ricerca, coordinata da Leigh Pearce, dell’University of Michigan School of Public Health, negli USA, è stata pubblicata da JAMA Network Open.

Lo studio
Pearce e colleghi hanno usato i dati relativi a 6.985 persone raccolte nell’ambito del The Health and Retirement Study. I partecipanti dovevano completare un sondaggio valutando, su una scala da uno a sei, diverse situazioni come “mi piace fare progetti per il futuro e lavorare per renderli realtà”, “le mie attività quotidiane mi sembrano spesso banali” o “vivo la vita giorno per giorno e non penso al futuro”.

I punteggi più alti ottenuti indicavano persone che avevano uno scopo nella vita. Confrontando coloro che avevano ottenuto un punteggio più basso con quelli che ne avevano uno più alto, i ricercatori hanno scoperto che punteggi medi erano associati a una probabilità 2,43 volte più elevata di andare incontro a morte entro la fine dello studio. I partecipanti con punteggi più bassi, invece, avevano 2,66 volte in più di probabilità di morire per problemi cardiaci e circolatori, rispetto ai partecipanti con i punteggi più elevati.

Infine, le persone con i punteggi più bassi avevano anche il doppio delle probabilità di morire di problemi a livello dell’apparato digerente. Quelli che possono essere considerati degli scopi, in realtà, variano da persona a persona. “Comunità, successo, reputazione, relazioni, spiritualità, gentilezza, sono tutte cose che possono alimentare gli scopi della vita di una persona. Dunque non c’è una definizione specifica universale”, commenta Pearce. Secondo l’esperta, “altri studi hanno già dimostrato che avere pochi scopi nella vita è associato a più elevati livelli di marcatori infiammatori e ormoni dello stress, mentre un altro studio ha evidenziato che avere uno scopo sarebbe associato a una maggiore lunghezza dei telomeri”.

Fonte: JAMA Network Open
 
Linda Carroll
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

30 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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