19 APR - Quanto valgono i ticket in Italia? E cosa producono sotto il profilo economico, sociologico, epidemiologico? Agenas ha raccolto i contributi di molti esperti intorno al tema del copayment, in vista di un seminario che si terrà a maggio.
Tra gli interventi più interessanti quello firmato da Cesare Cislaghi e Francesca Giuliani, entrambi dell’Agenas, che compiono una stima del valore economico dei ticket in Italia, arrivando nella sostanza alle conclusioni cui eravamo arrivati anche noi di Quotidiano Sanità, con il nostro speciale pubblicato a gennaio: dopo gli interventi dell’estate 2011, con il ticket lineare di 10 euro obbligatorio per le Regioni con Piano di rientro, gli italiani spendono circa 4 miliardi l’anno di ticket sanitari.
Cislaghi e Giuliani analizzano dapprima gli ultimi dati certi, quelli relativi al 2009, sommando i ticket della specialistica pubblica, di quella privata, dei Pronto Soccorso e della farmaceutica, arrivando ad una stima di 2,69 miliardi di euro complessivi, pari al 2,5% della spesa sanitaria pubblica. Come si vede nella tabella a fondo pagina, la Regione che ne ricava il maggior introito percentuale è il Veneto (3,03% della sua spesa sanitaria), mentre quella che ne ricava meno è la Basilicata (1,6%).
Ma questa cifra, scrivono ancora Cislaghi e Giuliani, dovrebbe aver avuto “un’incremento nel 2010 e 2011 sino ad un massimo di tre miliardi, cui però si deve aggiungere un ulteriore miliardo per il ticket di 10 euro sulle prescrizioni: in conclusione la attuale somma dovrebbe attestarsi sui 4 miliardi di euro, cioè a circa il 3.5% della spesa sanitaria pubblica comprendendo in questa anche i ticket stessi”.
19 aprile 2012
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