In Veneto, su piante organiche già carenti, si sono innestati il lungo blocco delle assunzioni, la sempre più elevata età media del personale veterinario e il massiccio numero di pensionamenti, che hanno concorso ad aggravare ulteriormente la situazione. A denunciare è la Sivemp regionale, che evidenzia come a pesare oggi sugli organici ci sia anche il ritardo con cui le Ulss procedono al turn over, nonostante l’avvenuto sblocco normativo. “La perdita di unità lavorative (oltre 60 dal momento della fusione delle aziende sanitarie) ha portato a una situazione di vero e proprio allarme per il funzionamento e la tenuta del sistema dei controlli ufficiali, il soddisfacimento dei Lea, le numerose prestazioni veterinarie di sanità, benessere animale e sicurezza alimentare, per non parlare del contrasto alle emergenze (influenza aviaria, peste suina africana, ecc). Come possono servizi di salute pubblica così sottodimensionati far fronte con efficacia ed efficienza ai molti compiti ad essi demandati? E soprattutto in base a quali criteri dovrebbero essere programmate le necessarie dotazioni organiche?”, si domanda la Sivemp
Una proposta concreta arriva proprio dal presidente della Federazione veterinari e medici del Veneto, Paolo Camerotto, che nell’ambito della tavola rotonda “Il presidio di legalità in sanità pubblica” che si è tenuto nei giorni scorsi a Treviso, ha detto: “Manca oggi per i servizi di prevenzione un sistema di calcolo oggettivo dei tempi necessari a svolgere le diverse e numerose attività, in base al quale determinare l’effettiva necessità di personale. Fra l’altro, i “criteri” usati sono diversi nelle varie Ulss. La nostra proposta è quella di adottare un sistema informatizzato regionale per il calcolo dei volumi prestazionali. Si tratta di modelli organizzativi già utilizzati in altre Regioni che hanno portato a determinare la necessità di personale in base alle attività da svolgere e ai tempi che esse richiedono, il che ha avuto come conseguenza un incremento significativo degli organici”.
“Le attività in capo ai servizi veterinari delle Ulss sono in gran parte prevedibili – ha aggiunto Camerotto – dato che si basano sulla programmazione dei piani pluriennali di controllo indicati dal Ministero della Salute, e che le altre prestazioni sono quantificabili sulla scorta dello “storico” di attività. Sulla base dei tempi necessari per ogni tipo di intervento Regione e Ulss saranno in grado di mettere a punto un sistema che determina i reali fabbisogni in maniera integrata. Una volta calcolati i fabbisogni del sistema di controllo ufficiale in Veneto sarà più agevole anche applicare i livelli di perfomance ed effettuare una coerente gradazione delle premialità”.
In questo quadro, per la Sivemp, risulta “imprescindibile un rafforzamento del nodo regionale della prevenzione per l’attivazione e il rinnovamento dei piani di controllo e per l’aggiornamento del personale”.