Diabete pediatrico. Al Bambin Gesù parte lo screening precoce per quello di tipo 1  

Diabete pediatrico. Al Bambin Gesù parte lo screening precoce per quello di tipo 1  

Diabete pediatrico. Al Bambin Gesù parte lo screening precoce per quello di tipo 1  
Il progetto è rivolto ai bambini tra i 3 e i 6 anni non ancora compiuti, attivo nelle sedi di Roma-San Paolo e Palidoro. Un piccolo prelievo di sangue per intercettare i casi a rischio malattia e avviare un programma di controlli e terapie personalizzati. In Italia circa 20.000 bambini e adolescenti sono affetti da Diabete di Tipo 1, con un aumento dell’incidenza stimato tra il 3 e il 4% annuo.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù avvia il programma di screening per il Diabete di Tipo 1 (DM1), rivolto ai bambini tra i 3 e i 6 anni non ancora compiuti. L’iniziativa, attiva nelle sedi di Roma-San Paolo e Palidoro, permetterà di individuare precocemente i bambini a rischio, attraverso l’analisi degli autoanticorpi associati alla malattia.

Il Diabete di Tipo 1, ricorda l’ospedale pediatrico in una nota che annuncia l’iniziativa, “è la forma più comune di diabete in età pediatrica e può esordire improvvisamente con una condizione grave chiamata chetoacidosi, che richiede spesso il ricovero in terapia intensiva. Identificare la malattia nelle sue fasi iniziali consente di intervenire tempestivamente per ridurre i rischi e migliorare la gestione clinica. Lo screening precoce del DM1 ha proprio l’obiettivo di prevenire complicanze, favorire una transizione più graduale alla terapia insulinica e, nei casi selezionati, l’accesso a trattamenti innovativi che possono ritardare la progressione della malattia”.

Per accedere allo screening promosso dall’Ospedale è sufficiente che i genitori esprimano il loro consenso al momento del prelievo, in questo modo riceveranno da personale specializzato tutte le informazioni. L’adesione al programma non comporta prelievi aggiuntivi per i piccoli pazienti: una minima quantità di sangue prelevata per altri esami verrà utilizzata per l’analisi degli autoanticorpi. I bambini con esito positivo entreranno in un percorso di monitoraggio personalizzato, con controlli specifici e, se necessario, con il supporto di un team multidisciplinare del Bambino Gesù.

Il Diabete di Tipo 1 è una patologia cronica autoimmune che, in Italia, colpisce circa 20.000 bambini e adolescenti, con un aumento dell’incidenza stimato tra il 3 e il 4% annuo. Il rischio di sviluppare la malattia nella popolazione generale è di 4 casi ogni 1.000 persone, ma nei parenti di primo grado di un paziente con DM1 il rischio è 15 volte superiore. Tuttavia, circa l’85% delle nuove diagnosi si verifica in bambini senza una storia familiare della malattia, rendendo lo screening un’importante strategia di prevenzione. Ogni anno, al Bambino Gesù vengono ricoverati circa 100 bambini con una nuova diagnosi di Diabete di Tipo 1.

Il progetto di screening del Bambino Gesù si inserirà nei prossimi mesi in un più ampio programma, articolato sulla popolazione generale e regolato da un’apposita legge nazionale, che vedrà coinvolti i Centri di Diabetologia Pediatrica e i pediatri di famiglia.

18 Marzo 2025

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Lazio. Dalla collaborazione tra Spallanzani e San Camillo nasce la chirurgia del paziente infetto
Lazio. Dalla collaborazione tra Spallanzani e San Camillo nasce la chirurgia del paziente infetto

Dopo la virtuosa esperienza del Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti (POIT), si rafforza la collaborazione tra l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS e l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini...

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...