Una collaborazione operativa tra Regione Lombardia e l’Arma dei Carabinieri per lo svolgimento di attività di controllo e monitoraggio presso gli erogatori pubblici e privati (ospedali e cliniche) con l’obiettivo di ridurre ulteriormente i tempi di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dei ricoveri ospedalieri. Il tutto in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) recepito dalla Regione. È questo il contenuto del protocollo d’intesa, firmato oggi a Palazzo Lombardia dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso con il Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, Generale di Brigata Raffaele Covetti, per rafforzare la trasparenza e la qualità del servizio offerto ai cittadini, secondo le linee guida fornite dal Ministero della Salute.
Il documento, spiega una nota dei Nas, prevede un coordinamento operativo tra Regione, Agenzie di Tutela della Salute (ATS) e NAS per controlli mirati sul territorio, attività di monitoraggio e verifica del rispetto dei tempi di attesa per visite specialistiche, esami diagnostici e ricoveri, secondo le priorità cliniche individuate dal medico prescrittore, previsione di specifici corsi di formazione e aggiornamento per il personale per accrescere la competenza nella materia dei controlli sui tempi di attesa.
“Siamo i primi a firmare un protocollo” d’intesa con i carabinieri del Nas, che “hanno messo a disposizione le loro competenze”. Obiettivo: “Cercare di capire quali siano le ragioni per cui noi continuiamo ad aumentare l’offerta e l’erogazione di prestazioni, stiamo mettendo un impegno disumano, ma, nonostante ciò, le liste d’attesa non si abbattono, anzi rischiano di aumentare. Dobbiamo interrogarci senza infingimenti e finte considerazioni”. E’ quanto ha evidenziato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, annunciando l’avvio di un protocollo d’intesa con i Nas per una collaborazione operativa sul controllo e il monitoraggio dei tempi d’attesa nelle strutture sanitarie pubbliche e private.
“Faccio solo un numero – ha spiegato durante l’incontro stampa lo scorso anno l’Ats di Milano, la cui area è abitata da circa 3,2 mln di persone ha erogato 62 milioni di prestazioni ambulatoriali. Qualche dubbio ce lo dobbiamo far venire, perché altrimenti rischiamo di iniziare a cadere in un burrone senza trovare una soluzione. Dobbiamo cercare di capire se alla base di questo ci sia una cittadinanza molto malata o una cittadinanza per la quale vengono fatte magari delle richieste inappropriate o eccessive. Io credo che questo sia uno dei punti e non escludo che possano esserci altri ragionamenti che i Nas faranno per nostre disfunzioni, per nostri errori o incapacità”.
“L’obiettivo che abbiamo – ha continuato il governatore – è di trovare le soluzioni perché le risposte siano sempre migliori nei confronti dei nostri cittadini. Quindi io non escludo che ci siano errori da una parte e dall’altra. Noi i nostri errori li emenderemo appena venissero contestati e altrettanto credo faranno altri se verranno evidenziati altri errori”. Errori, ha aggiunto a margine dell’evento a Palazzo Lombardia, “che possono derivare da una questione di agende che non vengono utilizzate nel modo più corretto e non vengono lasciate aperte come dovrebbero essere sempre o da altre situazioni. Noi stiamo facendo uno sforzo sovrumano. Lo diciamo con i fatti e i numeri delle prestazioni che eroghiamo, quindi vogliamo che ci sia un organismo terzo che individui i motivi di questa situazione assolutamente anomala, nonostante il grande impegno. Siamo contenti di questa esperienza. Verrà seguita sicuramente da altri perché sarà il modo giusto di affrontare il problema”.
“Abbiamo voluto questo protocollo d’intesa perché l’intenzione è collaborare sulla verifica di cosa non funziona sulle liste d’attesa e capire come possiamo intervenire per individuare le soluzioni per garantire un servizio migliore possibile ai nostri cittadini, al di là dei problemi di natura economica e organizzativa dei quali ci stiamo occupando e che stiamo risolvendo. Nell’arco di questi primi mesi 2025 abbiamo sensibilmente migliorato le attività di erogazione dei servizi, sia per visite specialistiche che ricoveri. C’è ancora molto da fare, ma il punto che voglio sottolineare, in questi giorni in cui si è letto di polemiche e di contrasti tra Governo centrale e Regioni sul discorso delle liste d’attesa, è che sono tutte situazioni che non ci appartengono e non ci riguardano”. Lo ha voluto puntualizzare l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, oggi a margine della presentazione di un protocollo d’intesa siglato con i carabinieri del Nas con l’obiettivo di ridurre i tempi d’attesa di ricoveri e visite.
“Stiamo firmando questo accordo con il nucleo dei carabinieri che dipende direttamente dal ministro della Salute perché non abbiamo timore e non vogliamo nascondere alcunché, vogliamo lavorare insieme agli organi centrali, al ministero della sanità e all’autorità che ha responsabilità di fare verifiche e controllare. E’ un gioco di squadra. Si parla di controllare le modalità di gestione ed erogazione dei servizi, le prestazioni che il nostro personale medico deve svolgere negli ospedali e all’esterno, e quelli che sono i criteri di appropriatezza delle prescrizioni, uno dei più importanti problemi, se non il principale, quando ragioniamo di tempi di attesa. Con i Nas lavoreremo assieme per migliorare i problemi che i nostri cittadini stanno ancora vivendo”.