Pma. In Stato-Regioni il decreto che aggiorna la raccolta dei dati del Registro. Inclusa anche preservazione fertilità. “Conservare i dati per 30 anni” 

Pma. In Stato-Regioni il decreto che aggiorna la raccolta dei dati del Registro. Inclusa anche preservazione fertilità. “Conservare i dati per 30 anni” 

Pma. In Stato-Regioni il decreto che aggiorna la raccolta dei dati del Registro. Inclusa anche preservazione fertilità. “Conservare i dati per 30 anni” 
Più dati collezionati in modo più efficace, in sintesi, da parte del Registro istituito in seno all'Istituto superiore di sanità a seguito dell'entrata in vigore della legge 40/2004 che regola il ricorso alla fecondazione assistita. Il provvedimento, su cui è già stato ottenuto parere favorevole del Garante della privacy, è dunque ora allo studio delle Regioni per l'intesa finale.

Arriva all’esame della Conferenza Stato-Regioni lo schema di provvedimento di modifica del decreto del Ministro della salute 7 ottobre 2005 che istituiva il registro nazionale delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, degli embrioni formati e dei nati a seguito dell’applicazione delle tecniche medesime. L’obiettivo è “aggiornare i contenuti informativi raccolti dal Registro Nazionale PMA e le relative regole di compilazione e codifica, prevedendo la raccolta dei dati in riferimento a ciascun singolo ciclo di trattamento, al fine di potenziare l’accuratezza epidemiologica dell’analisi dei dati, requisito fondamentale per una corretta valutazione di appropriatezza di trattamenti e per la trasparenza delle informazioni rese alle Istituzioni e ai cittadini”. Più dati collezionati in modo più efficace, in sintesi, da parte del Registro istituito in seno all’Istituto superiore di sanità a seguito dell’entrata in vigore della legge 40/2004 che regola il ricorso alla fecondazione assistita. Il provvedimento, su cui è già stato ottenuto parere favorevole del Garante della privacy, è dunque ora allo studio delle Regioni per l’intesa finale.

Il testo descrive tutte le caratteristiche e le modalità tecniche per la raccolta dati da parte del Registro Nazionale PMA dei dati relativi ai cicli singoli di PMA eseguiti dalle coppie nei centri autorizzati sul territorio nazionale, degli embrioni formati e dei nati a seguito dell’applicazione delle tecniche medesime. Fra le novità contenute nel testo, la raccolta di dati anche sul “numero cicli di crioconservazione degli ovociti per preservazione della fertilità”. Inoltre, a causa della “particolare natura dell’argomento trattato” il tema “condiziona inevitabilmente anche il periodo di raccolta e mantenimento dei dati. Le più moderne interpretazioni del successo nell’applicazione delle tecniche di fecondazione assistita, non riguarda più solamente il singolo ciclo, ma l’intero percorso che una paziente compie nella ricerca della gravidanza e della nascita di un figlio. Questo percorso, fatto molto spesso di singoli insuccessi e di cicli ripetuti, investe un periodo di tempo che può essere anche molto lungo. Inoltre in questo processo di cicli ripetuti, molto spesso le coppie di pazienti accumulano materiale genetico, crioconservando ovociti e/o embrioni, che non sempre vengono completamente utilizzati. Spesso, anche dopo la nascita di un figlio, può accadere che una coppia di pazienti torni dopo alcuni anni ad utilizzare gameti ed embrioni precedentemente crioconservati alla ricerca di ulteriori gravidanze. Le caratteristiche dei cicli eseguiti in passato dalla stessa coppia di pazienti risultano fattori determinanti nel definire la reale efficacia dei protocolli terapeutici somministrati e delle tecniche eseguite. Anche considerando le pazienti che si sottopongono ad un percorso di preservazione della
fertilità e che possono essere anche in giovanissima età si rende necessario conservare i dati per un periodo di 30 anni dalla data di inserimento”.

09 Giugno 2025

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