Trasformare i servizi di salute mentale, ovvero renderli più focalizzati sul recupero di una persona, non significa solo accedere a risorse aggiuntive o nuove tecnologie. Si tratta di qualcosa di più umano: riconoscere e includere le competenze delle persone che hanno vissuto con problemi di salute mentale.
Questa è la premessa alla base della nuova roadmap dell’OMS/Europa, “Trasformare la salute mentale attraverso l’esperienza vissuta”, lanciata nelle scorse settimane.
La roadmap, la prima del suo genere per portata e scala, è stata progettata congiuntamente da persone che hanno vissuto o vivono con problemi di salute mentale, insieme ai loro familiari, nonché da Mental Health Europe, dal Ministero della Salute irlandese e dall’Health Service Executive. Si tratta di un modello di come i paesi possano integrare pienamente le persone con esperienza diretta, o vissuta, (“operatori di esperienze vissute”) nelle politiche, nei servizi e nelle comunità di salute mentale. E nel corso del prossimo anno, OMS/Europa sosterrà l’attuazione della roadmap in alcuni paesi pilota.
L’esperienza vissuta come competenza Chi ha avuto problemi di salute mentale porta con sé una competenza che non è offerta in nessun corso o libro di testo. “L’esperienza vissuta come competenza è uguale ma diversa da altre forme di competenza, come quella clinica, sociale e politica, per citarne alcune – afferma Michael Ryan, responsabile del coinvolgimento e del recupero nella salute mentale presso l’Health Service Executive irlandese e presidente della task force che ha sviluppato la tabella di marcia – L’esperienza vissuta è una conoscenza essenziale per creare sistemi sanitari che offrano alle persone che utilizzano tali servizi le massime opportunità di guarire e di crearsi una vita secondo le proprie scelte”.
Gli operatori dell’esperienza vissuta ricoprono una serie di ruoli e applicazioni all’interno dei servizi di salute mentale: aiutano gli altri nel loro percorso di recupero, mostrando loro come si presenta il recupero o supportandoli nella navigazione attraverso i percorsi di cura, oppure forniscono consulenza alle organizzazioni e ai responsabili politici per stabilire se le politiche sulla salute mentale faranno effettivamente ciò che intendono
Qualunque sia il loro ruolo, le intuizioni dei professionisti dell’esperienza vissuta, insieme a quelle dei fornitori di servizi, dei decisori politici e delle famiglie, sono fondamentali per costruire sistemi di salute mentale che non siano solo efficaci, ma anche compassionevoli e orientati al recupero, mettendo la persona al centro.
“Il vantaggio principale dell’esperienza vissuta è dare speranza a chi lotta contro problemi di salute mentale: la speranza che la guarigione sia possibile per tutti – afferma Michael – includendo il potere dell’esperienza vissuta, i sistemi sanitari possono trasformare il modo in cui erogano i servizi e la vita di chi li utilizza”.
Trasformare l’intuizione in azione
La tabella di marcia delinea 6 azioni essenziali affinché i paesi integrino l’esperienza vissuta nei sistemi e nei servizi di salute mentale, tra cui:
- rafforzare la politica nazionale per includere formalmente i ruoli di esperienza vissuta
- costruire la prontezza organizzativa per un’integrazione significativa
- promuovere la co-creazione nella progettazione e nell’erogazione dei servizi
- standardizzare la formazione e lo sviluppo professionale
- supportare i professionisti attraverso la supervisione e la pratica riflessiva
- ampliare la portata utilizzando innovazioni digitali.
Queste azioni si basano su una revisione sistematica delle prove, su casi concreti di ciò che ha funzionato in tutta Europa e sulle diverse competenze di professionisti con esperienza diretta, operatori sanitari, accademici e responsabili politici di 29 paesi europei.
Ruoli professionali retribuiti Sebbene l’86% dei Paesi, in una recente indagine OMS/Europa, affermi di includere l’esperienza vissuta nell’elaborazione delle politiche in materia di salute mentale, molti lo fanno in modo puramente simbolico. La roadmap è progettata per trasformare questa situazione, passando da una consulenza occasionale a ruoli professionali significativi e retribuiti che riflettano il valore dell’esperienza vissuta.
Ognuno ha un ruolo da svolgere Uno dei punti di forza principali della roadmap è il fatto che sia stata co-creata da una task force di esperti per esperienza e professione. Questa task force è stata presieduta da Michael Ryan insieme a Catherine Brogan, ex presidente di Mental Health Europe, attuale CEO di Suicide or Survive e appassionata sostenitrice dell’integrazione dell’esperienza vissuta nella progettazione dei servizi e nell’elaborazione delle politiche in Irlanda.
“Co-creazione significa includere – su un piano di parità, e fin dall’inizio del progetto, del programma, della politica o del servizio – la voce di tutti gli attori rilevanti”, afferma Catherine Brigan. “Questo significa persone con esperienza vissuta/vivente, familiari, fornitori di servizi, società civile, organizzazioni non profit, decisori politici e altri. Questa è la forza della co-creazione: ognuno si assume la responsabilità e sa di avere un ruolo da svolgere nella trasformazione dei sistemi di salute mentale”.
La co-creazione è sempre più considerata una buona pratica nella progettazione e nell’erogazione dei servizi di salute mentale. L’OMS/Europa ha integrato da anni i principi di co-creazione nella progettazione dei propri prodotti tecnici, come il framework “Giovani impegnati per la salute mentale” del 2023. “Questa roadmap è un chiaro esempio di co-creazione – prosegue – e il fatto che sia stata co-creata sarà fondamentale per l’effettiva attuazione delle azioni previste dalla roadmap, promuovendo un autentico impegno organizzativo”.