Cavo (UniBo): “Importanti nuove combinazioni approvate da Ue”
In attesa dell’approvazione anche da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), le 2 combinazioni potranno essere impiegate in popolazioni di pazienti con “prognosi non favorevole che necessitano di ricevere efficaci regimi terapeutici basati su nuovi meccanismi di azione – chiarisce Cavo – La durata mediana di risposta pari a 41 mesi, e la durata mediana di sopravvivenza proiettata a 7 anni con processi di modellamento statistico ottenute con il regime BVd – aggiunge – fotografano la capacità di questa nuova terapia di soddisfare bisogni clinici non ancora colmati. Questa necessità terapeutica diventa ancora più rilevante per i pazienti refrattari sia a lenalidomide che all’anticorpo monoclonale daratumumab, per i quali la tripletta BPd potrà rappresentare un’utile opzione di trattamento”.
La somministrazione “per via endovenosa di belantamab mafodotin, ogni 3 o 4 settimane, a seconda delle 2 diverse approvazioni, in combinazione con le terapie standard rappresenta certamente un vantaggio di impiego – osserva il professore – previo un attento monitoraggio della possibile tossicità oculare del farmaco che, in condizioni particolari, richiede una possibile estensione delle settimane di pausa libere da terapia e/o una riduzione posologica. Pazienti, caregiver ed ematologi – riflette l’esperto – hanno avuto il privilegio di attraversare un’era trasformativa, costellata da continui cambi di paradigma e da successi terapeutici talmente rilevanti e di risposte durature e di prolungamento della sopravvivenza, da rendere legittimo l’interrogativo se sia corretto ancora definire il mieloma multiplo come una malattia non guaribile”, conclude.
25 Luglio 2025
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