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ECM. Mandelli (FOFI): “60% dei farmacisti certificabile. Inviate comunicazioni su scadenza triennio e rischi assicurativi. Speriamo in restyling della formazione”
In vista della scadenza del triennio 23-25, con il presidente FOFI Andrea Mandelli discutiamo la scadenza, i rischi assicurativi per i farmacisti non certificabili e l’evoluzione della formazione. Tra le proposte: più crediti per ore formative, nuovi format per i corsi e un focus sulle skill messe in atto in farmacia, premi e bonus per l’impegno nel volontariato.
A fine 2022 oltre il 60% dei farmacisti risultava certificabile per l’obbligo formativo ECM. Una percentuale buona che il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), Andrea Mandelli, auspica migliori ulteriormente entro il 31 dicembre per la fine dell’attuale triennio formativo 2023-2025.
“Stiamo trasmettendo a tutti i presidenti di Ordini, proprio in queste ore, l’elenco dei farmacisti che sono già certificabili – conferma Mandelli a Quotidiano Sanità -, perché siano messe in atto tutte quelle pratiche e facilitazioni per invitare chi non lo è a seguire i corsi necessari e mettersi in regola”. Nel 2026, inoltre, per la prima volta, anche per i farmacisti non certificabili almeno al 70% nel triennio 23-25, si prospetterà il rischio di trovarsi in difficoltà con la polizza assicurativa in caso di contenzioso.
“Sappiamo che l’assicurazione potrebbe rivalersi sul professionista e lo abbiamo detto chiaramente dall’inizio. I farmacisti sono stati informati, in questa comunicazione che abbiamo inviato, così come sono informati i Presidenti degli ordini – dice il presidente FOFI -. Abbiamo ribadito il concetto che questo è un obbligo che non può essere perso di vista, un problema che potrebbe impattare anche sui farmacisti durante il loro periodo di lavoro. Importante soprattutto in questo momento in cui con FOFI stiamo lavorando su convenzioni per dare a tutti una copertura assicurativa, compresi farmacisti collaboratori e di parafarmacia. Deve essere chiaro che non si può prescindere dall’obbligo di legge”.
La Federazione, prosegue Mandelli, guarda anche al futuro della formazione. Al di là dell’obbligo ECM, la formazione è “parte integrante della vita professionale dei farmacisti” che si misurano costantemente con aggiornamenti normativi e nuovi farmaci sul mercato.
Proprio per questo il presidente FOFI si augura che l’inizio di un nuovo triennio possa segnare il momento di “restyling della formazione”. “Il farmacista – spiega – non ha delle ore dedicate alla formazione all’interno del suo orario di lavoro. Per fare formazione, quindi deve ritagliare gli spazi e i tempi all’interno della sua giornata, sottraendoli a impegni professionali”. Gioverebbe, in questo senso, “superare i corsi residenziali”, non sempre coinvolgenti e “in certi casi un po’ datati”. In favore di “un rapporto ore frequentate/crediti più premiante e la rivalutazione delle situazioni che possono essere riconosciute come formazione, tra cui la collaborazione tra professionisti e l’autoformazione”. “Ma soprattutto – prosegue – dobbiamo puntare molto sulla formazione sul campo, specie quella legata a procedure che in farmacia vengono messe in atto – ancor più ora con la farmacia dei servizi che è una realtà consolidata -, per esempio illustrare a un collega come si fa una preparazione galenica, rapportarsi a un medico di medicina generale rispetto a un problema segnalato da un paziente, questa sinergia potrebbe essere oggetto di un approfondimento e quindi di un riconoscimento di punteggi”.
La formazione deve essere soprattutto a servizio degli altri per il presidente FOFI, che non dimentica il grande legame tra la professione del farmacista e il volontariato. “Già noi ricomprendiamo crediti per chi aiuta nella settimana del Banco Farmaceutico o nelle associazioni di volontari di farmacisti. Sarebbe però una grande opportunità fare una valutazione su larga scala e considerare questa attività come formativa a tutti gli effetti”.
Una formazione più snella e flessibile, adattata ai bisogni dei professionisti e alle loro peculiarità, premiante soprattutto della dedizione mostrata a pazienti e cittadini. Il presidente FOFI, mentre esorta i farmacisti all’ultimo sforzo in scadenza di triennio, ci lascia con questo ritratto della formazione che verrà, sempre più simbiotica con lo sviluppo del singolo professionista e più vicina ai bisogni del paziente.
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