“Non si tratta di ritardi dovuti a inefficienze istituzionali, ma del rifiuto di due sole Regioni ad accettare criteri di riparto più equi e aggiornati, in linea con le indicazioni della Corte dei conti”. Così la viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, ha risposto in Commissione Affari Sociali alla Camera all’interrogazione di Ilenia Malavasi (Pd) sull’adozione del decreto di riparto del Fondo “Dopo di noi” per il biennio 2024‑2025.
La viceministro ha chiarito che le risorse per le annualità 2022 e 2023 sono state regolarmente erogate a tutte le Regioni che ne hanno fatto richiesta e hanno presentato la relativa documentazione. L’eventuale mancato utilizzo, ha spiegato, dipende dalle difficoltà di spesa ancora presenti in alcune realtà territoriali. La programmazione e gestione degli interventi è infatti di competenza regionale.
Bellucci ha ricordato che, dal 2016, i fondi venivano ripartiti secondo un criterio sperimentale basato sulla popolazione residente tra i 18 e i 64 anni. Tuttavia, con la deliberazione n. 55/2022/G, la Corte dei conti ha invitato il Ministero a superare quel sistema e adottare criteri più coerenti con i reali bisogni della popolazione con disabilità grave priva di sostegno familiare.
Per rispondere a tale sollecitazione, è stato istituito un Tavolo tecnico con Regioni, ANCI, e il Ministro per le disabilità, che ha portato alla definizione di nuovi criteri. A partire dal 2024, il Ministero ha previsto un’applicazione progressiva: inizialmente l’80% delle risorse continua a essere distribuito secondo i vecchi criteri, e il restante 20% secondo i nuovi, basati sul numero di persone con disabilità grave residenti in ciascuna Regione.
Tuttavia, alcuni territori hanno espresso perplessità. Nei lavori preparatori alla Conferenza Unificata, alcune Regioni hanno segnalato una riduzione delle somme loro destinate. Per favorire il dialogo, il Ministero ha proposto una mediazione riducendo al 10% la quota di risorse da ripartire secondo i nuovi criteri. La proposta ha ricevuto ampio consenso da parte di ANCI e UPI, ma non è stata approvata in via definitiva a causa del veto della Regione Toscana.
Il provvedimento è stato comunque sottoposto alla Conferenza Unificata lo scorso 19 giugno, ricevendo un voto favorevole di maggioranza, ma senza l’intesa formale per via della contrarietà persistente di Toscana e Umbria. Malgrado ciò, il decreto potrà ora essere firmato dai Ministri competenti per la sua adozione finale.
Bellucci ha voluto sottolineare che il Ministero ha seguito un percorso di riforma attento, graduale e condiviso, volto a garantire una distribuzione delle risorse più equa, capace di raggiungere in modo più efficace le persone con disabilità grave senza sostegno familiare. “Abbiamo lavorato affinché il Fondo diventasse realmente uno strumento di inclusione, superando un criterio di riparto che era nato come sperimentale e che nel tempo si era cristallizzato”, ha spiegato.
Infine, a ulteriore dimostrazione dell’impegno del Ministero, Bellucci ha annunciato che, grazie a un intervento nel disegno di legge di assestamento di bilancio 2025, saranno ripristinati i 4 milioni di euro tagliati per effetto delle manovre lineari, mantenendo inalterata la dotazione del Fondo per l’anno prossimo.