Con un decreto firmato il 5 agosto dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, viene ufficialmente ricostituito il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni (Nitag), un organismo centrale per l’elaborazione e il supporto delle politiche vaccinali in Italia. Il provvedimento arriva a seguito della scadenza triennale del precedente Nitag, istituito nel 2021, e si propone di rafforzare il ruolo strategico del gruppo nell’ambito della sanità pubblica, alla luce delle esperienze maturate durante e dopo la pandemia di Covid.
Il nuovo Nitag trova sede nel Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute. Le sue funzioni sono orientate a fornire supporto tecnico alla definizione delle politiche vaccinali nazionali, operando con rigore metodologico e seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso approcci di Health Technology Assessment.
Il Nitag ha un ampio ventaglio di compiti. Oltre a fornire un compendio scientifico per la stesura del Piano Nazionale Triennale di Vaccinazione, è chiamato a:
– Monitorare l’incidenza delle malattie infettive prevenibili e valutare l’efficacia dei programmi vaccinali in atto.
– Analizzare i fenomeni di esitazione vaccinale per sviluppare strategie di comunicazione efficaci.
– Aggiornare i programmi e il calendario vaccinale alla luce di nuovi prodotti o dati.
– Promuovere la comunicazione pubblica e professionale in tema di vaccinazioni.
– Collaborare con organismi internazionali come OMS, ECDC e UE su iniziative vaccinali globali (es. contro morbillo, rosolia, polio).
Presieduto da Roberto Parrella, Presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, il nuovo Nitag è composto da esperti provenienti da ambiti istituzionali, accademici e scientifici. Tra i 22 membri designati figurano:
– Carlo Signorelli, professore di Igiene (Università di Parma e San Raffaele di Milano)
– Chiara De Waure, Università di Perugia
– Carlo Petrini, presidente del Centro nazionale dei comitati etici
– Maria Cinzia Leone, dirigente Ministero della Salute
– Anna Teresa Palamara, ISS
– Piero Ruggeri, Università di Padova
– Mario Carmelo Zappia, DG ASP Enna
– Emanuele Montomoli, Università di Siena
– Giambattista Catalini, già Direttore Chirurgia ASUR Marche
– Eugenio Serravalle, pediatra e docente a Pisa
– Paolo Bellavite, già docente Università di Verona
– Roberto Testi, ASL Torino
– Francesco Vitale, Università di Palermo
– Gian Luigi Marseglia, Università di Pavia
– Domenico Martinelli, Università di Foggia
– Fortunato Paolo D’Ancona, ISS Roma
– Roberto Ieraci, ASL Roma 1
– Lorena Martini, Agenas
– Alessandro Perrella, Ospedale Cotugno
– Francesca Russo, Regione Veneto
– Alberto Villani, Ospedale Bambino Gesù
I membri dichiarano l’assenza di conflitti di interesse e si impegnano alla riservatezza e all’adozione del Codice di comportamento del Ministero.
Da notare però come tra gli addetti ai lavori (e anche i politici, vedi approfondimenti) che hanno letto la composizione del Nitag vi sono però perplessità per la nomina di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite che in passato hanno criticato le politiche vaccinali durante la pandemia ma anche prima, quando è stato deciso l’obbligo vaccinale per i bambini.
Inoltre, viene denunciata l’assenza di rappresentanti di farmacisti, medici di famiglia e pediatri di libera scelta che hanno un ruolo attivo nelle politiche vaccinali.
Ecco cosa prevede più nel dettaglio il decreto.
Articolo 1 (Istituzione e compiti del Nitag)
Il gruppo è formalmente istituito presso il Ministero e lavora secondo standard Oms, con funzioni di supporto alla politica vaccinale. Importante l’introduzione della valutazione delle tecnologie sanitarie per supportare scientificamente le raccomandazioni.
Articolo 2 (Composizione e articolazione del Nitag)
Vengono definiti i membri e i principi di indipendenza e metodologia. Le riunioni sono riservate, con possibilità di videoconferenza, e sono previste audizioni di esperti esterni per casi specifici.
Articolo 3 (Segreteria esecutiva)
La struttura operativa è affidata a un dirigente della Direzione Generale Prevenzione, coadiuvato da personale amministrativo.
Articolo 4 (Durata)
La durata è triennale, con un rinnovamento previsto per almeno la metà dei componenti.
Articolo 5 (Oneri)
Non sono previsti compensi per i membri né per eventuali esperti convocati. Le spese di missione sono coperte dal Ministero.
Articolo 6 (Abrogazioni)
Viene formalmente abrogato il decreto del 29 settembre 2021, che istituiva il precedente Nitag.