Ferie non godute nella PA, la guida pratica di C&P in 5 punti per ottenere l’indennizzo

Ferie non godute nella PA, la guida pratica di C&P in 5 punti per ottenere l’indennizzo

Ferie non godute nella PA, la guida pratica di C&P in 5 punti per ottenere l’indennizzo
Secondo l’ultima analisi di C&P, solo nella prima parte del 2025 sono state 425 le sentenze sul tema, di cui 412 con esito favorevole ai lavoratori, per un totale di oltre 3 milioni di euro di indennità riconosciute. E questo senza contare le transazioni stragiudiziali, sempre più diffuse.

L’estate volge al termine, ma per molti ex dipendenti pubblici si apre una nuova opportunità: ottenere l’indennizzo per le ferie non godute e mai monetizzate.
Non è un diritto automatico, ma lo diventa se, cessata l’attività, si compiono i passi giusti, come suggerito dal network legale Consulcesi & Partners sul portale www.ferienongodute.it.

Secondo l’ultima analisi di C&P, solo nella prima parte del 2025 sono state 425 le sentenze sul tema, di cui 412 con esito favorevole ai lavoratori, per un totale di oltre 3 milioni di euro di indennità riconosciute. E questo senza contare le transazioni stragiudiziali, sempre più diffuse.

Ma chi ha diritto al rimborso? Cosa dice la normativa europea? È vero che serve una richiesta formale? Ecco una guida chiara in 5 punti essenziali:

  1. Hai cessato il servizio? Hai diritto al rimborso
    Il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute vale per tutti i dipendenti pubblici (statali, regionali, comunali, sanitari, scolastici, ecc.) che abbiano interrotto il rapporto di lavoro per pensionamento, dimissioni, trasferimento o licenziamento.
    L’unica condizione è che le ferie non siano state godute per cause non dipendenti dalla volontà del lavoratore.
  2. Nessun obbligo di richiesta o prova
    Non è necessario dimostrare di aver chiesto le ferie o che siano state negate.
    La Corte di Cassazione (sentenza n. 5496/2025)ha chiarito che l’onere della prova è sempre a carico del datore di lavoro, che deve dimostrare di aver messo il lavoratore nelle condizioni di fruire delle ferie. Il dipendente non deve provare nulla.
  3. Anche i dirigenti hanno diritto al rimborso
    La Cassazione (sentenza n. 9877/2024)ha confermato che anche chi ricopre ruoli apicali, come i direttori di Unità Ospedaliera Complessa, ha pieno diritto all’indennità: l’autonomia gestionale non esclude il risarcimento.
  4. Cosa dice l’Europa
    Secondo la Direttiva 2003/88/CE (art. 7), il diritto alle ferie retribuite è fondamentale e irrinunciabile. La monetizzazione è ammessa solo alla fine del rapporto di lavoro e non può essere ostacolata da leggi nazionali.
    La CGUEha ribadito questo principio nel 2024 in due sentenze storiche (C-218/22 e C-699/22).
  5. Quali sono gli importi recuperabili
    L’indennità si calcola in base alle giornate residue e alla retribuzione giornaliera, comprensiva di accessori.
    Nel 2025 sono stati riconosciuti risarcimenti fino a 000 europer dirigenti medici, 50.000 euro per funzionari e oltre 12.000 euro per docenti precari.

“La giurisprudenza si sta ormai consolidando nel riconoscere il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute – ricorda Bruno Borin, responsabile del network legale Consulcesi & Partners –. È fondamentale che i lavoratori hanno prestato servizio presso la Pubblica Amministrazione siano informati su come far valere questo diritto, soprattutto prima della prescrizione. Per questo il nostro suggerimento è quello di visitare il nostro portale www.ferienongodute.it o contattarci al numero 06.45209888”.

01 Settembre 2025

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