Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena, Novafeltria, Rimini e Riccione, e dal Lazio San Giovanni Addolorata, Santo Spirito in Sassia, Policlinico Umberto I, Sant’Andrea, Sandro Pertini, Policlinico Tor Vergata, San Camillo Forlanini, Spallanzani e altri sei presidi di provincia. E poi presidi dalla Lombardia, dal Veneto, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia per chiedere, uniti, lo stop alle operazioni di guerra in Gaza. Il flash mob “LUCI SULLA PALESTINA. 100 OSPEDALI PER GAZA” è promosso dalla rete #DigiunoGaza e si svolgerà stasera, 2 ottobre. Per partecipare basta portare davanti all’ospedale della propria città o dove si lavora torce, lampade, lumini, candele e altre fonti di luce per illuminare simbolicamente la notte di Gaza.
Sono in realtà molti più di 100 gli ospedali di tutta Italia da cui partirà un messaggio di solidarietà al popolo palestinese e un momento di ricordo per i 1.677 sanitari uccisi a Gaza.
“Alle ore 21.00 accenderemo in tutta Italia le nostri fonti di luce e insieme ricorderemo gli oltre 60mila palestinesi uccisi in questi ultimi due anni dall’esercito israeliano, tra cui 1.677 sanitari i cui nomi leggeremo in una lettura a staffetta durante il flash mob”, spiega gli organizzatori
Un’iniziativa che ha trovato sostegno dei presidi e delle Asl, delle associazioni e degli ordini professionali. La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) in primis. “Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi e ai cittadini che, il 2 ottobre prossimo, parteciperanno al flash mob ‘Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza’, per illuminare simbolicamente la notte di Gaza, esprimere la vicinanza al popolo palestinese e ricordare, leggendone i nomi, i 1677 operatori sanitari uccisi”, dichiara in una nota il presidente, Filippo Anelli. “Uccidere un civile – aggiunge Anelli – un bambino, significa non solo condannare un innocente, ma negare a una popolazione il proprio futuro. Allo stesso modo, uccidere un medico, un operatore sanitario significa annientare il diritto fondamentale alla tutela della salute. Ben vengano tutte le iniziative che mantengano alto il livello di attenzione, che accendano un faro nella notte lunga e silenziosa che sta avvolgendo un intero popolo”.
“Al contrario – conclude il Presidente FNOMCeO – ogni vita salvata accende la speranza nel domani. Per questo il nostro plauso va all’azione meritoria del Governo e del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha fatto arrivare nei nostri ospedali altri quindici bambini, che si aggiungono a quelli già presi in cura. Nell’auspicio di una pace giusta e duratura, ribadiamo l’urgenza di aprire corridoi umanitari per alleviare le sofferenze e i mali della popolazione palestinese e consentire agli operatori sanitari di poter svolgere la loro attività per tutelare la salute di tutti coloro che hanno bisogno di cure”.
Anche lo Smi si unisce alla manifestazione pro-Palestina. “Oggi i medici del Sindacato Medici Italiani parteciperanno in tutta Italia, senza bandiere sindacali, ai flash mob negli ospedali del Paese in favore della Palestina e per i sanitari uccisi a Gaza”, fa sapere Pina Onotri, segretario generale Smi e vice segretario nazionale vicario Smi.
“Sono circa 1700 operatori sanitari e medici morti nella striscia di Gaza per assicurare la cura ai civili, caduti nel mentre tentavano di salvare altre vite. L’iniziativa di oggi è importante perché dimostra come la guerra di Gaza abbia toccato profondamente la coscienza del personale sanitario italiano”, aggiunge. Onotri cita “uno studio pubblicato su The Lancet a gennaio 2025, l’aspettativa di vita a Gaza è crollata da 75,5 anni prima della guerra a 40,5 anni nel periodo ottobre 2023-settembre 2024. Un crollo superiore a quello documentato durante il genocidio del Rwanda nel 1994. Alle ore 21.00 si accenderemo, in tutto il Paese, le luci per ricordare gli oltre 60mila palestinesi uccisi in questi ultimi due anni dall’esercito israeliano, tra cui 1700 sanitari e medici. Invitiamo tutto il personale sanitario e medico a unirsi ai flash mob di oggi”.
“In Lombardia (dato aggiornato al, 29 settembre) hanno già aderito 3.560 lavoratrici e lavoratori della sanità, con presìdi davanti a più di 30 ospedali”, spiega una nota della Fp Cgil regionale. “Muniti di luci e torce e della tenacia e dedizione di cui si sostanzia il lavoro di cura, porteremo la nostra voce accanto a quella delle colleghe e dei colleghi di tutta Italia per chiedere il cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale e il riconoscimento dello Stato di Palestina”, dichiarano, per la Fp Cgil Lombardia, il segretario generale Lello Tramparulo e la segretaria Sabrina Negri.
Da Foggia, l’Omceo invita alla partecipazione: “La manifestazione intende ribadire il senso di responsabilità del personale sanitario di fronte a una crisi globale che riguarda direttamente il diritto alla salute. ll Presidente, Dott. Pierluigi De Paolis, a nome di tutto il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici, esprime solidarietà e assoluta adesione alla Manifestazione, ribadisce la più ferma condanna per le gravissime violazioni dei diritti umani continuamente reiterate nella Striscia di Gaza. Ed ancora, il Dott. Pierluigi Nicola De Paolis richiama l’assoluta necessità di un immediato cessate il fuoco, dell’apertura di corridoi umanitari sicuri per soccorrere coloro che necessitano di urgenti cure mediche”.
“Saremo presenti al più grande e diffuso flash mob organizzato dall’inizio dell’assedio a Gaza, per accendere le luci sulla drammatica crisi umanitaria, per ricordare i 1.677 sanitari uccisi a Gaza, gli oltre 60mila palestinesi uccisi, tra cui bambini e civili”, dichiara in una nota la presidente dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna, Luana Valletta. “Invitiamo tutti le colleghe e i colleghi a partecipare a questo momento simbolico e significativo di solidarietà, portando con sé una torcia, una lampada, un lumino o qualsiasi luce simbolica che possa illuminare la notte del 2 ottobre per dire basta al genocidio a Gaza”.
Anche l’Omceo di Torino si unirà al flashmob, ma questi sono solo pochi esempi della lunga lista delle associazioni, dei sindacati, degli Ordini e dei professionisti che chiedono la pace a Gaza.