“La celebrazione del trentennale di Federsanità è un’occasione preziosa per riflettere sulla portata dei cambiamenti demografici, epidemiologici e sociali intervenuti in questo trentennio e sulla capacità del sistema sanitario nazionale di innovarsi e di abbandonare modelli e strategie non più funzionali ai nuovi bisogni di salute. In un sistema complesso come quello sanitario, i cambiamenti sono più facili e incontrano meno resistenze quando c’è capacità di ascolto del territorio e prossimità con i cittadini. Proprio grazie a questi fattori, Federsanità ha saputo farsi promotrice di percorsi e dinamiche che si sono rivelati innovativi per il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Ma è soprattutto il tratto distintivo delle attività di Federsanità Anci, ovvero l’integrazione sanitaria e socio-sanitaria, ad incarnare una visione moderna del sistema sanitario che per anni è rimasta inattuata. È solo investendo sulle politiche di integrazione che possiamo rendere il nostro Servizio Sanitario più sostenibile, più efficiente, più moderno e più vicino ai cittadini”. Così il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento nel corso delle celebrazioni del Trentennale di Federsanità, avviato oggi 20 ottobre a Roma presso le Corsie Sistine di Borgo Santo Spirito in Sassia.
Due giornate di confronto e partecipazione tra istituzioni, professionisti del Ssn, amministratori locali e stakeholders per riflettere sulla missione fondativa di Federsanità e lanciare una nuova roadmap per le politiche di integrazione, capaci di rispondere ai bisogni di salute delle comunità e dei territori.

“Celebrare trent’anni di Federsanità significa riconoscere il valore di un’intuizione che ha saputo anticipare i tempi: mettere in relazione sanità e territorio, istituzioni e comunità. Oggi più che mai – ha sottolineato il Presidente Fabrizio d’Alba Direttore generale dell’AOU Policlinico Umberto I di Roma – in un contesto di profonda trasformazione, abbiamo il dovere di costruire una nuova narrazione della sanità pubblica, centrata sulla prossimità, sulla persona e sull’innovazione organizzativa. Il Trentennale non è solo una celebrazione, ma un laboratorio di idee e proposte concrete per il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale. Da questi due giorni usciremo con delle parole chiave che tracceranno la direzione, per i prossimi anni, del contributo che Federsanità ha intenzione di dare al Paese”.
Fondata nel 1995 su iniziativa di Anci, nel corso di una storica Assemblea nazionale a Sorrento, Federsanità ha rappresentato in questi trent’anni un punto di incontro tra Comuni e Aziende sanitarie/ospedaliere, anticipando temi oggi al centro del dibattito pubblico: unità dei percorsi di cura e assistenza; prossimità dei servizi; trasformazione dei processi; equilibrio tra risorse e bisogni.
“L’integrazione sociosanitaria è la via maestra per investire nella prevenzione e nella salute di comunità. È la chiave per garantire che i diritti di salute e benessere siano esercitabili ovunque e da chiunque nel nostro Paese. In quest’ottica – ha evidenziato il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi – la partnership tra Federsanità e ANCI non è una semplice alleanza associativa, ma un meccanismo istituzionale vitale che garantisce il dialogo costruttivo tra il sistema delle autonomie locali e la governance sanitaria, con l’obiettivo finale di rendere il Servizio Sanitario Nazionale più integrato, equo e orientato alla persona. Sottolineando il grande lavoro svolto da Federsanità finora, cogliamo l’occasione di questo trentennale per rinnovare il patto: trasformiamo l’integrazione da concetto a realtà quotidiana, per una sanità che sia davvero “casa” per tutti i cittadini”.
A portare i saluti di Regione Lazio il Presidente Francesco Rocca che ha detto: “Federsanità è oggi un punto di riferimento per chi amministra, dirige, coordina e costruisce sanità a livello territoriale. È un laboratorio di dialogo tra Sindaci e Direttori Generali, un luogo dove la complessità quotidiana diventa proposta, dove le esperienze locali si trasformano in politiche nazionali. Perché trent’anni non sono solo un anniversario: sono un tempo sufficiente per valutare ciò che si è costruito, per comprendere l’identità e la direzione di una rete come questa”.
“Per quanto riguarda la piattaforma di telemedicina, il 10 settembre la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il decreto e abbiamo la possibilità di andare ‘live’ il primo dicembre e quindi sarà una realtà operativa. A livello nazionale, a fronte di un target previsto di 300mila persone, abbiamo già in carico 560mila pazienti registrati. Stiamo verificando puntualmente la natura dei contatti, cosa c’è dietro il servizio associato con la persona. E’ un percorso in evoluzione grazie alla collaborazione con le Regioni”. Così Americo Cicchetti, commissario di Agenas, ospite dell’evento.
I lavori sono proseguiti con un talk di confronto sulla storia e il futuro dell’integrazione sociosanitaria con il Senatore Francesco Zaffini, Presidente della XII Commissione Affari Sociali del Senato. A chiudere la sessione plenaria lo scrittore Gianrico Carofiglio con una lectio magistralis dal titolo “Arte e cura della gentilezza”, una riflessione profonda sul valore umano e relazionale della cura, elemento chiave per la messa a terra di ogni processo di riforma del Servizio sanitario nazionale.
La seconda parte dei lavori, a partire dalle ore 17, è stata dedicata ai sei tavoli di lavoro tematici che costituiscono l’anima progettuale e programmatica del Trentennale. Ogni tavolo affronta un ambito strategico, con l’obiettivo di delineare una road map condivisa per i prossimi anni. I temi: Forum Direttori generali: leadership e accountability, modelli organizzativi, Lean thinking; Trasformazione: innovazione e processi; Fragilità: territori e persone; One Health: prevenzione e sostenibilità; Prossimità: Comunità e reti e, infine, Contronarrazione: linguaggi e racconto.
I lavori proseguiranno nella mattinata di domani martedì 21, con la restituzione in plenaria dei tavoli di lavoro in cui si avvicenderanno le voci delle Federsanità regionali e con l’intervista conclusiva al Presidente Fabrizio d’Alba.