“La parola che cura”, ecco i vincitori della 13a edizione del Premio letterario “Angelo Zanibelli” di Sanofi

“La parola che cura”, ecco i vincitori della 13a edizione del Premio letterario “Angelo Zanibelli” di Sanofi

“La parola che cura”, ecco i vincitori della 13a edizione del Premio letterario “Angelo Zanibelli” di Sanofi
Presente alla cerimonia il ministro Schillaci, che ha sottolineato come “la scrittura possa diventare spazio di dialogo, di cura e di partecipazione” e trasformare “esperienze personali in testimonianze universali”. I vincitori: Emilia Zazza, Daniele Coen, Alberto Pellai e Stefano Marando. Menzione speciale per Franco Di Mare. Premio personaggio dell’anno, in memoria, a Giovanni Scambia. Premio “La parola che cura” all’associazione Conacuore.

Premiati nella serata di ieri, nella cornice del Salone d’Ercole in Ambasciata di Francia a Roma, vincitori dell’edizione 2025 del Premio Letterario Angelo Zanibelli “La Parola che cura”. Il riconoscimento, istituito da Sanofi in memoria di Angelo Zanibelli, suo storico Direttore delle Relazioni istituzionali, rappresenta ormai un appuntamento consolidato nel panorama culturale e sanitario italiano.

La competizione, negli anni, si è affermata come un contesto in cui letteratura e nuove forme di comunicazione incontrano i temi della salute, della sanità e di temi ad alto impatto sociale. Ne sono protagonisti i pazienti, le associazioni dei pazienti, i caregiver e le diverse professionalità della salute e della sanità che scelgono la narrazione come strumento di condivisione e riflessione, capaci di restituire la complessità e la forza di percorsi di malattia e cura, trasformando esperienze personali in testimonianze universali.

Lo ha sottolineato anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo intervento. “Questo Premio è una straordinaria testimonianza di come la scrittura possa diventare spazio di dialogo, di cura e di partecipazione. Le storie che ogni anno vengono presentate ci avvicinano alle persone, ci mostrano la forza di chi attraversa la malattia e la trasforma in un racconto che poi emoziona chi ascolta. La parola spesso rivela ciò che la medicina da sola non può spiegare: la dimensione emotiva, relazionale e sociale delle cure. È questo che rende unico il vostro lavoro: dare voce a chi vive l’esperienza della fragilità, trasformandola in consapevolezza collettiva”, ha detto Schillaci.

Per il ministro è importante “procedere con uno sguardo d’insieme: ricerca, innovazione e umanità sono le direttrici lungo le quali ci muoviamo per rafforzare la capacità di risposta del servizio sanitario nazionale in un’ottica di prossimità, equità e uguaglianza come ci ricorda la nostra Costituzione”. Ricordando che “il linguaggio della cura è fatto di ascolto, empatia e responsabilità. Il vostro lavoro, autori e giurati, ci ricorda che anche la letteratura può diventare medicina, capace di unire la conoscenza alla sensibilità”.

Schillaci ha concluso ringraziando “tutti quelli che hanno chi ha reso possibile questa nuova edizione, a chi continua a credere nella forza della parola e a tutti coloro che ogni giorno lavorano, spesso in silenzio, per costruire un sistema sanitario più vicino, più umano e più giusto più uguale per tutti, soprattutto per i più deboli”.

Per Marcello Cattani, presidente e Ad Sanofi Italia e Malta, “è sempre emozionante come il nostro Premio letterario sia capace di intercettare temi attuali e stringenti per la nostra società. Si conferma come un osservatorio unico, privilegiato, in grado di sintonizzarsi con le sfide del nostro tempo. Sostenere e diffondere questi racconti significa per noi molto più che premiare dei libri: significa dare un contributo concreto affinché la comunità sia più informata, consapevole e solidale”.

“In un’epoca in cui la salute è al centro del dibattito pubblico – ha aggiunto Cattani -, Sanofi vuole essere promotore di cultura e sensibilizzazione, affiancare le persone nel loro percorso non solo terapeutico, ma anche sociale ed emotivo. Perché ogni storia di cura può diventare un patrimonio condiviso di crescita e speranza. La parola come strumento dell’ispirazione al progresso, al valore e all’impatto sulla collettività che Sanofi, come azienda delle Scienze della vita, sostiene quotidianamente”.

LA GIURIA E LE TEMATICHE
I temi di questa tredicesima edizione del Premio Zanibelli – che ha visto in gara quasi 150 tra opere edite e inedite – hanno spaziato, tra gli altri, dalla crisi del sistema sanitario all’organizzazione della medicina d’urgenza, dalla crescita demografica grazie a percorsi assistiti in gravidanza al ruolo delle donne nella storia della medicina, da diversi ambiti della prevenzione e della patologia, alla gestione della perdita e del lutto, al mondo dell’infanzia.

Nella sezione narrativa, i romanzi hanno dato voce a esperienze personali legate a patologie come la sclerosi multipla, i tumori, l’autismo e i disturbi alimentari, mettendo in evidenza storie di coraggio e resilienza. Non sono mancati, inoltre, i racconti che hanno riportato in luce figure storiche, come la vicenda di una pioniera della medicina medievale, testimonianza del ruolo fondamentale delle donne nella cura e nell’innovazione.

Anche quest’anno, a guidare i lavori della Giuria è stato Gianni Letta, ex segretario del Consiglio dei ministri della Repubblica, affiancato da un gruppo di esperti provenienti dal mondo della politica, della cultura, della sanità e del giornalismo (Paola Binetti, Senatrice della XVIII Legislatura; Enrica Giorgetti, Direttore di Farmindustria; Maria Latella, giornalista; Beatrice Lorenzin, Senatrice della XIX Legislatura, già Ministro della Salute; Antonella Polimeni, Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma; Giovanni Malagò, già Presidente Comitato Olimpico Nazionale Italiano; Andrea Mandelli, Deputato della XVIII Legislatura e Presidente della Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani, già Vice Presidente Camera dei Deputati; Anna Lisa Mandorino, Segretario generale di Cittadinanzattiva; Andrea Manto, Direttore del Centro per la Pastorale della Famiglia del Vicariato di Roma; Lavinia Mennuni, Senatrice della XIX Legislatura; Candida Morvillo, giornalista; Elena Murelli, Senatrice della XIX Legislatura, Marta Perego, giornalista e content creator culturale; Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; Matteo Zanibelli, membro di diritto). Membro d’onore della Giuria è il Ministro della Salute Orazio Schillaci.

I VINCITORI

Categoria “Opere edite”
Per la categoria Narrativa, la Giuria ha designato come vincitore “Trotula” di Emilia Zazza (edito da Manni), romanzo divertente e appassionante sull’eccezionale figura della donna che nel Medioevo rivoluzionò la medicina grazie a una nuova attenzione all’universo femminile.

Tra le proposte di Saggistica è stato premiato Daniele Coen per la sua opera “Corsia d’emergenza” (edito da Chiarelettere): la testimonianza di un medico che per quarant’anni ha operato nel reparto oggi più in crisi della sanità italiana che lancia il proprio allarme in un racconto empatico,intimo e profondamente umano.

Per la categoria Illustrati il premio è andato al volume “Mi manchi già” di Alberto Pellai, illustrato da Ilaria Zanellato ed edito da De Agostini. Affronta con delicatezza il tema del lutto e della separazione, offrendo una guida poetica e illustrata per aiutare bambini e famiglie a superare la perdita e a custodire i ricordi.

Categoria “Opere inedite”
Come migliore manoscritto tra quelli pervenuti, la Giuria ha scelto di premiare con la pubblicazione con Piemme Editori “Come i girasoli sotto la pioggia” di Stefano Marando. Attraverso la forma del diario, l’opera affronta con sincerità e intensità i temi della salute mentale, della terapia e della fragilità umana, mostrando come la scrittura stessa possa diventare strumento di cura.

Momento particolarmente speciale della serata è stato quello della Menzione speciale della Giuria andata a “Le parole per dirlo” del giornalista, conduttore televisivo e scrittore italiano Franco Di Mare edito da SEM, un’opera che ha dato voce alle vittime invisibili della guerra e riflette sul potere della parola nella narrazione della malattia.

I premi speciali
Il premio personaggio dell’anno è stato attribuito, in memoria, al professor Giovanni Scambia, Direttore del Polo Scienze della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Scomparso prematuramente nel febbraio scorso, Scambia è stato tra i massimi specialisti a livello mondiale in ginecologia oncologica, ed è stato ritenuto dalla Giuria, meritevole per aver contribuito, con il proprio lavoro, ad una migliore comprensione delle dinamiche in ambito sanitario o clinico.

Il premio “La parola che cura” dedicato all’operato delle associazioni di pazienti e caregiver attribuito dalla Giuria all’associazione di pazienti per la miglior attività di comunicazione, divulgazione e/o conoscenza della sua patologia di riferimento e delle problematiche ad essa connessa è stato assegnato al dottor Giuseppe Ciancamerla, Presidente dell’associazione Conacuore per l’attività di insegnamento della rianimazione cardiocerebrale svolta nelle scuole della Vlle d’Aosta negli ultimi anni.

Il Premio giovani e futuro destinato a un giovane entro i 27 anni laureato in facoltà economiche, scienze politiche, scienze della comunicazione e giurisprudenza è stato assegnato alla dottoressa Giulia Monzi per il suo elaborato sul rapporto tra pubblico e privato in ambito sanitario, che potrà svolgere un’esperienza formativa come come tirocinante retribuita presso il Dipartimento di Public Affairs di Sanofi Italia a Roma.

22 Ottobre 2025

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