Un pacchetto di misure a tutto campo per rafforzare la tutela della salute dei lavoratori. È quanto approvato la scorsa settimana in Consiglio dei Ministri con un decreto, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, che interviene su più fronti, articolo per articolo, dalla prevenzione oncologica al contrasto dell’uso di alcol e sostanze stupefacenti, dal supporto alle piccole imprese fino al potenziamento dei servizi di prevenzione.
Screening in orario lavorativo e nuovi compiti per il medico (Articolo 17)
Uno degli aspetti più innovativi riguarda il diritto dei lavoratori a effettuare gli screening oncologici garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale durante l’orario di lavoro, usufruendo di permessi retribuiti. Come stabilito dall’articolo 17, comma 1, non si tratterà più di un adempimento a carico del dipendente, che non dovrà più utilizzare permessi personali o ferie, ma di un’attività di interesse collettivo riconosciuta e facilitata.
A questo si accompagna un rafforzamento del ruolo del medico competente, che avrà il compito di promuovere attivamente la partecipazione ai programmi di screening e di integrare questa azione all’interno dei programmi aziendali di promozione della salute. Allo stesso medico vengono attribuite maggiori prerogative nei controlli sull’uso di alcol e sostanze stupefacenti, con l’obiettivo specifico di prevenire situazioni di pericolo, specialmente nei contesti lavorativi a più alto rischio infortunistico.
Pieno sostegno alle piccole imprese (Articolo 17, comma 2)
Particolare attenzione è rivolta alle realtà più piccole. Per le imprese con meno di 10 dipendenti – che tradizionalmente incontrano maggiori difficoltà nell’accesso a servizi di qualità – l’articolo 17, comma 2 prevede la possibilità di stipulare convenzioni con le Aziende Sanitarie per l’organizzazione della sorveglianza sanitaria. Questo meccanismo consentirà di garantire controlli periodici efficaci anche a quelle realtà che, per dimensione, non riuscivano a dotarsene in modo autonomo, estendendo una tutela di qualità a tutti i 15 milioni di lavoratori già coinvolti nei percorsi di medicina del lavoro.
Potenziamento dei servizi con le risorse delle sanzioni (Articolo 16)
Il decreto istituisce un importante circolo virtuoso in materia di finanziamento attraverso l’articolo 16, comma 1: le risorse provenienti dalle sanzioni irrogate per violazioni delle norme sulla sicurezza non verranno più riversate in capitoli di bilancio generali, ma saranno reinvestite per potenziare i Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPRESAL) delle ASL. In questo modo, l’attività di vigilanza contribuisce direttamente a migliorare gli strumenti e le risorse della prevenzione, indirizzandoli prioritariamente verso i settori a più alto rischio.
Standard di qualità nazionali per la medicina del lavoro (Articolo 18)
Completa il quadro l’articolo 18, che introduce criteri di qualità uniformi su tutto il territorio nazionale per i servizi che erogano medicina del lavoro. Sarà compito del Ministro della Salute definire con un apposito decreto gli standard a cui tutti i provider dovranno attenersi. L’obiettivo è assicurare che, indipendentemente dalla regione o dalla dimensione dell’azienda, ogni lavoratore possa contare sugli stessi elevati livelli di professionalità ed efficacia negli accertamenti sanitari.