Dipendenze. Papa: “Sintomo anche di disagio mentale o interiore”. Mattarella: “Serve impegno corale”. Meloni: “Nessuno sarà lasciato solo”      

Dipendenze. Papa: “Sintomo anche di disagio mentale o interiore”. Mattarella: “Serve impegno corale”. Meloni: “Nessuno sarà lasciato solo”      

Dipendenze. Papa: “Sintomo anche di disagio mentale o interiore”. Mattarella: “Serve impegno corale”. Meloni: “Nessuno sarà lasciato solo”      
Il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e il Pontefice intervenuti stamani alla VII Conferenza Nazionale sulle Dipendenze. Mattarella: “Serve impegno consapevole, articolato, aggiornato e corale”. Meloni: “Sfida che vogliamo combattere. Dal 2024 al 2025 stanziati 165 milioni di euro”. Papa Leone: “Opportunità di lavoro, educazione, sport, vita sana, dimensione spirituale dell’esistenza: questa è la strada della prevenzione”.

Le dipendenze non si sconfiggono da soli, serve un impegno forte e corale di tutti, a cominciare dalle istituzioni. Ed è quello che l’Italia sta cercando di fare, come dimostra l’ampia partecipazione di oggi alla VII Conferenza nazionale sulle dipendenze. È questo il principale messaggio emerso nella giornata di apertura della Conferenza, dove l’ampi partecipazione citata ha visto protagonisti anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; e anche il Papa Leone XIV, che ha fatto arrivare alla Conferenza un video messaggio pieno di contenuti.

“La tragedia delle Dipendenze, la tragedia delle vite distrutte dalla droga, della perversa presenza e opera della criminalità organizzata, richiede un impegno consapevole, articolato, costantemente aggiornato, un impegno costante nella determinazione, richiede anche un impegno corale”, ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invitato dal presidente del Consiglio a portare il suo saluto all’assemblea. “Vorrei accostare lo slogan di questa conferenza ‘insieme si può’ con le parole che poc’anzi ha usato la presidente del Consiglio: ‘nessuno si troverà solo su questo fronte’. E’ un impegno di grande importanza – ha aggiunto Mattarella – perché è un fronte di libertà” e come ricordato dal messaggio inviato dal Papa, “affinché i giovani siano liberi e responsabili, protagonisti della loro vita e del loro futuro”.

Papa Leone, nel suo messaggio, ha sottolineato come, peraltro, oggi, alle dipendenze come droghe e alcool, si siano aggiunte forme nuove “perché il crescente utilizzo di internet, computer e smartphone si associa non solo a chiari benefici ma anche a un uso eccessivo che spesso sfocia in dipendenze con conseguenze negative per la salute, che hanno a che vedere con il gioco compulsivo e le scommesse, con la pornografia, la presenza quasi costante sulle piattaforme del mondo digitale. E l’oggetto di dipendenza diventa un’ossessione, condizionando il comportamento e l’esistenza quotidiana”.

Questi fenomeni, ha sottolineato il Pontefice, “il più delle volte, sono il sintomo di un disagio mentale o interiore dell’individuo e di un decadimento sociale di valori e di riferimenti positivi, in particolare negli adolescenti e nei giovani. Quello della giovinezza è un tempo di prove e di interrogativi, di ricerca di un significato per l’esistenza e di scelte che riguardano il futuro. L’aumento del mercato e del consumo di droghe, il ricorso al guadagno facile mediante le slot machine, l’assuefazione a internet che include anche contenuti dannosi, dimostrano che viviamo in un mondo privo di speranza, dove mancano proposte umane e spirituali vigorose. Di conseguenza molti giovani pensano che tutti i comportamenti si equivalgano, in quanto non riescono a distinguere il bene dal male e non hanno il senso dei limiti morali”.

Pertanto, ha aggiunto il Papa, “sono da apprezzare e incoraggiare gli sforzi dei genitori e delle varie agenzie educative, come la scuola, le parrocchie, gli oratori, volti ad ispirare nelle giovani generazioni i valori spirituali e morali, perché si comportino da persone responsabili. Gli adolescenti e i giovani hanno bisogno di formare la coscienza, di sviluppare la vita interiore e di instaurare con i coetanei rapporti positivi e con gli adulti un dialogo costruttivo, per diventare gli artefici liberi e responsabili della propria esistenza. La paura del futuro e dell’impegno nella vita adulta che si osserva fra i giovani li rende particolarmente fragili. Spesso non sono spronati a lottare per un’esistenza retta e bella; hanno la tendenza a ripiegarsi su se stessi. Le istituzioni dello Stato, le associazioni di volontariato, la Chiesa e la società tutta sono chiamati a percepire fra questi giovani una richiesta di aiuto e una profonda sete di vivere, per offrire una presenza attenta e solidale che li inviti a uno sforzo intellettuale e morale, e che li aiuti a forgiare la loro volontà”.

“Si tratta – ha detto anche il Papa – di impegnarsi sempre più, e in maniera concertata, in un’opera di prevenzione che si traduca in un intervento della comunità nel suo insieme. È importante, nell’ambito di una politica di prevenzione del disagio giovanile, incrementare l’autostima delle nuove generazioni, per contrastare il senso di insicurezza e instabilità emotiva favorito sia dalle pressioni sociali, che dalla stessa natura della fase adolescenziale. Le opportunità di lavoro, l’educazione, lo sport, la vita sana, la dimensione spirituale dell’esistenza: questa è la strada della prevenzione delle dipendenze”.

Papa Leone ha quindi rivolto un invito ai partecipanti alla Conferenza a “delineare proposte operative volte alla promozione di una cultura della solidarietà e della sussidiarietà; una cultura che si opponga agli egoismi e alle logiche utilitaristiche ed economiche, ma che sia protesa verso l’altro, in ascolto, in un cammino di incontro e di relazione con il prossimo, soprattutto quando è più vulnerabile e fragile”.

Nel suo intervento, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ringraziato e sottolineato l’importanza della presenza di Mattarella e del messaggio del Papa. “La sua presenza – ha detto rivolta al presidente della Repubblica – testimonia più di quella di chiunque altro che l’impegno delle istituzioni è corale, per liberare chi è caduto nel giogo della dipendenza e per costruire percorsi efficaci di cura e riabilitazione”. Meloni ha poi espresso gratitudine al Pontefice “per le parole di speranza e incoraggiamento, dopo la storica udienza in Vaticano nella giornata mondiale contro la droga” e ha voluto ringraziare anche “i protagonisti di questa conferenza: gli operatori del settore pubblico, del privato sociale, delle comunità terapeutiche, gli esponenti delle società scientifiche, gli operatori dei mezzi di comunicazioni. Senza questa esperienza, senza la vostra competenza, noi non avremmo a disposizione la mappa della quale abbiamo bisogno per orientarci e agire in una materia che è da sempre particolarmente vasta, ma che negli ultimi anni ha subito trasformazioni, evoluzioni profonde che la rendono ancora più complessa, ancora più vasta”.

Perché, ha aggiunto Meloni, “è un fatto che il cambiamento d’epoca nel quale siamo immersi ci pone davanti sfide e problemi che in molti casi erano inimmaginabili per le generazioni che ci hanno preceduto”. Una realtà che “genera anche sofferenze profonde che si manifestano sempre di più. È stato citato nell’aumento delle tecnodipendenze, nella crescita dei disturbi alimentari e d’ansia, nella diffusione endemica delle sostanze tra i minori, nella moltiplicazione dei fenomeni di cyber bullismo, violenza tra pari, oltre che dentro e fuori le mura domestiche”. Così “le vecchie dipendenze si sovrappongono e si intrecciano alle nuove, generando fragilità e problemi che spesso erano sconosciuti in passato. Una realtà estremamente complessa che richiede risposte all’altezza, risposte concrete, risposte coraggiose, risposte lungimiranti”.

“Il Governo– ha detto il presidente del Consiglio – come prima cosa deve mettere a disposizione gli strumenti che consentono di operare al meglio. Allora, siamo partiti dalla più tangibile delle questioni, ovvero le risorse a disposizione: dal 2024 al 2025 l’investimento economico è quasi raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro. Risorse decisive per sciogliere nodi che si protraevano da tempo ma che dovevano essere affrontati”. Meloni ha poi citato il fondo di 15 milioni di euro per la mobilità con cui “garantiamo finalmente a una persona che risiede a Roma, ma che magari sceglie come ideale per il suo percorso una comunità che si trova in Veneto, di poterla finalmente raggiungere. Abbiamo destinato 30 milioni di euro all’assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale nei servizi pubblici per dipendenze, assicurando così un intervento strutturale che garantisce forze aggiuntive per la cura e per il recupero c’è il fondo contro le ci sono quelli per i programmi di prevenzione e recupero. Abbiamo vincolato queste risorse alle loro specifiche destinazioni per evitare distrazioni improprie e abbiamo rafforzato gli organismi che verificano che ciò avvenga. Abbiamo attivato nuovi strumenti per mettere a disposizione risorse aggiuntive come la possibilità di destinare l’otto per mille dell’Irpef anche agli interventi di prevenzione e recupero delle dipendenze: non solo una scelta inedita che chiaramente permette ai cittadini se vogliono quando vogliono di poter fare la loro parte in questa battaglia, ma l’indicazione di una sfida che lo Stato italiano considera una sfida prioritaria”.

“Ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto fondato sulla condivisione delle responsabilità – ha aggiunto Meloni -. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra, e questo a maggior ragione vale per un ambito come questo, dove la sinergia tra i vari livelli istituzionali, la collaborazione tra pubblico e privato sono precondizioni senza le quali non è possibile fare nulla”. “Fare il gioco di squadra – ha sottolineato ancora – non significa annullare le diverse esperienze, metodologie, le diverse modalità di intervento, di orientamenti ideali, che anzi rappresentano una ricchezza: significa, rispettando le competenze di ciascuno, puntare a una sintesi che le valorizzi tutte in funzione dell’obiettivo generale che è e rimane salvare le persone dalle dipendenze”.

“Nessuno – ha concluso Meloni – è solo o rimarrà solo in questa battaglia. Nessun ragazzo, nessun genitore, nessun operatore, nessuno volontario sarà abbandonato a se stesso. Ci sono sfide che definiscono chi vogliamo essere per i nostri figli e per chi verrà dopo di noi, che siamo capaci di riconoscere quelle sfide che vale la pena combattere, riconosciamo questo impegno solenne e lo manterremo”.

07 Novembre 2025

© Riproduzione riservata

Dai vaccini ai test aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici. Ok dalla Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge
Dai vaccini ai test aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici. Ok dalla Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge

Con il via libera definitivo della Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge e porta con sé un pacchetto di novità che promette di cambiare concretamente la quotidianità di pazienti, medici...

Medicina. Bernini: “Primo appello regolare, solo una decina di tentativi di imbrogli”
Medicina. Bernini: “Primo appello regolare, solo una decina di tentativi di imbrogli”

"Le prove si sono svolte regolarmente". Con queste parole il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è intervenuta a Radio 24 per commentare l'esito del primo appello del semestre...

Italiani residenti fuori dall’Ue. La Camera approva il ddl che prevede un contributo di 2.000 euro l’anno per accedere ai servizi del Ssn
Italiani residenti fuori dall’Ue. La Camera approva il ddl che prevede un contributo di 2.000 euro l’anno per accedere ai servizi del Ssn

Un contributo di 2.000 euro annui per accedere al Servizio sanitario nazionale: è la condizione prevista per i cittadini italiani residenti in Paesi extra Ue che vorranno usufruire delle prestazioni...

I volti dei bimbi negli ospedali di guerra. Inaugurata alla Biblioteca della Camera la mostra fotografica “Bambini e guerre”
I volti dei bimbi negli ospedali di guerra. Inaugurata alla Biblioteca della Camera la mostra fotografica “Bambini e guerre”

C’è una lacrima nel volto di un bambino che di fronte ad una medicazione dolorosa sceglie di rimanere in silenzio, pur di non deludere il padre che lo sta guardando....