Professioni sanitarie. Schillaci: “Stiamo valutando proroga di un anno per la sospensione del vincolo di esclusività”

Professioni sanitarie. Schillaci: “Stiamo valutando proroga di un anno per la sospensione del vincolo di esclusività”

Professioni sanitarie. Schillaci: “Stiamo valutando proroga di un anno per la sospensione del vincolo di esclusività”
Lo ha annunciato il Ministro della Salute rispondendo ad un’interrogazione della Lega durante il Question time alla Camera: “Questa proroga è per due scopi: primo, rispondere al crescente fabbisogno di prestazioni richieste dal sistema sanitario; secondo, valorizzare il personale appartenente al comparto sanità, consentendo allo stesso di svolgere la propria attività in linea con quanto già previsto per il personale della dirigenza medica fuori dall'orario di servizio”.

“Da un esame dei dati pervenuti, che sono parziali, si è verificato che le autorizzazioni più frequenti riguardano le professioni sanitarie di infermieri, fisioterapisti, dietisti, logopedisti, terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva e tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. I dati attualmente raccolti non consentono di delineare un quadro omogeneo però a livello nazionale, e questa incompletezza ci impone un po’di prudenza. Per questo motivo, però, stiamo comunque valutando l’opportunità di avviare le iniziative necessarie per proporre una proroga del termine fissato dalla norma al 31 dicembre del 2025 a quello del 31 dicembre 2026”. Lo ha detto il Ministro della Salute rispondendo ad un’interrogazione della Lega durante il Question time alla Camera in cui si chiedeva l’intento del Governo in vista della scadenza della norma che consente la libera professione anche ai professionisti sanitari non medici dipendenti del Ssn.

La risposta integrale del Ministro della Salute. Grazie, Presidente. Ringrazio l’onorevole Loizzo e gli altri interroganti. Prima di entrare nel merito specifico della questione, volevo fare una premessa importante, che è quella che il nostro obiettivo è e resta, anche su questa tematica, quello di sostenere un Servizio sanitario nazionale efficiente, in cui ognuno svolga il proprio compito in ossequio alle norme, a partire dal Ministero, dalle regioni, dalle strutture sanitarie, fino al personale sanitario, anche nell’ambito dell’attività libero-professionale anche dei medici.

Questo aspetto è importante e va chiarito, come ricordato, in occasione di precedenti interrogazioni sul tema per favorire un’interpretazione uniforme delle disposizioni legislative e la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha elaborato, il 12 luglio del 2023, uno specifico documento. Documento che ha delineato gli ambiti delle incompatibilità, gli adempimenti che devono essere posti in essere dai dipendenti interessati e dalle aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale. Nel documento si sottolinea la necessità che ogni azienda adotti il regolamento interno per definire, in via preventiva, i criteri di autorizzazione o diniego allo svolgimento di altre attività lavorative.

A partire dal novembre 2023 il Ministero ha avviato un monitoraggio specifico sugli incarichi conferiti dalle aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale. È stato richiesto a regioni e province autonome di trasmettere con cadenza trimestrale: i dati relativi alle istanze di autorizzazione per le attività libero-professionali, il numero di richieste pervenute, accolte e quelle respinte, nonché l’adozione o meno del regolamento aziendale previsto. Ora devo essere franco: non tutte le regioni hanno fornito i dati richiesti. Oggi risulta che non tutte le aziende ed enti del SSN abbiano adottato il regolamento.

Questo è sicuramente un problema, perché senza dati completi ed omogenei è difficile prendere decisioni strutturali. Da un esame dei dati pervenuti, che sono parziali, si è verificato che le autorizzazioni più frequenti riguardano le professioni sanitarie di infermieri, fisioterapisti, dietisti, logopedisti, terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva e tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. I dati attualmente raccolti non consentono di delineare un quadro omogeneo però a livello nazionale, e questa incompletezza ci impone un po’di prudenza.

Per questo motivo, però, stiamo comunque valutando l’opportunità di avviare le iniziative necessarie per proporre una proroga del termine fissato dalla norma al 31 dicembre del 2025 a quello del 31 dicembre 2026. Questa proroga è per due scopi: primo, rispondere al crescente fabbisogno di prestazioni richieste dal sistema sanitario; secondo, valorizzare il personale appartenente al comparto sanità, consentendo allo stesso di svolgere la propria attività in linea con quanto già previsto per il personale della dirigenza medica fuori dall’orario di servizio.

Ma sia chiaro, la proroga non è un semplice rinvio per inerzia, è la scelta responsabile di chi vuole decidere sulla base di dati completi e non di impressioni. È il tempo necessario per verificare che tutte le regioni abbiano adempiuto ai loro obblighi informativi e tutte le aziende abbiano adottato i regolamenti previsti. La valorizzazione delle competenze dei professionisti sanitari è un obiettivo che condividiamo. L’incremento dell’operatività di queste professioni e il beneficio economico per lo Stato, derivante dal maggior gettito fiscale, sono tutti elementi che pesano nella nostra valutazione, ma perché ci teniamo a fare le cose bene vogliamo farlo con dati completi alle mani, con la certezza che la misura funzioni davvero ovunque e non solo in alcune regioni. Nel frattempo, continueremo a monitorare, a sollecitare le regioni inadempienti e a lavorare perché il sistema si doti degli strumenti necessari per una transizione ordinata ed efficace.

La replica di Simona Loizzo (Lega). Grazie, Ministro. Il gruppo Lega-Salvini Premier si ritiene soddisfatto della sua risposta, primo perché ci apre ad una ulteriore proroga e perché questa proroga, di fatto, non rappresenta un limite soltanto temporale, ma perché mancano i dati e noi ne siamo consapevoli. La devo anche ringraziare per aver accennato alla capacità di esercitare la libera professione per i medici perché, come lei sa, anche noi come gruppo Lega-Salvini Premier da tempo chiediamo una riforma essenziale e strutturale della legge Bindi

19 Novembre 2025

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