Dal Ministero al via task force contro randagismo e canili lager

Dal Ministero al via task force contro randagismo e canili lager

Dal Ministero al via task force contro randagismo e canili lager
Una nuova unità operativa per contrastare il fenomeno del randagismo e dei canili lager. La nuova task force presentata oggi dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini, si occuperà, grazie al lavoro di 10 veterinari e di 4 esperti per il supporto giuridico e amministrativo, proprio di difendere i diritti violati di cani e gatti.

Le varie ‘mission’ della neonata Unità operativa andranno dall’effettuazione di sopralluoghi ispettivi e attività di verifica su tutto il territorio nazionale, al monitoraggio e alla gestione delle segnalazioni di maltrattamenti e interverrà direttamente in caso di emergenza. Oltre a questo, si occuperà di attività formativa, informativa e di comunicazione e curerà i rapporti con i cittadini e le associazioni animaliste. Tutti gli italiani e le associazioni impegnati nella tutela del benessere degli animali possono da oggi inviare segnalazioni dirette al nuovo indirizzo di posta elettronica predisposto dal ministero della Salute tutela.animale sanita.it.
“Abbiamo dato il via a una modalità organizzativa innovativa – ha detto Martini – con una riforma del ministero della Salute a costo zero. Un Paese che si avvia al federalismo deve avere ministeri che siano in grado di rispondere ai bisogni reali”. “Questa task force – ha aggiunto – rappresenta un raccordo fondamentale con il territorio per incidere in maniera concreta e attiva sul fenomeno del randagismo e del maltrattamento animale. Opererà in sinergia con i carabinieri dei Nas e con tutte le risorse associative e ispettive a tutela degli animali presenti nel nostro Paese”.
“Ogni veterinario fra i 10 incaricati – ha spiegato – sarà responsabile dei vari singoli casi segnalati, che saranno seguiti dall'inizio alla fine in modo da avere un unico referente ed essere certi che i risultati arrivino poi alla magistratura. Questa iniziativa è un tassello fondamentale per la lotta al degrado, al malaffare, alla violenza ancora purtroppo diffusa in un Paese civile come l'Italia”. “Dal luglio 2008 abbiamo effettuato circa 1.200-1.500 ispezioni in canili, allevamenti, negozi di animali, strutture di addestramento e toelettatura – ha detto Cosimo Piccinno, comandante dei Nas – e circa il 30% è sfociato in una denuncia all'autorità giudiziaria. Il nostro obiettivo, e quello che ci attendiamo da questa task force, è di non vedere più cani o gatti maltrattati in Italia”.


Al Sud e nelle Isole gli scenari più preoccupanti. Le situazioni più preoccupanti per quanto riguarda i canili lager si registrano nelle regioni del Sud Italia, nelle isole, (con particolare riferimento all'area del ragusano), Rieti e Cremona. Lo ha detto il sottosegretario del ministero della Salute, Francesca Martini, alla presentazione della nuova task force contro il randagismo. Oltre a queste aree, il sottosegretario Martini ha parlato di due casi definiti “scabrosi”: quello del canile di Campobasso in Molise e di Cicerale, nella provincia di Salerno. “Quando sono entrata nel canile di Campobasso – ha raccontato il sottosegretario a margine della presentazione – ho visto cani con le zampe lacerate. Ferite dovute alle basse temperature che avevano fatto ghiacciare l'acqua, mista a feci, che si trovava sul pavimento della struttura, con cui gli animali si strappavano letteralmente le zampe”. Il canile di Campobasso è attualmente ancora gestito dal Comune, fa sapere Martini ma non è l'unico caso in cui lungaggini burocratiche impediscono che gli animali vengano messi in sicurezza in breve tempo. “Ho visto molti soldi dello Stato e dei cittadini buttati – ha aggiunto Martini – dentro strutture con recinzioni non a norma, con punte sulle quali gli animali si procurano ferite”. “Abbiamo bisogno di un Paese in cui non accadano più fatti come quelli di Modica – ha concluso il sottosegretario – e dove i sindaci non ordinino mattanze di cani per coprire inadempienze”.

20 Maggio 2010

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