Polmoni più fragili senza vitamina D

Polmoni più fragili senza vitamina D

Polmoni più fragili senza vitamina D
Uno studio australiano dimostra che bassi livelli di vitamina D influiscono sul corretto sviluppo dei polmoni e sulla loro funzionalità. La scoperta apre la strada a strategie preventive soprattutto nelle popolazioni più a rischio.

Si aggiunge un nuovo punto alla lista dei danni causati dalla carenza di vitamina D. Diversi studi avevano messo in relazione livelli insufficienti della vitamina a un peggioramento dei sintomi dell’asma e dalla Bpco, ora, una nuova ricerca dimostra in esperimenti condotti su topi che la vitamina è essenziale per un corretto sviluppo della struttura polmonare (e per la funzionalità dell’organo).
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Respiratory and Critical Care Medicine e fornisce “la prima evidenza causale che mostra che un deficit di vitamina D altera lo sviluppo dei polmoni. Questo spiega l’associazione tra patologie polmonari ostruttive e i livelli di vitamina D”, ha commentato uno degli autori dello studio, Graeme Zosky, del Telethon Institute for Child Health Research di Subiaco in Australia.
Negli esperimenti, il team di ricercatori australiani ha valutato il volume e la funzionalità polmonare in topi in cui è stata prodotta una carenza di vitamina. “Il nostro scopo era valutare se il deficit di vitamina D avesse un influenza sulla crescita dei polmoni”, ha aggiunto Zosky. “Volevamo inoltre verificare se il deficit alterasse le proprietà meccaniche del tessuto polmonare a causa dei cambiamenti nella struttura dell’organo”.
Come atteso, i ricercatori hanno rilevato polmoni più piccoli nei topi con deficit di vitamina D rispetto agli animali di controllo, tuttavia resta da capire in quale fase dello sviluppo questa carenza produca queste gravi conseguenza. 
“A causa della natura dello studio non siamo in grado di determinare se le differenze nella dimensione e nella funzionalità polmonare che abbiamo osservato siano il risultato dello stato di carenza di vitamina nei topolini o una conseguenza del deficit a cui sono stati sottoopsti nell’utero a causa dei bassi livelli di vitamina D della madre”, ha commentato il ricercatore.
Quel che è certo è “che per la prima volta abbiamo dimostrato un ruolo diretto della vitamina D nel causare una riduzione della funzionalità polmonare in assenza di altri potenziali confounders come l’inattività fisica, confermando l’ipotesi di studi epidemiologici che ci fosse una relazione tra deficit di vitamina D e funzionalità polmonare”.
Lo studio, ora, apre la strada a iniziative di prevenzione mirate, soprattutto in quelle popolazioni in cui la carenza di vitamina D è particolarmente comune. Altri studi tuttavia sono necessari prima di giungere a queste applicazioni.

02 Febbraio 2011

© Riproduzione riservata

Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati
Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati

Crescono in Italia, analogamente a quanto avviene nel resto d’Europa, le segnalazioni di casi di epatite A, legati sia alla trasmissione sessuale che al consumo di prodotti contaminati. Lo segnala...

Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete
Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete

In un paese come l’Italia, in cui il 23% della popolazione ha più di 65 anni con una speranza di vita sempre in aumento, l’Alzheimer rappresenta più che mai una...

AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina
AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità a carico del SSN per la nuova formulazione di faricimab in siringa preriempita (PFS), da utilizzare nel trattamento della degenerazione maculare...

Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”
Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”

Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l’Aids del 1° dicembre, sotto i riflettori l’ultimo bollettino del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, che nel 2024 registra 2.379 nuove diagnosi...