Lea. Lorenzin: “Si devono fare e non siano usati come merce di scambio”. Ma in ogni caso non “scatteranno” prima dell’estate

Lea. Lorenzin: “Si devono fare e non siano usati come merce di scambio”. Ma in ogni caso non “scatteranno” prima dell’estate

Lea. Lorenzin: “Si devono fare e non siano usati come merce di scambio”. Ma in ogni caso non “scatteranno” prima dell’estate
“C’è infatti un tavolo tecnico permanente con le Regioni che finirà presumibilmente i suoi lavori non prima di giugno-luglio. Rinunciare a questa occasione vuol dire rinunciare a servizi attesi dai cittadini”. E poi sulla Stabilità: “Abbiamo lavorato un anno e mezzo per aumentare Fondo perché altrimenti il sistema andava al collasso e Regioni lo sanno. Facciano i loro i conti”.

Per la revisione dei Lea abbiamo fatto un lavoro enorme per un costo di 415 milioni, ovvero meno di 20 milioni di euro a regione. Se le regioni non sono in grado di trovare 20 milioni penso che ci sia un problema complessivo di organizzazione delle regioni”. Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin torna sulla vicenda dei Lea che si lega a stretto giro con quello dei tagli previsti dalla legge di Stabilità su cui si attende l’intesa tra lo Stato e le Regioni. Quest’ultime hanno presentato un piano in cui rinunciano de facto all’aumento del Fsn per il 2015.
 
“Abbiamo messo a disposizione i tecnici del ministero – ha detto Lorenzin – e aperto un tavolo permanente sui Lea, nell'interesse esclusivo che il Sistema sanitario nazionale funzioni e non si blocchi".

“I Lea vanno fatti – ribadisce Lorenzin – tra l’altro stiamo parlando presumibilmente di giugno-luglio” prima che il tavolo tecnico finisca il suo lavoro, quindi, specifica il ministro per quest’anno dobbiamo mettere in campo “la metà dell’importo”. "Penso – precisa – che rinunciare a questa occasione sia rinunciare alle attese dei nostri cittadini e i Lea non possono essere usati come merce di scambio”.
 
E poi sui tagli. "Noi abbiamo fatto una battaglia insieme alle Regioni di un anno e mezzo per aumentare il Fondo sanitario perché altrimenti il sistema altrimenti sarebbe andato al collasso. Non posso immaginare che le Regioni non lo sappiano. Facciano le loro scelte ma poiché la sanità riguarda l’80% delle funzioni del sistema delle regioni, forse dovrebbero immaginare che ciò da un senso alla loro esistenza, altrimenti per cosa dovrebbero esistere? Per i consigli regionali?".

06 Febbraio 2015

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