Manovra. Romani (Idv): “Bene Def, ma combattere speculazione su farmaci innovativi”

Manovra. Romani (Idv): “Bene Def, ma combattere speculazione su farmaci innovativi”

Manovra. Romani (Idv): “Bene Def, ma combattere speculazione su farmaci innovativi”
"La questione più spinosa riguarda il miliardo di euro messo a regime per i farmaci innovativi oncologici (500 milioni) e per quelli contro l'epatite C (altri 500 milioni). Se non contrastiamo la speculazione finanziaria, che le aziende farmaceutiche stanno facendo su questi farmaci innovativi, il nostro investimento rischia di essere una goccia d'acqua in un mare in tempesta". Questo il commento del vicepresidente della commissione Sanità del Senato.

"Sono molto soddisfatto dei 113 miliardi previsti per la Sanità nel Def". Lo dichiara Maurizio Romani, senatore Idv e vicepresidente della Commissione Sanità.
 
"L'importante – spiega – a questo punto è saperli gestire e risolvere l'annosa carenza di personale ospedaliero, procedendo con le assunzioni: i promessi 4.000 infermieri e 3.000 medici. Ma la questione più spinosa riguarda il miliardo di euro messo a regime per i farmaci innovativi oncologici (500 milioni) e per quelli contro l'epatite C (altri 500 milioni). Se non contrastiamo la speculazione finanziaria, che le aziende farmaceutiche stanno facendo su questi farmaci innovativi, il nostro investimento rischia di essere una goccia d'acqua in un mare in tempesta. Basta vedere il costo sul mercato dei singoli farmaci. E pensiamo che l'Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ha già convalidato la sperimentazione di 40 farmaci oncologici. È per questo motivo che ribadisco l'urgenza di prendere in esame la mia mozione numero 1-00603 sulla sperimentazione del generico per l'epatite C che permetterebbe l'attivazione di un protocollo d'intesa per la sperimentazione su volontari tra il ministero della Salute e le aziende produttrici dei generici per l'epatite".
 
"In questo modo utilizzeremo bene i 500 milioni destinati al trattamento dell'epatite C, potendo inserire pazienti giovani in fase non avanzata della malattia, quindi meno gravi e con alte probabilità di guarigione, invece che puntare alla stabilizzazione del danno (cirrosi), come stiamo facendo attualmente avendo fatto una selezione preventiva trattando solo i casi più avanzati. Solo così – conclude Romani – potremo giustamente affermare di eradicare la patologia in quanto avremo giovani guariti che non diffonderanno più il virus".  

19 Ottobre 2016

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