Piemonte. Nuovi Lea. Saitta: “Fondamentale procedere con una preventiva ricognizione sul campo”

Piemonte. Nuovi Lea. Saitta: “Fondamentale procedere con una preventiva ricognizione sul campo”

Piemonte. Nuovi Lea. Saitta: “Fondamentale procedere con una preventiva ricognizione sul campo”
“ll nostro obiettivo è garantire i servizi a tutti in modo omogeneo. Ma potremo agire solo dopo un’attenta analisi della situazione e dell’impatto economico e organizzativo sulla sanità piemontese” ha detto l’assessore alla Salute in merito alle strategie che la regione intende attuare per applicare i Lea

Una verifica della situazione esistente e dell’impatto economico e organizzativo sulla sanità piemontese. Poi un piano di attuazione sul territorio, per ogni azienda sanitaria, in modo da arrivare all’attivazione delle prestazioni entro un paio di mesi.
 
Così la Regione intende applicare i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) appena introdotti dal Governo, in modo da garantire un’erogazione dei servizi uniforme su tutto il territorio.
 
“Siamo di fronte a un grande cambiamento, perché erano 15 anni che i Lea non venivano aggiornati – ha spiegato questa mattina l’assessore alla Sanità Antonio Saitta nel corso della sua comunicazione al Consiglio regionale –  il nostro obiettivo è garantire i servizi a tutti in modo omogeneo e dunque intendiamo accelerare i tempi di attivazione. Ma potremo agire solo dopo un’attenta analisi della situazione, che ci consenta di procedere anche alle necessarie assunzioni di personale”.
 
Con l’introduzione dei nuovi Lea viene innovato il nomenclatore, sono inserite nuove prestazioni e sono escluse quelle considerate obsolete. Un provvedimento che richiede un potenziamento delle attività, delle risorse economiche e professionali, per cui si dovrà tenere conto della situazione esistente e delle differenze fra le varie regioni per quanto riguarda le prestazioni già erogate. In questo senso, anche per quantificare il reale fabbisogno economico del Piemonte, è fondamentale procedere con una preventiva ricognizione sul campo.
 
“Non nascondiamo il fatto che secondo le nostre stime le risorse previste a livello nazionale per le Regioni, 800 milioni di euro, non siano sufficienti – spiega Saitta, che è coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni –  Abbiamo però dato il nostro assenso a partire, per evitare ritardi, a condizione che nella commissione nazionale Lea si faccia una verifica dei costi e si proceda, se necessario, con un aumento delle risorse”.

17 Gennaio 2017

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...