Legge 40: nuove linee guida, nuove polemiche

Legge 40: nuove linee guida, nuove polemiche

Legge 40: nuove linee guida, nuove polemiche
Le nuove linee guida della legge 40, messe a punto dal sottosegretario Roccella e inviate al Css per il parere, fanno discutere sia per la forma, in quanto il governo è dimissionario, che per la sostanza poichè ribadiscono il divieto di diagnosi pre-impianto. 

Il sottosegretario Eugenia Roccella ha messo a punto delle nuove linee guida sulla legge 40/2004 su cui la prossima settimana dovrebbe pronunciarsi il Consiglio superiore di sanità ed è polemica sotto un duplice aspetto: quello della forma e quello della sostanza. Per quanto riguarda la forma da più parti si è ricordato, lo ha fatto in primisl’associazione Luca Cosconi, che il sottosegretario è componente di un Governo dimissionario e quindi non si capisce la ratiodi questo “colpo di mano”, parole di Filomena Gallo segretario dell’Associazione e avvocato che in questi anni ha assistito diverse coppie che hanno presentato ricorsi contro la legge 40.
Per quanto attiene invece la sostanza le critiche attengono al fatto che le nuove linee guida ribadendo il divieto alla diagnosi pre-impianto non sembrano tener conto delle normative dell’Ue di questi anni, né tantomeno della sentenza della Corte Costituzionale 15/2009.
 
Naturalmente Eugenia Roccella ha risposto alle critiche ricordando come la diagnosi “è vietata dalla legge 40. Non capisco dunque quale sia il contendere” aggiungendo poi “dato che tale diagnosi è già vietata dalla legge, le linee guida non possono comunque ‘scavalcare’ la legge stessa”.
Quanto al contenuto delle nuove linee guida, per il sottosegretario si tratta di un adeguamento “alla direttiva europea 191 sulla tracciabilità e sicurezza di cellule e tessuti, nella quale anche la procreazione assistita rientra. Sono due anni – ha ribadito la Roccella – che lavoriamo a tale direttiva in piena trasparenza e con il pieno coinvolgimento degli operatori del settore”. Con le nuove linee guida dunque, ha sottolineato il sottosegretario, “si prevedono nuovi requisiti per i centri di procreazione assistita proprio in merito alla tracciabilità di cellule e tessuti, con una grande attenzione alla sicurezza delle coppie grazie, ad esempio, a procedure precise per la tracciabilità dei gameti”.
 
“Un Governo oramai dimissionario – è l’attacco attraverso una nota di Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica – procede a ritmi militari per emanare nuove Linee Guida sulla legge 40/04, che disattendono le sentenze della Corte Costituzionale e dei Tribunali che in questi anni hanno sia interpretato che modificato la portata della legge sulla fecondazione assistita”.

 
Per la Gallo dunque le linee guida sono “un vero e proprio colpo di mano di fine mandato” della Roccella allo scopo di volersi “accreditare al Vaticano” e per questo “illegittime sia sul piano scientifico che su quello giuridico, poiché vieterebbero le indagini cliniche sull’embrione restringendo l’applicazione di tecniche consolidate, viene inoltre stabilito un sistema di schedature dei pazienti infertili”.
 
Non c’è alcuna ‘schedatura’ delle coppie – ha invece risposto la Roccella – ma si danno anzi maggiori garanzie”. Le linee guida inoltre, ha concluso, “sono anche un adeguamento alla sentenza del 2009 della Corte costituzionale”.

14 Novembre 2011

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