Emicrania: le donne sono le più colpite, ma spendono meno in cure

Emicrania: le donne sono le più colpite, ma spendono meno in cure

Emicrania: le donne sono le più colpite, ma spendono meno in cure
Due persone affette da emicrania su tre sono donne e la condizione incide sulla loro vita lavorativa e sociale più pesantemente che su quella degli uomini. Ma a causa del reddito medio inferiore rispetto ai maschi, spendono meno in diagnosi e cura (1.132 euro l’anno contro 1.824). È il quadro che emerge dallo studio Gema (Gender&Migraine) del CERGAS Bocconi. Libro bianco sull'emicrania

L’emicrania è una patologia molto diffusa e invalidante che colpisce il 12% degli adulti in tutto il mondo, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne, destando un grande interesse nell’ambito della Medicina di Genere. Ha un impatto sia sulla qualità della vita che sui costi sostenuti dalla società e pertanto rappresenta un importante problema di salute pubblica. La valutazione dello stato di salute generale di questi pazienti, dell’impatto della patologia sul loro stile di vita dal punto di vista economico e sociale potrebbe fornire informazioni molto importanti sulle eventuali azioni da intraprendere da parte del SSN.
 
Lo studio Gema (Gender&Migraine) del Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas), presentato oggi, pone particolare attenzione alle differenze di genere, indagando i costi diretti sanitari, non sanitari e le perdite di produttività associate all’emicrania attraverso un’indagine multidimensionale diretta effettuata su un campione di 607 pazienti adulti con almeno 4 giorni di emicrania al mese. La rilevazione è stata effettuata nel mese di giugno 2018.
 
Due persone affette da emicrania su tre sono donne e la condizione incide sulla loro vita lavorativa e sociale più pesantemente che su quella degli uomini. Inoltre, a causa del reddito medio inferiore rispetto ai maschi, spendono meno in diagnosi e cura (1.132 euro l’anno contro 1.824).
 
Le donne italiane a soffrire di emicrania sono quattro milioni (rispetto ai due milioni di uomini), perdono più giorni di lavoro (16,8 l’anno contro i13,6 dei maschi) e giornate di vita sociale (26,4 contro 20) e sono maggiormente soggette al fenomeno del presentismo, ovvero a giornate in cui si presentano al lavoro in condizioni di malessere (51,6 giorni contro 35,6).

31 Ottobre 2018

© Riproduzione riservata

Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati
Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati

Crescono in Italia, analogamente a quanto avviene nel resto d’Europa, le segnalazioni di casi di epatite A, legati sia alla trasmissione sessuale che al consumo di prodotti contaminati. Lo segnala...

Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete
Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete

In un paese come l’Italia, in cui il 23% della popolazione ha più di 65 anni con una speranza di vita sempre in aumento, l’Alzheimer rappresenta più che mai una...

AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina
AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità a carico del SSN per la nuova formulazione di faricimab in siringa preriempita (PFS), da utilizzare nel trattamento della degenerazione maculare...

Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”
Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”

Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l’Aids del 1° dicembre, sotto i riflettori l’ultimo bollettino del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, che nel 2024 registra 2.379 nuove diagnosi...