Farmacie. Da nuovo sistema di distribuzione presidi per diabetici disservizi per pazienti e farmacisti

Farmacie. Da nuovo sistema di distribuzione presidi per diabetici disservizi per pazienti e farmacisti

Farmacie. Da nuovo sistema di distribuzione presidi per diabetici disservizi per pazienti e farmacisti
Il sistema è partito il primo febbraio ed è stato fin da subito lampante che non si era pronti per partire. Si abbassa ulteriormente il guadagno della farmacia, già risicato a fronte di un aumentare delle procedure. Inammissibile è l’operatività, riconducibile ad un sistema informatico messo a punto con la regia anche del nostro sindacato lombardo, che fa acqua da tutte le parti. Ma quello che per cui veramente ci lamentiamo è il fatto che le farmacie siano state informate con tre soli giorni di anticipo.

Caro Presidente,
le scriviamo spinti dal forte disappunto per il nuovo sistema di distribuzione dei presidi per i pazienti diabetici, che sta provocando un grave disservizio agli assistiti e, oltretutto, è un vero rompicapo per il farmacista che sta al banco. Il sistema è partito il primo febbraio ed è stato fin da subito lampante che non si era pronti per partire.

E’ una distribuzione per conto attivata a seguito di gara, fin qui accettabile, anche se non una parola è stata spesa sul fatto che, ovviamente, abbassa ulteriormente il guadagno della farmacia, già risicato a fronte di un aumentare delle procedure.

E proprio le procedure sono la nota più dolente; inammissibile è l’operatività, riconducibile ad un sistema informatico messo a punto con la regia anche del nostro sindacato lombardo, che fa acqua da tutte le parti. Per lo stesso paziente infatti, permette più ordini e con modalità diverse, autorizza quantità che non sono coincidenti con le confezioni da erogare (8 strisce reattive al mese e si possono erogare solo confezioni da 50), non permette la stampa dei piani terapeutici, privando sia la farmacia che il cittadino di importanti informazioni per un corretto dialogo. Non aggiungo altro ma ci sono tanti altri problemi di operatività che sarebbe troppo lungo elencare.

Ma in fin dei conti quello che per cui veramente ci lamentiamo è il fatto che le farmacie siano state informate con tre soli giorni di anticipo, con una circolare del 28 gennaio, chiedendo tra l’altro di dare un messaggio coerente ai pazienti che avrebbero chiesto informazioni e di adoperarsi per evitare situazioni di ansia e allarme. Si può facilmente immaginare come, con un sistema che funziona, o non funziona, nella maniera che Le ho descritto, e con il poco preavviso, solo la professionalità e l’abitudine al dialogo dei farmacisti che stanno al banco ha evitato mugugni e lamentele eccessive. Sarebbe bastato essere informati con un pò di anticipo o chiedere di ritardare la partenza viste le criticità evidenziate per evitare tanti disguidi.

Il rammarico nasce dal fatto che su argomenti di così grande importanza sia professionale che sindacale, gli associati non siano stati minimamente coinvolti. Capiamo ed è comprensibile che durante le definizioni procedurali non sia coinvolta la base, anche se visti i risultati del sistema operativo chiedere un aiuto a chi sta tutti i giorni al banco poteva essere un’idea da non scartare. Ciò che invece è inconcepibile, visto che ci sono riunioni e incontri per gli argomenti più disparati, è di non pensare di fare qualche serata informativa, rendendo il processo decisionale più collegiale e condiviso e permettendo a tutti di arrivare preparati e formati all’appuntamento.

Ulteriori importanti sfide professionali e sindacali ci attendono nell’immediato futuro, auspichiamo di essere coinvolti in maniera diversa per non dover sentire nuovamente una dirigenza che “narra gli splendori della gestione del cronico in Lombardia” (cit.) e trovarci di fronte una realtà completamente diversa.

Francesco Ferretti, Marco Giustiniani, Linda Pasini, Giovanni Prandi, Roberto Scalvini (Brescia)

Francesco Ferretti, Marco Giustiniani, Linda Pasini, Giovanni Prandi, Roberto Scalvini

04 Marzo 2019

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