Nuovo ospedale di Teramo. Prima pensiamo al vecchio

Nuovo ospedale di Teramo. Prima pensiamo al vecchio

Nuovo ospedale di Teramo. Prima pensiamo al vecchio

Gentile Direttore,
siamo favorevoli alla costruzione di un nuovo ospedale a servizio della popolazione teramana. L’Abruzzo ha bisogno di ospedali all’avanguardia, adeguati ai tempi che viviamo e al futuro della medicina che verrà. Ma devono contare, più che il contenitore, i contenuti: professionisti e tecnologie. Se dovessimo esprimerci su una nuova struttura, vorremmo che fosse ecosostenibile, antisismica, a elevato risparmio energetico e basso costo di gestione, con all’interno servizi come un asilo e una scuola materna e una mensa per dipendenti e ospiti e, all’esterno, parcheggi adeguati e inseriti in aeree verdi, secondo le moderne visioni progettuali e costruttive che armonizzano le strutture alla natura circostante.


 


Bisognerebbe anche prevedere quale sarà la sua vocazione da qui a 10-15 anni, per non rischiare di costruire una struttura già vecchia, e decidere prima quale destinazione dare al vecchio ospedale (e all’area su cui insiste) allo scopo di evitare che faccia la fine dell’ex manicomio, per anni rifugio di gatti e piccioni.

Per la costruzione dell’ospedale sono disponibili circa 82 milioni di euro, il resto dovrebbe essere finanziato attraverso un project financing, cioè attraverso un privato che s’impegna a costruire parte dell’ospedale e a cui si dovrà garantire il pagamento di un canone per decenni. Dunque, se il canone è troppo elevato, il rischio di un project financing fatto male è sottrarre per lungo tempo fondi all’assistenza. Diciamo questo perché le esperienze con i project in Italia non sono state tutte lusinghiere, basti pensare al Veneto o alla Toscana.

Sarebbe dunque importante esperire vie alternative di finanziamento, come ad esempio la possibilità di contrarre mutui con Cassa Depositi e Prestiti o con l’Inail. Se poi è vero che con la nuova manovra economica il Governo ha stanziato circa tre miliardi di euro per l’edilizia ospedaliera, bisognerebbe cercare di attingere anche lì i fondi mancanti.

Qualora però si dovesse necessariamente ricorrere a un project, sarebbe auspicabile che venisse realizzato da privati esperti nella costruzione di ospedali e di tecnologie sanitarie. Per ciò che riguarda invece i contenuti professionali e tecnologici, questi andrebbero individuati in base alle reali esigenze e potenzialità e integrando i punti di forza ed eccellenza con nuovi percorsi che tengano conto delle realtà sanitarie circostanti e anche di quelle situate fuori provincia. Altrimenti, il rischio è di costruire uno scatolone senza sapere prima come riempirlo e quale sia la migliore localizzazione.

L’accessibilità e la posizione, peraltro, sono aspetti fondamentali: l’ospedale deve essere facilmente raggiungibile dagli utenti, per buona parte anziani non autonomi che potrebbero rinunciare alle cure per la difficoltà che hanno a raggiungere le strutture sanitarie, e avere una sede baricentrica rispetto alla medicina territoriale già operante sul territorio.

Dott.ssa Gabriella Marini
Segretario aziendale Teramo
Anaao Assomed Abruzzo

Gabriella Marini

05 Novembre 2019

© Riproduzione riservata

Disavanzi regionali della sanità: un “profondo rosso” in cui è cambiata la natura del problema 
Disavanzi regionali della sanità: un “profondo rosso” in cui è cambiata la natura del problema 

Gentile Direttore, negli ultimi anni il disavanzo sanitario regionale, come ricostruito pochi giorni fa qui su Qs che ha parlato di “profondo rosso” (a proposito, complimenti per la nuova veste...

Pronto Soccorso, il grido dei medici: “Così la sanità pubblica ci sta uccidendo”
Pronto Soccorso, il grido dei medici: “Così la sanità pubblica ci sta uccidendo”

Gentile Direttore,  che cosa ha indotto lo scrittore Tiziano Scarpa a definire il libro “La giusta distanza dal male”di Giorgia Protti, giovane medica al suo primo incarico in Pronto Soccorso...

Ricominciare dalla prevenzione: prendersi cura dell’Italia che cambia. La visione di Boehringer per un Paese più sano
Ricominciare dalla prevenzione: prendersi cura dell’Italia che cambia. La visione di Boehringer per un Paese più sano

Gentile Direttore, in Italia, 24 milioni di persone convivono con almeno una patologia cronica. Un numero che non rappresenta più un semplice dato epidemiologico, ma il segno tangibile di una...

Istituire la scuola di specializzazione di medicina generale per valorizzare la professione
Istituire la scuola di specializzazione di medicina generale per valorizzare la professione

Gentile Direttore,l’ASSIMEFAC, da sempre impegnata a rendere la formazione in Medicina Generale/Medicina di Famiglia disciplina accademica, prende atto, con estrema soddisfazione, dell’emendamento 71.0.3 alla Legge di Bilancio, presentato dai senatori...